Milano: TRENTO LONGARETTI – Mito e metafora

| 2 gennaio 2015
Longaretti 1

 

“(…) Vecchierel bianco, infermo, / Mezzo vestito e scalzo, / Con gravissimo fascio in su le spalle, / Per montagna e per valle, / Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, / Al vento, alla tempesta, e quando avvampa / L’ora, e quando poi gela, / Corre via, corre, anela, / Varca torrenti e stagni, / Cade, risorge, e più e più s’affretta, / Senza posa o ristoro, / Lacero, sanguinoso; infin ch’arriva / Colà dove la via / E dove il tanto affaticar fu volto: / Abisso orrido, immenso, / Ov’ei precipitando,       il tutto obblia. / Vergine luna, tale / E’ la vita mortale./ (…).” (Giacomo Leopardi “Canto notturno di un pastore errante per l’Asia”)

Presso lo Spazio Oberdan è possibile visitare una bella ed esaustiva antologica dedicata a Trento Longaretti, uno dei più longevi artisti italiani (classe 1916), che ha saputo variare la sua capacità espressiva attraverso pittura e grafica, realizzando anche mosaici ed affreschi. La mostra attuale è costituita da cinque motivi tematici, abituali nella sua esperienza pittorica: maternità, dall’infanzia alla vecchiaia, la condizione dell’uomo, derelitti e fuggiaschi, miracoli della natura, ebrei erranti – raffigurati singolarmente o a gruppi – sullo sfondo di paesaggi divisi tra realtà e fantasia. Per iniziativa della Provincia di Milano e dell’Archivio Longaretti, in collaborazione con la Galleria B&B-Bonelli Arte di Canneto sull’Oglio, questa esposizione, curata da Carlo Pirovano, racconta quasi un secolo di pittura in 70 opere (1936-2014), selezionate per evidenziare il suo forte sentimento nei confronti dell’uomo, la sua visione ingenua e lo stupore alla tragedia imprevista, la contemplazione dei miracoli della natura visti come doni. Un percorso articolato, in cui si sviluppa la sua evoluzione espressiva, da quando incontra e frequenta Guttuso, Morlotti, Birolli, Sassu, Vedova ed altri protagonisti dell’esperienza di crescita sociale tipica degli anni del dopoguerra, fino a quando giunge alla maturità e si cimenta nell’ insegnamento all’Accademia Carrara di Bergamo. Si prosegue quindi con il periodo dell’utilizzo di colori accesi con soluzioni sempre più fantastiche e meno naturalistiche negli anni Settanta-Ottanta, giungendo alla sua produzione più recente ed inedita.                                                    Alcune note biografiche. Trento Longaretti nasce a Treviglio (Bergamo) nel 1916. Dopo i primi studi è a Milano, al Liceo e poi all’Accademia di Brera, dal 1931 al 1939. Gli è maestro Aldo Carpi, mentre ha compagni di studi Cassinari, Morlotti e Ibrahim Kodra. Inizia ad esporre i suoi lavori nel 1936 ai Littoriali della cultura e dell’arte. I suoi modi d’artista si ritrovano nel filone della rivista “Corrente”, nata intorno all’omonimo movimento costituito intorno alla metà degli anni Trenta. La seconda guerra mondiale ne rallenta l’attività di artista: è in Slovenia e in Albania. Nel 1942 partecipa alla Biennale di Venezia. L’anno successivo espone a Bergamo. Con la fine del conflitto può riprendere pienamente il lavoro: oltre che alla pittura e alla grafica si dedica anche all’affresco, all’arte della vetrata e del mosaico. Nel 1948, 1950 e ’56 partecipa di nuovo alla Biennale veneziana. Nel 1952 espone alla Quadriennale di Roma. Nel ’53 vince il concorso per la cattedra di pittura all’Accademia Carrara di Bergamo, che dirigerà fino al 1978, succedendo ad Achille Funi. Socio artista della Permanente di Milano, risiede e lavora a Bergamo e a Framura, in provincia della Spezia. Ha partecipato al Premio Bergamo nel 1939 e nel ’40, al “Premio del Fiorino” del 1966 e 1969. Ha esposto in Italia e all’estero (Londra, New York, Parigi, Buenos Aires, Toronto, Ottawa, Amsterdam, Monaco, Stoccolma).                                                                                   L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Spazio Oberdan-Milano, con saggi del curatore, di Antonello Negri, Francesco Tedeschi, Sara Fontana, ognuno dei quali commenta una sezione della mostra.

Spazio Oberdan (ingresso Viale Vittorio Veneto 2), Milano; Fino al 18 gennaio 2015; Ingresso libero; orari: martedì-venerdì 10-19.30; sabato-domenica 14-19.30; 31 dicembre 2014: 10-15.30, 1° gennaio 2015: 15-19.30; Info: www.provincia.milano.it/cultura

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