Provincia di Brescia: UGUAGLIANZE MAI SUBALTERNE Con il ruolo di Consigliera di Parità

| 22 aprile 2015
anna gandolfi 2013

Anna Maria Gandolfi riassume le importanti funzioni del suo incarico, a livello provinciale, di diretta emanazione del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali – Dipartimento Pari Opportunità. Dall’attività di conciliazione e mediazione a proposito di atti discriminatori sui luoghi di lavoro, a quelle promozionali riferite alla violenza sulle donne ed alle start up d’impresa al femminile

Sentinella all’erta in ragione di rispetto e difesa delle parità. Di tutte le parità  e di tutti i generi di lavoratrici e lavoratori. Per una serie di funzioni che si delineano principalmente in tutela e controllo antidiscriminatorio sui luoghi di lavoro e promozione tematica a proposito di politiche e progetti di pari opportunità in collaborazione con aziende, enti, istituzioni e sindacati. Connotati di impegno ed attività precisi quelli di Consigliera/e Provinciale di Parità, nomina interministeriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali –e del Dipartimento Pari Opportunità, su proposta del Presidente della Provincia.
 Incarico che Anna Maria Gandolfi svolge per la Provincia di Brescia dal 2010 con appassionata e decisa determinazione. Interpretando l’attenzione paritaria nei diversi ambiti di applicazione della normativa facente capo al decreto legislativo 198 del 2006.

“la nostra funzione– spiega la dottoressa Anna Maria Gandolfi, laureata di professione imprenditrice, con curriculum rappresentativo nel settore e non solo, dal 2000 al 2011, come Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile presso la Camera di Commercio di Brescia – che è molto ben definita dal Dlgs 198/2006 ed è importante ribadirlo, che la nomina è eseguita dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal  Dipartimento Pari Opportunità a favore del territorio, nel mio caso riferito alla provincia di Brescia.  Il fine è quello di controllo e tutela antidiscriminatoria, oltre che promozionale di intenti collaborativi per favorire le pari opportunità di lavoro di lavoratrici e lavoratori. 
Nessuna caratterizzazione di genere dunque, anche se le problematiche e le richieste di sostegno e tutela sostanzialmente si manifestano principalmente, come noto, da parte delle donne”. Da qui la molteplicità direzionale di indirizzo operativo applicato sul campo “Come Consigliera di Parità Provinciale mi occupo di  molti aspetti tematici – conferma Anna Maria Gandolfi – tra questi ricordo gli interventi a proposito di discriminazione sui luoghi di lavoro. Raccolgo le testimonianze, le dichiarazioni, di lavoratrici/lavoratori, in seguito convoco l’azienda per sentire anche la loro versione dei fatti. In seguito a questi colloqui valuto la situazione, che deve rientrare nel caso di discriminazione, per poi procedere al tentativo di mediazione/conciliazione fra le parti.
 In molte circostanze la funzione conciliativa, può evitare l’avvio di onerose e lunghe attività processuali” e, ciò che è importante sapere è che la Consigliera di parità può giungere ad una conciliazione monocratica, valida a tutti gli effetti di legge, ciò significa che l’accordo stabilito tra Consigliera/lavoratrice ed azienda, è un titolo esecutivo, che poi viene depositato in Direzione Territoriale Lavoro. Il valore e la tutela a garanzia dei diritti paritari evolve poi negli aspetti più squisitamente promozionali dell’impegno a cura di Anna Maria Gandolfi. “A livello di promozione dei diritti paritari – ricorda ancora la Consigliera Provinciale – mi piace lavorare attraverso una rete trasversale di rapporti con enti ed istituzioni. Un sistema utile per rafforzare ogni singolo progetto. 
Molto impegno è stato riservato naturalmente al dramma della violenza sulle donne. In questa direzione di studio, riflessione e soprattutto prevenzione ricordo la  creazione dell’Associazione Cerchio degli Uomini, dove, attraverso tecniche ben precise, si insegna e si spiegano, proprio ad uomini che manifestano disagio a rapportarsi con l’altro genere, sistemi e metodi per evitare di agire in modo violento nelle diverse situazioni relazionali come luoghi di lavoro e famiglia.”
 Ma parità fra i generi significa anche reali e concrete opportunità di lavoro. “Incentivando principalmente le start up d’impresa al femminile – sottolinea ancora Anna Maria Gandolfi – in questa prospettiva il mio ufficio, lo scorso anno ha creato, sempre in sinergia collaborativa con istituzioni, imprese e associazioni, il progetto “Non cercare lavoro…crealo”. Iniziativa che ha ottenuto lusinghieri e fattivi risultati. Delle 59 idee di start up  pervenute – continua la Consigliera di Parità – ne sono state selezionate 24 per partecipare ad un corso di formazione. La fine dei lavori ha così determinato – evidenzia in conclusione Anna Maria Gandolfi – l’effettiva attivazione, in città e provincia, di 5 nuove imprese guidate da donne”. Riassumendo, nei contrafforti orgogliosi dei risultati ottenuti, un esclusivo ed efficace  modo d’interpretare il suo incarico derivante da collaudati personali retaggi professionali di tipo imprenditoriale, che vede la parità di genere  come modello d’intervento attivo ed efficiente mai subalterno ai vittimismi manieristici.

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