Milano – “VITAE” – Associazione Italiana Sommelier

| 4 novembre 2016
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“Un buon vino è come un buon film: dura un istante e ti lascia in bocca un sapore di gloria; è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore.” (Federico Fellini, 1920-1993)

I primi giorni di Ottobre è venuto a mancare, all’età di 93 anni, Jean Valenti, considerato il numero uno dei sommelier italiani e fondatore dell’AIS (Associazione Italiana Sommelier ) che oggi conta oltre 35 mila associati. Nato a Casazza (Bergamo), aveva lavorato per anni al ristorante Savini di Milano, dove aveva affinato la conoscenza dei vini per clienti del calibro di Aristotele Onassis, Maria Callas e il principe Ranieri di Monaco. Nella sua vita aveva poi versato il vino tra gli altri a Gianni Agnelli, Giuseppe Saragat, Jacqueline Kennedy. Aveva vissuto negli ultimi 15 anni a Concorezzo, in Brianza. Non poteva quindi che essere dedicata a lui la presentazione della “Guida Vitae 2017” dell’AIS, volume di oltre 2000 pagine che, a parere di chi scrive, senza voler assolutamente mancare di rispetto al “Libro dei Libri”, può essere a tutti gli effetti considerata una sorta di “Bibbia” dell’enologia italiana. “Dedichiamo questa edizione a Jean Valenti – il nostro Socio fondatore, tessera numero 1, che sarebbe stato orgoglioso dell’ennesima testimonianza dell’Associazione da lui creata nel lontano 7 luglio 1965”, ha dichiarato, non celando una certa emozione, Antonio Maietta, attuale Presidente dell’AIS, all’inizio dell’incontro con la stampa e TV alle 11 di sabato 29 Ottobre nello spazio espositivo The Mall all’interno del moderno distretto di Porta Nuova, dove, dal primo pomeriggio fino a sera anche il grande pubblico ha potuto partecipare ed incontrare sommelier e produttori del settore invitati a far conoscere le loro migliori annate, tra bollicine, bianchi fermi, rossi leggeri e di grande struttura, passiti e vini da dessert. Il tema iconografico della terza edizione della Guida è la fotografia, quale istantanea della degustazione. I vini degustati quest’anno sono stati circa 35.000, un terzo dei quali è entrato in guida. I limiti di spazio sono stati superati con la nuova “App Vitae”, edizione digitale direttamente collegata al quella cartacea, dotata della versatilità e della praticità proprie dello strumento che al suo esordio, lo scorso anno, l’ha vista balzare subito tra le più scaricate dai web store. La qualità dei vini sempre più diffusa e consolidata ha reso inevitabile alzare l’asticella delle “Quattro Viti”, il giudizio più elevato, con la conseguente introduzione di una valutazione intermedia fra le tre e le quattro Viti per distinguere le sfumature di quei vini che si collocano alla soglia dell’eccellenza. Sono aumentati anche i simboli che contraddistinguono la guida AIS, con l’inserimento della “Freccia di Cupido” e del “Salvadanaio”. Il primo rappresenta l’impatto emozionale che alcuni vini hanno saputo trasmettere sin dal primo sorso, mentre il secondo è stato assegnato a quei prodotti in grado di esprimere un particolare valore relativamente al prezzo e alla tipologia. “Vitae 2017” dà voce a una produzione che si scopre sempre più “green”. Nello spirito della propria filosofia, l’AIS dedica molta attenzione all’etica dei processi produttivi, dalla vigna alla cantina, valutando con cura particolare i vini che meglio hanno saputo esprimersi, nel rispetto della salvaguardia ambientale. Con un trofeo rappresentante la penisola italiana, isole maggiori comprese (a detta di chi lo consegnava e dei riceventi, abbastanza pesante) è stato assegnato il riconoscimento “Tastevin” a 22 produttori per ogni Regione italiana (l’Associazione considera Trentino ed Alto Adige, così come Emilia e Romagna, entità separate) accompagnati dai rispettivi delegati AIS. Tra i presenti anche Fabrizio Sala (Vice Presidente di Regione Lombardia e Assessore alla Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle Imprese) che ha sottolineato non solo l’importanza della guida, ma ha anche auspicato la sua diffusione all’estero, prendendosi personalmente l’impegno a supportare l’Associazione per tradurla in più lingue. Non posso quindi che porre anche io un personale augurio di lunga vita all’AIS, per un sempre maggiore impegno a diffondere la cultura del vino, attraverso i suoi frequenti corsi e seminari sparsi su tutto il territorio nostro nazionale, ed anche tramite una sempre maggiore comunicazione tramite stampa specializzata, sui social network in Rete, per un messaggio rivolto a tutti, in particolare ai giovani, in modo che, soprattutto questi ultimi imparino presto a comprendere la differenza tra l’uso e l’abuso del vino (e delle bevande alcooliche in genere), e che la linea di demarcazione tra questi due fattori è più stretta di quanto in apparenza si possa credere, per un “bere responsabile” che possa fare apprezzare al meglio la mitica bevanda di Bacco, per cui da anni, tranne alcune saltuarie eccezioni, l’Italia è primo produttore mondiale.

Per tutte le informazioni sull’attività quotidiana, incontri, delegazioni regionali riferirsi a www.aisitalia.it

Fabio Giuliani

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