Milano / Sondrio – CREVAL CONTEMPORARY (Credito Valtellinese per l’arte contemporanea)

| 26 gennaio 2016
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Nascita di una collezione

Il Gruppo Credito Valtellinese, da Istituzione bancaria circoscritta ad un determinato territorio, negli anni si è evoluta, non soltanto per la maggiore proposta nei settori di sua competenza, diventando un vero punto di riferimento per l’arte contemporanea, grazie anche alla costituzione di una Fondazione per attuare sempre più questo specifico compito aggiornandosi di continuo sulle tendenze artistiche italiane ed internazionali. Una scelta innovativa, per la medesima banca, fu quella di offrire alla città una Galleria “pubblica” nel cuore di Milano, presso il Refettorio delle Stelline nel centralissimo Corso Magenta. La galleria occupa una parte dell’edificio noto come “Stelline”, in quanto dal XVIII fino agli anni ’70 del Novecento ospitava un orfanotrofio femminile, così familiarmente chiamato. Nell’ambiente adibito al “Refettorio delle Stelline” (dove le giovani ragazze senza famiglia consumavano i pasti), è nata, si è evoluta e continua a crescere un’importante sede espositiva divenuta riferimento per il sistema dell’arte, che ha portato a Milano e in Italia, grandi interpreti internazionali come Andy Wharol, Sebastian Matta, Joseph Beuys, Georg Baselitz, Rodcenko, Victor Brauner, Olivier Debré, Meret Oppenheim, Max Ernst, Jannis Kounellis ed esponenti della giovane arte italiana, poi diventati celebri. Da questo progetto, il Gruppo Credito Valtellinese ha derivato altri, attivissimi spazi espositivi a Sondrio, presso la sede centrale dell’Istituto, ad Acireale nella sede del Credito Siciliano e a Fano, sede della banca Carifano, anch’essa entrata nella galassia del Credito Valtellinese. Nel tempo, per le quattro sedi sono stati ideati programmi espositivi di ricerca, sempre con un occhio al territorio e l’altro al mondo internazionale. Un progetto tutt’ora vivacissimo, rinnovato dalla nuova direzione artistica, curata da Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra. “Il progetto Creval Contemporary vuole idealmente rappresentare – dichiara Giovanni De Censi, Presidente del Credito Valtellinese – il compendio dell’intensa attività promulgativa svolta dal nostro Gruppo nel settore artistico nell’arco degli ultimi trent’anni. Con questa iniziativa si intende offrire al pubblico un significativo spaccato della pregevolissima collezione di opere d’ arte – nello specifico arte visiva – che il Gruppo ha nel tempo raccolto.” Grazie ad uno scenografico allestimento, che modifica letteralmente lo spazio della galleria milanese, nella mostra attuale vengono ricostruiti gli ambienti di lavoro che le sedi del Gruppo Creval continuano a mantenere. Un catalogo caleidoscopico, a cura della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, che raccoglie testi tra gli altri di Dominique Stella e Mario Piazza, accompagna questa iniziativa culturale tesa a valorizzare e presentare al pubblico le opere d’arte presenti nelle collezioni del Gruppo dagli anni ‘20 del Novecento fino ad oggi. L’excursus proposto tocca i grandi nomi dell’arte italiana e internazionale, tra cui Andy Warhol, Sebastian Matta, Emilio Vedova, Arturo Martini, Roberto Crippa, Ruggero Savinio, Augustin Cardenas, Max Ernst, Arnaldo Pomodoro, Floriano Bodini, Novello Finotti, Ettore Sottsass, Emilio Isgrò, Takis, Giovanni Ragusa, Giuseppe Terragni, William Congdom, Turi Simeti, Anselmo Bucci, Tullio Pericoli, Daniel Spoerri, Filippo Avalle… Alcune opere portano alla ribalta artisti giovani ma quotati, come nel caso di Marco Anelli, Gianfranco Pulitano e Luca Conca. Altri nuclei collezionistici intendono invece valorizzare i fermenti e i successivi sviluppi artistici del territorio d’origine del Credito Valtellinese, con opere di Luigi Bracchi, Velasco, Mario Negri, Václav Sedý, Paolo Punzo, Giorgio Albertini ed Enrico Della Torre. Il progetto espositivo si completa grazie ad una sezione speciale dedicata alla grafica – allestita presso la Galleria Credito Valtellinese di Sondrio e negli spazi del MVSA Museo Valtellinese di Storia e Arte – che propone una selezione di cataloghi d’arte, manifesti e grafica integrata, che hanno caratterizzato questa prestigiosa attività espositiva. “Il progetto Creval Contemporary – ideato e prodotto a cura interna – si pone”, afferma Miro Fiordi, amministratore delegato del Gruppo, “quale obiettivo principale la prosecuzione e il potenziamento della promozione culturale in ambito valtellinese e lombardo già attuata dal Credito nel corso di quasi trent’anni. Nella consapevolezza del ruolo fondamentale che l’arte riveste nel processo di sviluppo civile e culturale della comunità, rendere fruibile ad un pubblico più vasto possibile il patrimonio culturale che il Gruppo ha costituito negli anni è la mission conclamata della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese. Questo impegno è rimasto costante negli anni proprio perché, attraverso la condivisione del proprio patrimonio culturale e artistico, il Gruppo intende educare ai linguaggi propri dell’arte il pubblico del proprio territorio di appartenenza, aprendosi anche ad orizzonti nazionali ed internazionali”. Ora sono esposte 150 opere scelte, fra pittura, scultura, fotografia e grafica, con le motivazioni alla base delle singole acquisizioni ad illustrare, a mio avviso, l’oculatezza delle scelte che, indubbiamente hanno costituito esse stesse un patrimonio non solo culturale ma anche economico, basti citare l’ “Ultima Cena” di Warhol dedicata a Leonardo; caratteristica ulteriore è l’aver ideato e prodotto all’interno dell’Istituto le loro esposizioni con i rispettivi allestimenti, onde evitare costosissime mostre precostituite. Che Banca! In conclusione, mi pare giusto riportare un paio di citazioni, tra quelle visibili in mostra, espresse negli anni da critici o artisti stessi:     “Ci siamo. Qui tutto può essere sistemato meravigliosamente oppure tragicamente. Non si può mai dire se siano le opere a rendere perfetto lo spazio o viceversa…” (Harald Szeemann, 1991, in visita al Refettorio delle Stelline, durante i preparativi di “Baselitz, opere della collezione Ackermeier”, 7 Maggio 1991); “Una città che dimentica Grignani va ripensata. (…) Meno male che la Banca democratica valtellinese ci ha pensato.” (Gillo Dorfles, 2014, da una conversazione con Manuela Grignani, 25 Gennaio 2014)

Milano Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Corso Magenta 59, Milano: da lunedì a sabato 13-19; Sondrio Galleria Credito Valtellinese – Palazzo Sèrtoli; Piazza Quadrivio 8; MVSA, Via M. Quadrio 27, Sondrio: da martedì a venerdì 9-12 e 15-18

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Fabio Giuliani

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