Musica AMATI NELL’ALBUM DI NEK 2005

| 1 giugno 2005
Amatinek

Il giovane bresciano amati nell’album di Nek
ANDREA AMATI: ONESTÀ POP
Amati firma testo e musica di Contromano, inserita nell’ultimo album di Nek “Una parte di me”, da pochi giorni sul mercato.

Piove a dirotto. Io non dovrei essere su questa bici a pedalare. E invece eccomi qua, e più pedalo e più piove e più sono fradicio. Ho un appuntamento alle quattro e non voglio arrivare in ritardo. Incontrerò Andrea Amati. Non lo vedo da qualche anno: adesso non è più un ragazzo che strimpella. Andrea è uno dei maggiori talenti bresciani nel campo della musica leggera. Ma “bresciano” è un aggettivo troppo riduttivo. La sua musica non ha confini geografici. Andrea si definisce un musicista pop. Crede in una musica semplice ed orecchiabile: ma ciò non vuol dire banale. Andrea dimostra continuamente che il connubio fra semplicità e originalità è possibile. Quando ascolti un suo pezzo sei convinto del fatto che esiste un linguaggio accessibile a tutti ma che non implica volgarità o superficialità. E’ l’onestà pop. L’onestà pop: credere in questo linguaggio ed usarlo per dire qualcosa, non solo per riempire il minutaggio di un cd e guadagnare… molti, secondo Andrea, lo fanno… molti artisti e produttori che oggi si ritrovano alle prese con un mercato in crisi.Alle quattro sono bagnatissimo, ma puntuale. Ci salutiamo. A vederlo così tutto asciutto ed ordinato di fronte a me che sono affannato e fradicio mi sale un po’di invidia. Ma ne è valsa la pena… comincia una conversazione piacevolissima.
Il nuovo disco di Nek contiene una tua canzone: una svolta nella tua promettente carriera?
-“Sicuramente è un momento importante per me soprattutto perché questa collaborazione mi garantirà una grossa visibilità… e non parlo dell’utenza ma degli addetti ai lavori. Sono l’unico autore di Contromano, ho scritto sia il testo che la musica. Inoltre sono orgoglioso del fatto che questo mio pezzo sia la prima traccia del cd.”
Tu però non sei nuovo ad importanti apparizioni come autore. Ricordo L’ultima poesia e Alba, scritte con Francesco Renga e inserite nei suoi album…
-“Sì, ma in questi casi ero solo l’autore della musica e non del testo. Mi sento meglio quando sono anche l’autore della parte letteraria. In questo modo mi esprimo pienamente.”
Sei più autore o più cantautore?
-“Le mie canzoni non sono mondi chiusi, non comunicano solo un’esperienza personale. Nascono per essere per tutti. Quindi possono benissimo essere cantate da un interprete. Mi trovo bene nella situazione di autore… ma devo ammettere che il mio sogno è uscire con un disco tutto mio dove interpreto i miei brani. E del resto questa possibilità è già stata presa seriamente in considerazione dal mio produttore. Purtroppo attualmente il mercato discografico non permette alle major (le grosse case discografiche che si occupano del pop) di rischiare con una faccia nuova, anche se è un autore già riconosciuto. Meglio purtroppo una figura che il pubblico già conosce, anche se, paradossalmente, non ha niente da dire. Quest’epoca è figlia dell’esteriorità. Il mondo della musica pop deve continuamente fare i conti con il linguaggio dei mass-media. Sembra che si possa rischiare su un modello o su una ragazza “tutta-tirata” più che su un buon autore.”
Questa produzione di Nek mi sembra un buon compromesso…
-“Sì, perché c’è sotto un lavoro intelligente ed onesto… la varietà del disco è assicurata dalla collaborazione di più autori.”
Mentre la tendenza è creare un’atmosfera e prolungarla per tutto il cd a costo della monotonia, pur di non rischiare di dare qualcosa di inaspettato al pubblico…
-“Esatto. Invece secondo me i discografici hanno la responsabilità anche della diffusione di una cultura musicale. Si dovrebbero creare le premesse perché si diffonda interesse e curiosità e non appiattimento. Ascoltare la musica in modo consapevole e non solo perché ce la fanno ascoltare e ce la scelgono e ce la fanno comprare gli altri. Ma purtroppo questo interesse ce l’hanno solo gli specialisti e il grande pubblico è sprovveduto. Forse un’inversione di tendenza è possibile. Non basta l’avanzare delle etichette indipendenti che fanno musica più ricercata: questo è comunque un mercato di nicchia. Dovrebbero rischiare di più proprio le major. Artisti e discografici dovrebbero avere più rispetto per chi compra i dischi e vuole provare emozioni sane attraverso la musica”
Chi sono i tuoi maestri?
-“Ho imparato da solo a suonare molti strumenti e a scrivere testi e musica. I miei maestri sono i dischi. Ho ascoltato tantissimi dischi di ogni genere e continuerò a farlo sempre, perché non si ha mai imparato abbastanza. Di recente ho scoperto con immenso piacere i dischi di Sergio Caputo che trovo geniale. Inoltre mi sto avvicinando anche all’opera di un autore colto come Paolo Conte… Credo molto nell’istinto, e anche nel rischio: è importante non fossilizzarsi nel solito linguaggio, provare anche parole nuove, senza che risultino forzate.”
Andrea ha una grande disponiblità intellettuale. Sa essere umile, senza perdere in determinazione. Andrea non si fa illusioni, sa chi è e cosa vuole ma è molto realistico e troppo intelligente per montarsi la testa. Sa che non sempre i più bravi e i più onesti ce la fanno. Nello show business, che ha aperto le porte all’indiscutibile talento di Andrea Amati, un giorno sei una stella, il giorno dopo… chissà. Bisogna voler essere pubblicati solo se si è onesti e si scrive per una necessità interiore e per la volontà di farsi ascoltare da tutti (e Andrea sottolinerebbe quel “tutti”) senza pregiudizi e senza selezionare un’ élite, col massimo rispetto per tutti gli ascoltatori. Andrea fa musica per tutti senza mai essere banale. Pop con raffinate eco rock e a tratti cantautorali. Nelle sue canzoni affronta varie tematiche: il viaggio visto come evasione, l’amore che continua a vivere, anche nelle incomprensioni e nelle indecisioni, ma anche tematiche sociali come l’appiattimento culturale di una società dominata dalla telvisione.E’ già tardi, il tempo è volato, e non piove più. Come le sue canzoni, le parole serene di Andrea mi hanno fatto dimenticare la sudata e la pedalata e tutta la pioggia presa prima. Saluto Andrea Amati ed il suo ultimo successo, sperando sinceramente di intervistarlo tra qualche anno, quando avrà realizzato altri sogni. Andrea, hai stravinto questi primi “incontri”. Scommetto su di te.

Di: Giovanni Peli

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