Parma (provincia) – CSAC Parma – Comunicare per immagini

| 13 febbraio 2017
CSAC Parma 1

Nuovi allestimenti di una realtà da approfondire in continuo rinnovamento

L’Abbazia di Valserena, detta erroneamente certosa di Paradigna, è un’ex abbazia cistercense situata alla periferia nord di Parma, in località Paradigna. Il nome di certosa è improprio, in quanto non appartenne mai ai monaci Certosini. Ospitò invece una comunità di monaci cistercensi provenienti dall’abbazia di Chiaravalle della Colomba. Nota anche come “abbazia di San Martino dei Bocci”, fu sconsacrata in epoca napoleonica. Oggi appartiene all’Università di Parma, ed è sede universitaria del CSAC (Centro studi e archivio della comunicazione). Fondato dal Prof. Arturo Carlo Quintavalle nel 1968, fin dai primi anni dedica la sua attività alla costituzione di una raccolta di archivi di arte, fotografia, architettura, design, moda e grafica (con uno straordinario patrimonio che conta a tutt’oggi 12 milioni di pezzi) a partire dai primi decenni del ventesimo secolo. Attualmente il suo compito istituzionale è la raccolta, conservazione, catalogazione e promozione del patrimonio culturale. Svolge anche un’attività di consulenza scientifica, di supporto alla didattica, di ricerca e progetta e organizza mostre: al suo attivo ha oltre 100 esposizioni ed altrettante pubblicazioni. L’Archivio-Museo CSAC si articola in 16 sezioni differenti attraverso gli spazi della grande Chiesa cistercense, della Sala delle Colonne, Sala Ipogea e della Corte delle sculture dell’Abbazia. Dopo un anno e mezzo di apertura al pubblico dell’archivio-museo sette delle sedici sezioni in cui si struttura la visita sono state ora riallestite, prendendo spunto sia da mostre storiche organizzate in passato, sia per il diretto coinvolgimento degli artisti. È questo il caso della cappella dedicata a Concetto Pozzati, con tema portante dal titolo “Pittura, materia, téchne” che riprende la donazione di circa 110 opere fatta dall’artista nel 1968 pensando a una disposizione ideale della serie “Ciao Roberta” nonché alla selezione di una serie di disegni particolarmente significativi che ora possono essere visti sulle pareti della Sala delle Colonne. Autobiografia, ricordo della moglie, oggetti quotidiani sono al centro di una profonda riflessione sulla famiglia, sulle origini e sulle radici dell’artista. Anche la sezione di Architettura è stata riorganizzata: qui spiccano le installazioni di maestri in materia quali Ignazio Gardella, Luigi Vietti e Roberto Menghi, mentre per quanto riguarda il Design il protagonista predominante è Enzo Mari, rappresentato attraverso oggetti significativi e progetti teorici, ma anche con un focus sullo statuto di questo specifico settore. “Il progetto del corpo” e “Abitare la scena” sono i due centri attorno ai quali ruota l’ideazione dell’abito: il primo raccontato attraverso una parte dell’ampia serie dei bozzetti delle Sorelle Fontana (il Centro conserva anche un enorme patrimonio di autografi dei maggiori stilisti italiani del “prêt-à-porter”) mentre il secondo attraverso le creazioni per l’opera “Armida” presentata al Teatro La Fenice di Venezia nel 1985. Passiamo alla Fotografia (genere ormai considerato a tutti gli effetti una forma d’arte), le cui opere, insieme ai disegni, sono quelle più delicate dal punto di vista della conservazione, e quindi sostituite più spesso. Il centro dello spazio qui è dedicato a Nino Migliori, con i primi scatti ancora neorealisti e le sperimentazioni successive, come i celebri “Muri”; attorno, alle pareti, Mario Giacomelli e Gualberto Davolio Marani, quindi pochi ma significativi esempi di quel che furono le grandi agenzie fotografiche come Publifoto e Dessena. Chiude il nuovo percorso la sezione “L’archivio cresce”, con le donazioni recenti di Mario Cresci e di Pino Pinelli. Per una piacevole sosta “gastronomica” all’interno del complesso CSAC è compresa una locanda dove è possibile gustare i prodotti tipici del territorio in un bistrot ricavato da una vecchia stalla, con possibilità di dormire a fianco dell’antica Abbazia grazie all’esclusiva foresteria creata nelle antiche celle monastiche. Si potrà in questo modo compiere un viaggio virtuale indietro nel tempo ed immergersi, pure in un contesto espositivo ed ambientale odierno, nell’atmosfera che i grandi artisti europei trovavano a cavallo tra XVII e XIX secolo allorchè spesso si recavano nella nostra penisola per imparare a conoscerne l’arte, la cultura e lo stile di vita. Per maggiori informazioni: www.locandabbaziaparma.it .  Una specifica Guida, a cura di Davide Colombo e Francesca Zanella, racconta la storia dell’Abbazia e introduce alle diverse sezioni dell’Archivio e del percorso espositivo; si tratta del primo volume dedicato all’attuale allestimento con opere di artisti famosi del Novecento per ogni settore.

CSAC Parma – Abbazia di Valserena; Via Viazza di Paradigna 1, Parma; Tel. 0521 033652; www.csacparma.it

Fabio Giuliani

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