Milano – HELMUT SCHOBER – Tracce di luce

| 30 aprile 2015
Schober 1

Helmut Schober è artista nato in Austria nel 1947. Dal 1966 al ’67 ha frequentato l’Atelier Carl Heinrich Walter Kühn (1895-1970), figlio del fotografo Heinrich Kühn. Dal 1968 al 1972 ha studiato pittura e grafica presso l’ Università di Arti Applicate di Vienna . Ha continuato con viaggi di studio in Italia. Dal 1969 al 1971 ha collaborato con il fotografo italiano Mario Giacomelli, un classico della fotografia, con il quale ha intrapreso un felice sodalizio artistico e personale. Nel 1971 si sono tenute le sue prime mostre in piccole gallerie di Milano, Venezia e Parma . Nel ’72 si è laureato con il massimo dei voti. Nello stesso anno si è trasferito a Milano, dove vive e dove ha fondato il proprio studio di oggi. Negli anni 1973-1974 Helmut Schober ha realizzato i suoi primi spettacoli creati con l’utilizzo di videocassette e film. Nel 1977 partecipa alla “Documenta 6” a Kassel e 1978 alla Biennale di Venezia. Dal ’79 si è rivolto alla pittura, attività principale che integra con disegno e scultura. Nella sua pittura ha sviluppato una particolare tecnica con la quale descrive la luminosità della luce, sviluppando una miscela di puri pigmenti di colore con grafite sulla tela applicandolo in molti strati sovrapposti.  La luce splende fuori dalla bidimensionalità o provoca un’azione. Nel 1996 ha dipinto dieci tele, ciascuna di circa 3 x 3 m, per il ciclo “Zarathustra”. Nel 1997 sei grandi dipinti realizzati con il titolo “Per Mozart I-VI”, del 1998, una serie di 56 disegni, “WA Mozart – Suono-line”, carboncino su carta. Un progetto espositivo particolarmente riuscito è stato “William Turner e Helmut Schober – due creatori di Luce”, in collaborazione con la Tate Gallery , Londra, a Manchester nel 2002. Nel 2004 è stato insignito del titolo di professore in Austria. L’arte di Helmut Schober ha attualmente una valenza internazionale e si possono trovare suoi lavori in importanti musei di Germania, Italia, Stati Uniti, Inghilterra ed Austria.  Presso la Fondazione Mudima, ormai storico spazio espositivo milanese, che già aveva ospitato un paio di sue mostre negli anni scorsi, possiamo attualmente vedere una nuova rassegna dedicata all’artista autriaco, ormai milanese di adozione. Il titolo della mostra “Traccia di luce” sottolinea come dice Peter Anselm Riedl “ancora una volta l’ammirevole coerenza del percorso artistico di Helmut Schober. Dalle performance degli anni Settanta quando lavorava prevalentemente con tubi al neon e specchio, ovvero con strumenti che emettevano e riflettevano la luce, fino alle più recenti sperimentazioni pittoriche su tela, compiendo passi sempre nuovi che ci hanno mostrato quali possano essere le possibilità della pittura intesa come mezzo che cattura la luce.” Un’ antologica questa che comprende alcuni fra i lavori più significativi della produzione dell’artista che vanno dal 1974 al 2013, iniziando da 14 tele di medio e grande formato, poi con le foto delle performance, quindi le sculture datate 1974 e proseguendo con un’opera di grandi dimensioni risalente al suo periodo figurativo, dal titolo “Spazio di esplosione” (309 x 574 cm), realizzata in occasione della sua partecipazione a “DOCUMENTA VIII” a Kassel (Germania) nel 1987. Si prosegue con una delle prime opere non figurative in bianco e nero del 1988 nella quale viene trattato il tema della luce, per giungere poi al 1990, anno che segna l’introduzione del colore sulla tela, passando dai monocromi rossi, gialli e blu fino alla policromia. Conclude la mostra una serie di 6 disegni datati 1993 e 11 tele di recente produzione (2012/2013). Da molti anni Schober esplora con risultati sempre nuovi le possibilità insite in queste sue tematiche e, come scrive Manfred Schneckenburger, “la sua pittura ha raggiunto una trasparenza dal respiro leggerissimo senza tradire la naturalezza fenomenale. La luce si diffonde con grande calma, possiede una pienezza e una mitezza che non abbaglia né ustiona anzi dispiega quel silente splendore descritto dai poeti della notte prima di iniziare a sognare”.  Durante l’inaugurazione è stato presentato un volume dedicato all’artista edito dalla Fondazione Mudima con gli interventi critici del Console Dr. Herbert Jäger, Direttore del Forum Austriaco di Cultura, e del Prof. Fortunato D’Amico, entrambi presenti.

Fondazione Mudima – Via Tadino 26, Milano; fino al 9 Maggio 2015; orari: lunedì-venerdì 11-13 e 15-19.30; Ingresso libero; Tel. 02-29409633; www.mudima.net

Fabio Giuliani

 

 

Commenti

Salvato in: MOSTRE
×