Milano-Vicenza-Napoli – LA GRANDE GUERRA. ARTE LUOGHI PROPAGANDA

| 3 agosto 2015
Grande Guerra 1

Attraverso gli occhi degli artisti del tempo

Direi essere questa l’iniziativa più importante di questo 2015, tutta da meditare, da grandi e piccoli di ogni razza, possibilmente di persona e, nell’impossibilità sui cataloghi di Silvana Editoriale. Per la ricorrenza del Centenario della Prima Guerra Mondiale le tre sedi delle Gallerie d’Italia, la rete dei poli museali del Gruppo Intesa Sanpaolo a Milano, Vicenza e Napoli, ospitano fino al 23 agosto 2015 la mostra “La Grande Guerra. Arte Luoghi Propaganda” con una quantità complessiva di quasi 500 opere d’arte provenienti dalle collezioni di una sessantina di musei pubblici italiani e stranieri oltre che da una trentina di collezioni private. Ma non è solo il mondo dell’arte a essere coinvolto nel progetto: la riflessione infatti cade su tutta la produzione culturale del periodo storico che va dall’ultimo decennio dell’Ottocento agli anni Trenta del XX secolo, coinvolgendo il movimento poetico e letterario, inteso come espressione dei fermenti di cambiamento provenienti dal tessuto sociale. Ciascuna delle tre sedi della mostra intende approfondire un aspetto della Guerra, come già viene annunciato nel titolo dell’iniziativa stessa. A Milano “Arte e artisti al fronte” (a cura di Fernando Mazzocca e Francesco Leone) racconta le vicende, le inquietudini, le battaglie,   le aspettative, le delusioni che precedettero, convissero e seguirono il conflitto. La mostra milanese, parte dalla Belle Époque, dal Simbolismo e il Divisionismo, periodi che precedettero la Guerra per arrivare alle opere delle nuove avanguardie, come il Futurismo che vedevano nel coinvolgimento italiano nel conflitto una sorta di catarsi per un rinnovamento della società. L’illusione appare chiara quando si affaccia la vera guerra nelle opere degli artisti che vi parteciparono, come Giulio Aristide Sartorio, di cui viene esposto quasi al completo il ciclo “Poema della vita umana”. In mostra opere di Giacomo Balla, Cagnaccio di San Pietro, Pietro Canonica, Galileo Chini, Mario De Maria, Achille Funi, Arrigo Minerbi, Plinio Nomellini, Gaetano Previati, Ottone Rosai, Gino Severini, Adolfo Wildt. Molte di queste mostrano i disastri della guerra in modo davvero sconvolgente. Il percorso espositivo si conclude con opere celebrative della vittoria e già finalizzate alla costruzione del mito patriottico. Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Piazza Scala 6, Milano; Orari: da martedì a domenica 9,30 – 19,30 (ultimo ingresso alle ore 18,30); giovedì dalle 9,30 alle 22,30 (ultimo ingresso alle 21,30); Biglietto congiunto valido per la mostra temporanea “La Grande Guerra. Arte e artisti al fronte” e per la visita alle collezioni permanenti: intero € 10, ridotto € 8, ridotto speciale € 5.                                             Informazioni e prenotazioni: numero verde 800.167619,

Nell’esposizione di Vicenza, “La Grande Guerra. I luoghi e l’arte feriti” (a cura di Fernando Mazzocca e Gregorio Taccola) si raccontano appunto i Luoghi. La realtà del fronte italiano, la vita dei combattenti in trincea, i paesaggi devastati dalla guerra sono documentati attraverso circa 130 fra dipinti e disegni realizzati dagli artisti-soldato, testimoni diretti della guerra o perché partiti come volontari o inviati ufficiali come reporter. Vediamo disegni di Innocente Cantinotti che rappresentano i luoghi resi celebri dalla guerra (Montello, Monte Grappa, Vittorio Veneto, il Carso, il Piave) e dipinti di Achille Beltrame, il più popolare degli illustratori di giornali del tempo. Vengono documentate le manovre, come nella tavola di Italico Brass, mentre nella serie di litografie di Aldo Carpi, nei disegni di Michele Cascella e dello stesso Cantinotti, tutti ripresi dal vero tra gli accampamenti e le trincee, diventano protagonisti gli umili soldati, i fanti senza nome che furono insieme vittime ed eroi di quelle vicende. E’ inoltre presentata qui una sezione fotografica con opere di Luca Campigotto realizzate nell’ambito del progetto “Teatri di guerra”, curato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Struttura di Missione per gli Anniversari di Interesse Nazionale e dedicata a quelle testimonianze della guerra di montagna – percorsi, sentieri, trincee, forti, postazioni, gallerie, grotte – che in cento anni la natura non è riuscita né ad assimilare né a cancellare del tutto. Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari- Contra’ Santa Corona 25, Vicenza Orari: da martedì a domenica 10-18; biglietto congiunto valido per la mostra temporanea “La Grande Guerra. I luoghi e l’arte feriti” e per la visita alle collezioni permanenti: intero 7€, ridotto 5€, ridotto speciale 3€. Informazioni e prenotazioni: numero verde 800.578875

A Napoli, “La Grande Guerra. Società, propaganda, consenso” (a cura di Dario Cimorelli e Anna Villari) tratta un aspetto nuovo della comunicazione artistica, ovvero la Propaganda. L’oggetto della comunicazione non è più la realtà della vita al fronte, ma l’emozione che la guerra suscita. I manifesti originali esposti, oltre un centinaio, parlano alle masse e il loro scopo è quello di indurre sentimenti ora di orrore, ora di inquietudine ora di riscatto dopo la disfatta italiana di Caporetto nel 1917; essi sono finalizzati ad ottenere il consenso attivo degli italiani nel grande sforzo nazionale verso la definitiva vittoria sugli austriaci a Vittorio Veneto l’anno seguente. La mostra di Napoli è anche occasione per approfondire il nuovo mezzo di comunicazione e propaganda: il cinema, che proprio nella Grande Guerra sviluppò la sua potente forza espressiva in grado di coinvolgere le platee di tutto il mondo. In mostra, sono esposti i manifesti dell’epoca – realizzati anche da artisti come Marcello Dudovich, Achille Luciano Mauzan, Duilio Cambellotti. Ad accompagnare il visitatore tra i differenti approcci psicologici e sociali alla guerra, anche un continuo confronto con i manifesti stranieri, il ricorso a musiche che testimoniano l’enorme diffusione del tema della guerra in tutti i campi della musica e della canzone di quegli anni, dalle composizioni d’autore, ai brani popolari, ai canti di guerra.                                                   Gallerie d’Italia Palazzo Zevallos Stigliano; Via Toledo 185, Napoli Orari: da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 10-20.
Ingresso: biglietto congiunto valido per la mostra temporanea “La Grande Guerra. Società, propaganda, consenso” e per la visita alle collezioni permanenti: intero 7€, ridotto 5€, ridotto speciale 3€.; Informazioni e prenotazioni: Numero verde 800.454229

Tutte le mostre sono visitabili fino al 23 Agosto 2015

Questa importante iniziativa ha potuto trovare compimento grazie al Progetto Cultura delle Gallerie d’Italia. Per tutelare, valorizzare e condividere il patrimonio storico, artistico, architettonico e archivistico del Gruppo, Intesa Sanpaolo ha avviato, già da qualche anno, un programma chiamato  “Progetto Cultura”. Grande Guerra 2In particolare sono due gli obiettivi che si  pone: conservare e diffondere. Per raggiungere il primo,  l’Ente bancario, in collaborazione con gli organismi pubblici  competenti e le Soprintendenze, si è impegnato a  promuovere e sostenere una serie di restauri di beni artistici  e monumentali italiani. Per raggiungere il secondo obiettivo,  la pubblica fruizione e diffusione della conoscenza dei beni  artistici e culturali, è stata invece creata una rete di poli  museali che comprendono appunto le Gallerie d’Italia a Milano, Vicenza e Napoli. Sono stati adibiti a sedi espositive prestigiosi sedi storiche della banca: Palazzo Leoni Montanari di fine Seicento a Vicenza, Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli e, a Milano, i palazzi sette-ottocenteschi Anguissola e Brentani in Via Manzoni e il palazzo della sede storica della Banca Commerciale Italiana affacciato su Piazza della Scala. In questi luoghi trovano spazio le più importanti raccolte di proprietà del Gruppo e una serie di mostre temporanee e di iniziative culturali.

Fabio Giuliani

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