Milano – GAMBERO ROSSO “Tre Bicchieri” 2018 – Vini d’Italia

| 29 dicembre 2017
Gambero Rosso - Tre Bicchieri 2018 - 3

Gambero Rosso - Tre Bicchieri 2018 - 2    Gambero Rosso - Tre Bicchieri 2018 - 1

Dai primi di Ottobre in poi sono iniziate, susseguendosi poi una dopo l’altra, le varie presentazioni delle Guide per l’anno 2018 dedicate alle eccellenze vitivinicole nostre nazionale. Dalla “Guida Essenziale ai Vini d’Italia”, di “Doctor Wine”(nome d’arte dell’esperto enologo Daniele Cernilli), passando a “VITAE”, vero e proprio “vocabolario” (per dimensioni volumetriche) dell’AIS (Associazione Italiana Sommelier), all’altrettanto imponente volume “Annuario dei Migliori Vini Italiani” di Luca Maroni”, a quello in formato medio “Cantine d’Italia” dell’Associazione “Go Wine” avvenuta il 30 Novembre scorso. Tutte importantissime e qualificate pubblicazioni, alle quali se ne è aggiunta, da poco, un’altra “storica”: parliamo della guida “Vini d’Italia” del “Gambero Rosso”, che reca sulla copertina , fin dalla sua costituzione – giunta al trentunesimo anno – il simbolo dei “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato alle migliori eccellenze della produzione vitivinicola italiana. E’ una guida di riferimento che somma un anno dopo l’altro l’impegno di tanti collaboratori che scandagliano la scena vinicola nazionale, regione per regione, alla ricerca delle produzioni più convincenti, delle etichette meritevoli di conquistare i riflettori. Presentata lo scorso 22 ottobre a Roma, e replicata nei giorni scorsi a Milano, questo volume si ripromette di guardare al futuro con la stessa competenza di sempre. Ventiduemila i vini e 2485 le aziende oggi considerate, e ben 436 le etichette premiate con i “Tre Bicchieri” con una presenza sempre più rilevante di vini biologici e biodinamici – 99 in tutto – a testimonianza di una sensibilità crescente verso l’ambiente e la sostenibilità a tutto tondo: non solo nel metodo di coltivazione delle uve e di produzione di vini, ma anche nell’approccio complessivo delle aziende. Anni di assaggi e riflessioni sul vino e tutto quanto gli gira intorno offrono oggi l’istantanea di un patrimonio che fa della territorialità il suo punto di partenza, incardinando concetti come identità, piacevolezza e imprevedibilità per giungere a tratteggiare un panorama ampio e diversificato di prodotti, ognuno con una propria storia da raccontare e con un proprio posto da occupare. Proseguono inoltre gli eventi esteri del “Tre Bicchieri World Tour”, volti a promuovere le migliori etichette italiane e i produttori al seguito di fronte a platee e buyer internazionali (la guida è tradotta in quattro lingue: inglese, cinese, tedesco e giapponese, per un totale di oltre 300mila copie diffuse nel mondo).                                                                                                          Il territorio gardesano è sempre molto presente nelle realtà produttive segnalate in tutte le Guide segnalate prima, compresa naturalmente quella del “Gambero Rosso”, in particolare l’Azienda “Ca’ Majol” di Desenzano, con le sue particolarità “bianche”, nel senso di “Trebbiano di Lugana”, dall’omonima fascia territoriale che si divide tra bassa provincia bresciana e basso veronese, sulla quale mi soffermo un attimo. Walter Contato, classe 1934 e milanese doc, già imprenditore edile, a seguito di un soggiorno a Sirmione, ammaliato dalle verdi colline e da quel lembo di terra ricco di storia e natura, decise di intraprendere una strada nuova, quella della vinificazione. L’attività produttiva qui è oggi in continua espansione grazie all’impegno e alla dedizione dei figli Fabio e Patrizia, che proseguono egregiamente il lavoro iniziato dal padre. Nel pieno rispetto della nobile storia aziendale ma con un occhio sempre rivolto al futuro, la famiglia Contato si impegna per produrre vini d’eccellenza, portando avanti una tradizione fatta d’amore e passione per il territorio. La sua “missione” in questo impegnativo settore è pertanto incontrare il gusto del pubblico e valutarne le esigenze, offrendo prodotti di grande richiamo e qualitativamente al top. Dagli originari 12 ettari la tenuta è negli anni passata agli attuali 140 estendendosi su un terreno ricco e fertile. Da questa bella realtà escono anche interessanti spumanti di importante qualità (come il “Lugana Brut”) che, un po’ per volta, si stanno distinguendo in questo specifico ambito, nonostante la presenza, non troppo lontana, dei “colossi” di Franciacorta. Ma nell’ultima pubblicazione l’Azienda non è solo una presenza, un “numero” tra tante, ma meritevole del prestigioso riconoscimento dei “Tre Bicchieri” per il “Lugana DOP Molin ‘16”, un ‘bianco’ d’eccellenza: Il “Molin” prende il nome dalla Cascina Molino, la più antica cantina aziendale. Si tratta di un Lugana che nasce da un’attenta selezione dei grappoli provenienti dai migliori vigneti della tenuta, vinificato in modo da ottenere quanto di meglio la varietà sia in grado di offrire. Quello che ne risulta è un vino bianco profumatissimo, elegante e strutturato. Un esempio di raffinatezza. Onore quindi a “Ca’ Majol” e, più in generale, al territorio vitivinicolo attorno al Garda.

Fabio Giuliani

 

 

Commenti

×