Milano – REGINA JOSE’ GALINDO – “ESTOY VIVA”

| 23 maggio 2014
Regina Josè Galindo

Milano

Arte e denuncia sociale

Un’artista che ha fatto del corpo il suo strumento di denuncia, di ricerca, di sperimentazione:  Regina Josè Galindo è di scena al Pac – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano che ha aperto la stagione espositiva del 2014 tornando a parlare del corpo con una mostra che unisce opere storiche e progetti inediti. Il giorno dell’inaugurazione, 24 marzo alle 19, l’artista guatemalteca ha realizzato “Exalatión (Estoy viva)”, una performance inedita pensata appositamente per il PAC e per Milano. Un’azione intensa e poetica, un gesto di sospensione e di scambio simbolico tra artista e pubblico, metafora del legame, sempre presente nel lavoro della Galindo, tra arte, vita e morte sofferenza e spinta verso la libertà.                                                                                 Promossa dal Comune di Milano Cultura in occasione di MiArt 2014, prodotta da PAC e Civita e curata da Diego Sileo ed Eugenio Viola, questa è la prima e più completa antologica dell’artista mai realizzata. Regina esplora il proprio corpo, lo trasforma in strumento di rievocazione simbolica di eventi cui è sottoposto il corpo collettivo, il cosiddetto “corpo sociale”. Questo progetto si sviluppa in cinque sezioni interdipendenti tra loro: Politica, Donna, Violenza, Organico e Morte, cinque macro emergenze tematiche. Possiamo vedere alcune delle opere più significative della Galindo, come “Quién puede borrar las huellas?” (2003), “Himenoplastia” (2004), “Mientras, ellos siguen libres” (2007) e “Caparazon” (2010), opere più recenti e numerosi lavori inediti o mai esposti prima in Italia, come “Marabunta” e “Joroba” (2011), “Descensión (2013) o “La Verdad” (2013).                                                                 Note biografiche. Regina Josè Galindo nasce a Città del Guatemala nel 1954. Con due spettacoli nel 1999 ha iniziato ad ottenere fama internazionale. Uno dei suoi atti più noti è stato “Quién Puede Borrar las Huellas?” (“Chi può cancellare le tracce”), realizzato nel 2003, in cui ha camminato dall’edificio del  Congresso del Guatemala al Palazzo Nazionale, immergendo i piedi nudi ad intervalli in un bacino bianco pieno di sangue umano come una protesta vigorosa contro la candidatura presidenziale dell’ex dittatore di quel Paese José Efraín Ríos Montt. Un altro dei suoi lavori importanti è stato intitolato “Perra” (2005), in cui ha scolpito la parola spagnola Perra, o cagna, sulle sue gambe, in segno di protesta contro la violenza sulle donne. Collabora frequentemente con altri artisti, tra cui il connazionale Aníbal López . Ha ricevuto il “Leone d’oro” alla Biennale di Venezia nel 2005, nella categoria “Artisti under 30”, per il suo video “Himenoplastia”. Questo lavoro, tuttavia, ha riscontrato un’accoglienza  particolarmente ostile durante la sua prima mostra in Guatemala, nel 2004. L’opera controversa raffigurava la ricostruzione chirurgica dell’imene dell’artista. Un libro sul lavoro e sulle sue prestazioni è stato pubblicato in Italia da Vanilla Edizioni nel 2006. E’ anche apprezzata scrittrice di poesia e narrativa. Nel 2011 la giuria della 29 ° Biennale di Arti Grafiche di Lubiana ha assegnato il Gran Premio per l’opera “Confesión (Confessione)”, 2007. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni pubbliche, tra cui Centre Pompidou, Parigi; MEIAC- Museo Extremeño e Iberoamericano de Arte Contemporáneo, Badajoz; Fondazione Galleria Civica, Trento; MMKA, Budapest; Castello di Rivoli, Torino; Daros Foundation, Zurigo; Blanton Museum, Austin; UBS Art Collection, Basilea; Miami Art Museum; Cisneros Fountanal Art Foundation, Miami;  Madco-Museum of Contemporary Art, Costa Rica.                                                                        Nel catalogo edito da Skira è inserito un testo di Emanuela Borzacchiello, latino-americanista ed esperta in gender studies (studi sulla donna).                  Per avvicinare il pubblico al complesso e articolato lavoro dell’artista il PAC raddoppia le visite guidate gratuite, tutte le domeniche alle ore 17.30 e tutti i giovedì alle 19 previo acquisto del biglietto della mostra. La ricerca dell’artista sulla violenza, la privazione dei diritti e della libertà individuale è talmente universale da interessare uomini e donne di tutto il mondo. Per questo con la mostra “Estoy Viva” tutti i visitatori del PAC potranno contribuire a sostenere le attività di Amnesty International, l’Organizzazione non governativa indipendente e autofinanziata che dal 1961 difende i diritti umani ovunque siano violati.

PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea; Via Palestro 14, Milano; Tel. +39 02 8844 6359                                                                                                                           Fino all’8 Giugno 2014; orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30; lunedì chiuso;                                           aperto lunedì 2 Giugno 9.30-19.30; Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura della mostra

Fabio Giuliani

 

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