Milano: FRANCO GRIGNANI – Alterazioni ottico mentali 1929-1999

| 3 marzo 2014
Grignani

Alzi la mano chi non riconosce, ad una prima osservazione, il marchio della “Pura Lana Vergine”, quella matassa bianca e nera intrecciata! Questo logo, realizzato nel 1964, quindi giusto cinquant’anni fa,  è soltanto la più famosa delle creazioni di Franco Grignani (1908-1999), poliedrico creativo, artista, architetto, fotografo, graphic designer e art director, protagonista di un’ importante retrospettiva alla Galleria del Credito Valtellinese a cura di Manuela Grignani, Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio: un viaggio nell’universo della percezione visiva, attraverso i progetti che lo hanno reso celebre in Italia e nel mondo e ne approfondisce la ricca produzione artistica. In un lineare e variegato percorso, tra fotografie, materiale d’archivio, disegni, manifesti, riproduzioni, materialespesso inedito possiamo così conoscere meglio la sua personale ricerca della “verità sulla forma visiva”, condotta con metodicità, introspezione, sensibilità.  Attraverso lo storico logo (come ha confermato la figlia il giorno dell’inaugurazione, ideato al ristorante, davanti a lei, abbozzandone i contorni con una forchetta su un tovagliolo), i disegni preparatori precedenti ad esso e molte altre opere la mostra riesce ad approfondire la ricerca e le sperimentazioni, il cui spunto viene dalle teorie percettive e dalla psicologia della forma attuate direttamente sull’immagine che subisce rotazioni, deformazioni, torsioni, rovesciamenti, con l’obiettivo di scoprire le reazioni che tali alterazioni provocano nello spettatore. Grignani fu sempre convinto che “l’immagine raggiunge la sua dinamica unità per mezzo di vari livelli di integrazione: tensione, ritmo, armonia matematica. L’esperimento – affermava – è il risultato di un conflitto fra forze esterne ed interne, fra due forze dinamiche e forze di riferimento.

Alcune note biografiche. Franco Grignani, nasce nel 1908 a Pieve di Porto Morone (Pavia), località vicina al Po. Del Grande Fiume sembrano affascinarlo le sinuosità, il movimento e le rifrazioni dei gorghi, rispetto alla fissa superficie della terra padana. A Torino, dove segue Architettura, è coinvolto dai fermenti del secondo Futurismo, passaggio verso l’astrattismo geometrico e al costruttivismo. Attingendo alle teorie percettive e alla psicologia della forma conduce sperimentazioni coniugando fotogrammi, fotomontaggi, sovrimpressioni ed elaborati grafici. Con la milanese Alfieri & Lacroix indaga nuove forme di tipografia. Crea sistemi ottici che colpiscono e influenzano i suoi colleghi europei. Diviene art director di “Bellezza d’Italia”, organo di stampa della Dompé, casa farmaceutica che lo impegna anche nella creazione degli imballaggi dei prodotti, e poi di “Pubblicità in Italia”. Prosegue intanto l’indagine sulla rappresentazione del paesaggio urbano, ricorrendo anche a “… lenti zoppe, vetri, condensatori, prismi, acqua, olio …”. L’obiettivo è ancora una volta il superamento dei limiti fisiologici di mano ed occhi, per giungere ad una rappresentazione che faccia proprie le leggi matematiche e fisiche, già conosciute o da lui solo intuite. Questo lavoro, nei diversi fronti, gli porta riconoscimenti internazionali, come nel 1959 la Palma d’Oro della Pubblicità e la medaglia d’oro della Triennale di Milano o il Premio (1972) della Biennale di Venezia. Muore a Milano nel 1999, ma le sue opere continuano ad essere esposte e ammirate in musei di tutto il mondo.                                                                                                                                                                                                                                  Un ampio catalogo bilingue (italiano/inglese) prodotto dalla Galleria, segue la cronologia della mostra dando ampio rilievo   ad ogni fase creativa di Grignani, dai primi anni del suo lavoro nel 1929 sino alla data della sua scomparsa. Possiamo leggere qui anche un importante saggio del Prof. Giovanni Anceschi ed un ricordo dell’amico artista e critico Gillo Dorfles.

Galleria Gruppo Credito Valtellinese – Corso Magenta 59, Milano

Fino al 15 marzo 2014; orari da lunedì a venerdì 10-19.30, sabato fino alle 18.

Fabio Giuliani

 

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