Parma: CIMA DA CONEGLIANO E L’EMILIA

| 12 gennaio 2015
Cima da Conegliano - Madonna dell'Arancio

 

Pittura veneta in terra padana

La mia trasferta a Parma in occasione della presentazione della mostra “Fuoco Nero: Materia e struttura attorno e dopo Burri” a Palazzo della Pilotta, mi ha offerto l’opportunità di visitare una piccola ma preziosa esposizione allestita nella Galleria Nazionale della città, al piano superiore di questo complesso. E’ veramente questo un bell’esempio di come funzionano le Soprintendenze ai beni del territorio valorizzandone le spesso poco conosciute opere presenti. Trattasi del ritorno alla ribalta dei dipinti del pittore veneto cinquecentesco Cima da Conegliano nel territorio padano.        Il punto focale dell’iniziativa è la pala della “Madonna e Santi” conservata nella Cappella Montini della Cattedrale, alla quale si aggiunge il “Compianto su Cristo morto” della Galleria Estense di Modena, un tempo a San Nicolò a Carpi, la “Madonna con i Santi Michele e Andrea”, un tempo nella chiesa dell’Annunziata, la “Madonna col Bambino” della Pinacoteca Nazionale di Bologna, tanto reminiscente, con il bimbo appena un po’ più in movimento degli omonimi dipinti del suo maestro Giovanni Bellini. Oltre ai dipinti nati nel territorio è presente qui il prestigioso prestito della “Madonna dell’arancio” abitualmente esposta nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Quest’opera, uno dei capolavori del Rinascimento veneto, testimonia ai più alti livelli il lavoro di un pittore che eseguì numerosi dipinti per l’Emilia tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, e in particolare per Parma. Gli artisti veneti influenzarono in maniera consistente la formazione e il linguaggio di diversi pittori attivi a Parma in questo periodo, in primis la produzione di Cristoforo Caselli (Parma, 1460-1521) – certamente seguace di Cima – che soggiornò a lungo a Venezia alla fine del XV secolo, di cui vediamo esposti alcuni dipinti appena restaurati; la Galleria Nazionale possiede la sua “Vergine e Bambino con SS. Giovanni e Battista” dipinta intorno al 1489. Io aggiungerei che il Correggio, nei suoi dipinti giovanili, non fu insensibile alle opere di Cima, ma, anzi, curioso indagatore del suo collega.

L’occasione di questa rassegna ha inoltre sollecitato interventi conservativi su alcune opere del territorio legate a questa relazione veneto-padana, che merita di essere meglio approfondita nelle diverse declinazioni e personalità coinvolte; ed è proprio nel territorio, in Duomo, in San Giovanni, come nelle sale del Palazzo Bossi Bocchi di Parma che custodiscono la raccolta della Fondazione Cariparma o nel Museo della Collegiata di Castell’Arquato, che si invitano i visitatori a riscoprire le testimonianze più rilevanti di questa stagione ancora presenti in area emiliana.

Il catalogo, pubblicato da Grafiche Step Editrice, contiene scritti di Mariella Utili (Soprintendente  per i beni storici e artistici di Parma e Lorenzo Sbaraglio (storico dell’arte della Soprintendenza) curatori della mostra, e di Mariangela Giusto. Un punto di partenza per nuove ricerche.

Galleria Nazionale di Parma – Piazza della Pilotta 5/15; fino al 18 Gennaio 2015; Orari: da martedì a sabato 8.30-19; domenica e festivi 8.30-14

Per informazioni 0521 233309; www.gallerianazionaleparma.it

Fabio Giuliani

 

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