Nel passaggio Garda sud di MILLE MIGLIA SENSAZIONI A MOTORE

| 2 maggio 2011
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Tragitto iniziale 2011 con tappe a Desenzano e Sirmione. Prove speciali da 150° a San Martino della Battaglia. Poi via verso Pozzolengo e Solferino fino a Verona per puntare la rotta verso Roma

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Brezze gardesane a sfiorare il mito della Mille Miglia. Desenzano e Sirmione – con la penisola affrescata per l’occasione da un evento collaterale intensamente dedicato – dell’ufficialità rivierasca appena dopo lo start di Brescia città. Andando incontro alla leggenda del ricordo. Che si rielabora di anno in anno. Conquistando la strada in direzione San Martino della Battaglia. Qui le prove speciali di centocinquantenario impeto patriottico, dal medesimo riverbero per la sorella di onori e sacrifici Solferino, raggiunta via Pozzolengo. Fino all’aria, fluvialmente scaligera, in empatia certificata al Benaco ed alle sue genti, di Verona che osserva la direzione prossima e carismatica verso Roma caput “quel che meglio aggrada”. Nessuna novità. Ma un ribadire concettuale particolare per il viatico d’inizio dell’ormai indiscusso appellativo della gara più bella del mondo. Per una rincorsa, iniziata nel 1927, dalle leonine ambizioni di Brescia verso andate e ritorni a tutta birra dalla capitale. Con fermata obbligata nel 1957. Quando il sangue condusse fuori carreggiata l’orgoglio eccessivo di glorie fin troppo ambiziose. Cercate e perdute fra curve emozionanti e intoppi di vita aldilà ed aldiquà di transenna. Rientro in grande stile nel 1977. Con lo storico, rassicurante vestito dell’elegante agonismo competitivo di regolarità. Il 2011 rinnova e rafforza il fascino del motore d’antan. Avviluppandolo nella spirale inossidabile di tecnica e materia in divenire accelerato. Come accadeva al tempo che fu. Per le stesse strade e i medesimi luoghi dalla memoria rilegata nell’odore bruciato di olio e frizione in aggressivo e prepotente sforzo tecnologico da gara. Guardiamo da vicino i nostri di riva Sud del Garda. Pensando, in rapporto di ricordi ed attualità, agli entusiasmi allineati fra viadotto e lungolago desenzanese. Con l’efficacia astratta dell’atemporalità vivace delle tifoserie riunite. Fra un’aria rinfrescata dalla notturna pace di lago e il vortice affannoso della pioggia che spesso ha accompagnato le gesta, vecchie e giovani, di piloti e macchine. Tra ruggini ed imprecazioni che nascondono l’aplomb. Indicando alla memoria l’altrettanto pittoresco punzonante spazio fronte porto di Sirmione. Ribaltando lo sguardo verso il merlato profilo del castello, che indica la regalità del ruolo alle cromature rievocanti dal lucido sfavillante di nobiltà carrozzata. Questo e molto altro tra gli incroci di mondo della Mille Miglia fatta e rifatta, in regola con la cadenza del linguaggio spettacolare vintage, di inconfondibili e uniche sensazioni a motore.

Di: Beppe Rocca

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