Milano – DON LORENZO MILANI E LA PITTURA

| 6 giugno 2014
Don Milani 1

“L’arte dello scrivere è la religione. Il desiderio di esprimere il nostro pensiero e di capire il pensiero altrui è l’amore. E’ il tentativo di esprimere le verità che solo si intuiscono e le fa trovare a noi e agli altri. Per cui essere maestro, essere sacerdote, essere cristiano, essere artista, essere amante e essere amato sono in pratica la stessa cosa.”  (da “Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana)

Dopo un primo passaggio a Firenze in Palazzo Medici Riccardi dal 6 giugno al 24 luglio 2013, ora  è il Museo Diocesano milanese, nello spazio MUDI Contemporanea, ad ospitare una interessante mostra in collaborazione con la FDLM – Fondazione Don Lorenzo Milani a cura di Cesare Badini e Sandra Gesualdi.   E’ presentata l’opera pittorica e grafica di Lorenzo Milani Comparetti prodotta tra il 1941 e il 1943; dopo il diploma conseguito al Liceo Berchet di Milano, egli si dedicò alla pittura frequentando anche l’Accademia di Brera, per poi repentinamente convertirsi, con l’ingresso in Seminario nell’autunno dello stesso anno. Don Auro Giubbolini riferisce che, durante il Seminario, “Lorenzo a primavera andava sempre per i campi a vedere i mutamenti di colore della natura.” Questa caratteristica trova piena coerenza in un significativo gruppo di opere del suo percorso pittorico, quando nell’estate del 1942 si reca con la famiglia a Villa Gigliola a Montespertoli, in provincia di Firenze, in una tenuta di venticinque poderi. Gigliola è situata su un colle lungo la strada che prende il nome della Pieve di San Pietro in Mercato. Dal rialzo di Villa Gigliola, dove lo sguardo piò spaziare sui dolci declivi del paesaggio collinare costellato di rare case, folta di vegetazione intorno a campi aperti, filari di viti e ulivi, Lorenzo realizza una serie di dipinti caratterizzata da una costante armonia di rosa, verdi, azzurri e beige accordati tonalmente sull’intensa luce estiva sotto un cielo terso, che qui sembrano rispecchiare una temporanea serenità dopo i controversi sperimentalismi neoespressionistici delle opere milanesi. Una quiete “pittorica” destinata a scomparire alla fine dell’estate, quando diventò ufficialmente priore di Barbiana (frazione di Vicchio, Comune toscano, nel territorio del Mugello) nella scuola per gli “ultimi” dove non dimenticherà i suoi improvvisi, appassionati ed effimeri interessi artistici giovanili.             Si apprende, in forma narrativa, come nacquero i mosaici ancora presenti nella piccola chiesa di Barbiana. Scriverà alla mamma il 29 Luglio 1961: “Abbiamo imparato in Germania un sistema economico per fare le vetrate artistiche e ne abbiamo fatte due per la nostra chiesa, la terza, cioè la principale della facciata è ancora in progettazione.” “Ma il lavoro più appassionante fu la decorazione della vetrata di una nicchia che si trova su uno dei due altari laterali della piccola chiesa di Barbiana. (…) In quella nicchia c’era la statua del Sacro Cuore di Gesù ad altezza d’uomo: “Perché al posto di quel Sacro Cuore non ci facciamo un bell’angelo, giovane, allegro, sorridente?” Don Lorenzo lo guardò compiaciuto poi disse: “Non un angelo, ma ci faremo un monaco scolaro.” Fu così che quell’opera venne denominata appunto  il “Santo Scolaro”. La conoscenza dei momenti più significativi della sua brevissima esperienza artistica offre importanti spunti di approfondimento sulla figura di questo straordinario sacerdote-docente. Fino ad oggi, riguardo questa attività erano noti solamente i dipinti “Via delle Campora” e   “Tre barche sulla riva”. Grazie a questa iniziativa il pubblico milanese può conoscere per la prima volta opere tenute a lungo nascoste e considerate scomparse: tele malamente rifilate e strappate dal telaio, supporti di recupero talora dipinti sul retro e sul verso, senza firma e data. Vediamo qui anche una vasta produzione di disegni, con cui il giovane Lorenzo ha riempito superfici cartacee di ogni tipo e spessore; divisi in una “Serie di Figure” e una “Serie Anatomica” essi ritraggono figure a metà strada tra la ricerca del bel plastico e l’indagine di nuovi vuoti che non sa riempire.

In occasione della mostra è stato realizzato il catalogo “Don Lorenzo Milani e la Pittura – dalle opere giovanili al Santo Scolaro”, per le Edizioni Masso delle Fate, che raccoglie l’opera omnia di Don Milani recuperata nel 2013 e composta da oltre 50 dipinti, 40 disegni e vari bozzetti. A questa andrebbero aggiunti due dipinti e otto disegni rinvenuti recentemente.

Museo Diocesano – C.so di Porta Ticinese 95; fino all’8 Giugno 2014; Tel. 02-89420019; www.museodiocesano.it

Fabio Giuliani

Commenti

Salvato in: MOSTRE, Pittura
×