Milano – IL PRINCIPE DEI SOGNI – Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino

| 13 agosto 2015
Principe dei sogni 1

Patrimonio culturale d’Italia

Un evento di portata internazionale ancora per una decina di giorni ospitato nella splendida Sala delle Cariatidi, un tempo spazio dedicato al ballo a Palazzo Reale, danneggiato dai bombardamenti del 1943, tutt’ora in vita grazie agli interventi di restauro che, tuttavia, hanno lasciato volutamente visibili le ferite provocate dal tragico evento. Qui sono infatti attualmente esposti venti arazzi monumentali per celebrare l’arte dell’Italia rinascimentale fiorentina in occasione di Expo 2015. Essi furono commissionati da Cosimo I De’ Medici per la Sala dei Duecento in Palazzo Vecchio a Firenze ai due più famosi artisti dell’epoca, Pontormo e il suo allievo Bronzino,   e a Francesco Salviati, i quali affidarono i cartoni preparatori ad una coppia di maestri arazzieri fiamminghi, Rost e Karcher, chiamati nella manifattura granducale, tra le prime istituite in Italia, con magnificienza di colori intrammezzati da fili d’oro e d’argento. Dieci arazzi della serie, già spostati nel 1865 da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti in dotazione alla Corona, furono trasferiti dai Savoia a Roma nella loro reggia del Quirinale nel 1882, e quindi dal 1948 sono passati nella dotazione del Presidente della Repubblica. Ora, dopo accurati restauri, a 150 anni di distanza, questi arazzi vengono finalmente riuniti in un’unica esposizione promossa dalla Presidenza della Repubblica Italiana, Comune di Firenze, Comune di Milano, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Expo 2015 e Fondazione Bracco, e curata da Louis Godart. La storia narrata è quella del Principe o – come tramanda la tradizione biblica – “re” dei sogni, Giuseppe, pastore in terra di Canaan, figlio di Giacobbe e di Rachele, dotato del dono della preveggenza. Odiato dai fratelli, venduto come schiavo in Egitto, Giuseppe seppe trionfare su tutte le insidie poste sulla sua strada, farsi valere agli occhi dei potenti, recitare un ruolo di primo piano nella gerarchia dell’impero faraonico ed essere così magnanimo da perdonare i fratelli che lo avevano tradito. Cosimo I, grande politico ed intellettuale, subì il fascino del personaggio e con questa commissione volle identificarsi con il protagonista dell’Antico Testamento. La prima esposizione è avvenuta a Roma nel Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale (17 Febbraio-12 Aprile 2015) per giungere poi a Milano in modo che – come afferma Diana Bracco (Presidente della Fondazione omonima e con ruolo-chiave nell’Esposizione Universale) – “i milioni di visitatori di Expo 2015 che passeranno anche da Palazzo Reale abbiano la possibilità di ammirare capolavori che incarnano appieno lo spirito del Rinascimento nella sua ricerca del bello e nell’esaltazione del saper fare italiano”. Vediamo in sintesi i vari capitoli illustrati nelle opere, secondo le intitolazioni ad essi assegnate, con alcune citazioni a nostro parere più significative. 1) “Il sogno dei manipoli”: primo arazzo della storia. 2) “Giuseppe racconta il sogno del sole, della luna e delle stelle”: dal monito di Dio: “Figlio mio, non raccontare il tuo sogno ai fratelli, chè potrebbero tenderti insidie. Il Demonio è nemico dell’uomo aperto.” 3) “Vendita di Giuseppe”: primo degli arazzi conservati al Quirinale ed evoca un passo dell’Antico Testamento e uno del Corano: “Lo vendettero a infimo prezzo, qualche pezzo d’argento, che nulla di lui a loro importava.” 4) “Lamento di Giacobbe”. 5) “Giuseppe e la moglie di Putifarre”. 6) “Giuseppe fugge alla moglie di Putifarre”. 7) “Giuseppe in prigione e il banchetto del Faraone”: Cosimo e la sua corte diedero grande importanza alla presenza dei sogni in questa storia, tanto che scelsero di farsi ritrarre proprio in questo arazzo tessuto per primo da Jan Rost nel 1546 su cartone di Bronzino, ed eseguito come banco di prova per tutta la serie. 8) “Giuseppe spiega il sogno del Faraone delle vacche grasse e magre”. 9) “Vendita del grano ai fratelli”. 10) “Giuseppe prende in ostaggio Simeone”. 11) “Beniamino ricevuto da Giuseppe”: la scena è costruita sul racconto di Filone d’Alessandria (DJ 196 e seguenti): “Vedendoli arrivare (Giuseppe) se ne rallegrò molto e diede ordine al sovrintendente della casa di preparare un pranzo sontuoso e di portarli dentro a dividere il suo sale e la sua mensa.” 12) “Convito di Giuseppe con i fratelli”: “Prepararono per lui da una parte, per loro (i fratelli) da un’altra e per gli Egiziani che mangiavano con lui da un’altra ancora (…). Gli uomini si sedettero dinanzi a lui secondo l’ordine d’età (…). Giuseppe fece portare delle porzioni dalla propria mensa, ma la porzione di Beniamino era cinque volte quella di tutti gli altri. Quindi bevvero e si ubriacavano con lui.” 13) “La coppa di Giuseppe ritrovata nel sacco di Beniamino”. 14) “Giuseppe trattiene Beniamino”. 15) “Giuseppe si fa riconoscere dai fratelli e congeda gli Egiziani”. 16) “Giuseppe perdona i fratelli”. 17) “Incontro di Giuseppe con Giacobbe in Egitto”. 18) “Il Faraone accetta Giacobbe nel regno”: il monarca egizio aveva detto a Giuseppe: “Ecco, la terra d’Egitto è al tuo cospetto. Fa risiedere tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese.” (G 47,6). 19) “Giacobbe benedice i figli di Giuseppe”. 20) “Sepoltura di Giacobbe”: lungamente descritta nella “Genesi” ma rappresentata raramente, con cui si chiude questa prestigiosa ed avvincente serie che dal 15 Settembre 2015 al 15 Febbraio 2016 concluderà il suo percorso a Firenze nella Sala del Duecento a Palazzo Vecchio, luogo per il quale è stata creata. Catalogo edito da Skira.

Palazzo Reale – Piazza Duomo, Milano; fino al 23 Agosto 2015; orari: lune 14:30-19:30; mart, merc, ven e dome 9:30-19:30; giov e sab 9:30-22:30; Principe dei sogni 2Il servizio di  biglietteria termina un’ora prima della chiusura;

Fabio Giuliani

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