Milano – “D’après Michelangelo. La fortuna dei disegni per gli amici nelle arti del Cinquecento”

| 11 dicembre 2015
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Una ricerca esemplare sul Genio fiorentino, già mito ai tempi suoi

Al Castello Sforzesco, nelle nuove sale espositive dell’Antico Ospedale Spagnolo, adiacenti al Museo della Pietà Rondanini da poco inaugurato, è in corso una interessante quanto importante mostra dedicata a Michelangelo Buonarroti. Nell’occasione possiamo ammirare, oltre ad alcuni originali del grande genio del Cinquecento, dipinti, incisioni, preziosi oggetti d’arte derivati da un corpus di suoi disegni che ci permettono di conoscere un aspetto più intimo del Maestro, riguardante la sfera della sua vita privata e delle sue amicizie: un piccolo nucleo compatto, per i quali è stata coniata la definizione di “fogli d’omaggio”. Tra gli anni Venti e Quaranta del Cinquecento, mentre Michelangelo attende alle committenze medicee (Sagrestia Nuova in San Lorenzo a Firenze) e a quelle pontificie (il “Giudizio Universale” della Sistina), egli intreccia importanti relazioni di amicizia con esponenti della nobiltà romana, siglate anche attraverso il dono di elaboratissime composizioni grafiche a matita. Non semplici disegni di studio (o non solo), bensì opere d’arte a tutti gli effetti. L’aspetto che questa esposizione intende documentare è l’apparente, affascinante contrasto tra l’originaria destinazione privata di tali disegni, quasi “frammenti” di un intimo dialogo con gli amici, e la straordinaria, immediata fortuna che essi incontrarono presso gli artisti e i collezionisti del tempo, tanto da divenire modelli copiati, imitati e replicati da stampatori e cesellatori. Il percorso di visita è strutturato in tre sezioni, attraverso una sequenza ordinata per cronologia e tematiche. La prima affronta il nucleo più antico di “fogli d’omaggio”: destinatario è il gentiluomo fiorentino Gherardo Perini “che ricevette in dono tre bellissimi disegni raffiguranti ‘teste divine’, tra cui la notissima “Furia”, una testa classica di vaga eco leonardesca nella deformazione prodotta dal grido e la cosiddetta “Zenobia”, immagine di seducente bellezza femminile. Appartiene a questo gruppo anche la “Cleopatra”, disegno donato dal Buonarroti all’amico romano Tommaso Cavalieri, che, vedendosi costretto ad un omaggio a Cosimo I de’ Medici, scrive a Michelangelo: “Permettetemi di farlo copiare prima di abbandonarlo, sarà come separarmi da un figlio.” Egli convocò quindi un bravo copista che perfettamente lo duplicò. Ora entrambi sono in mostra: l’originale da Casa Buonarroti, la copia da Rotterdam. La seconda sezione della mostra è dedicata interamente ai soggetti mitologici che il Maestro ideò negli anni Trenta proprio per il giovane Tommaso, a siglare un rapporto di grande amicizia e stima esclusive. Se il “Supplizio di Tizio” simboleggia il tormento di un amore vincolato alla dimensione terrena, il volo di Ganimede verso il cielo, abbandonato fra le ali di Giove, rappresenta invece tutta la bellezza di un’elevazione intima e spirituale. La rassegna vuole documentare in modo completo la fortuna vastissima che proprio questo soggetto incontrò, ispirando numerose versioni grafiche e svariate derivazioni nelle arti decorative ed incisorie, sino ad arrivare ad autonome rielaborazioni pittoriche, come la splendida “Battaglia di Montemurlo” dipinta da Battista Franco. Infine la “Caduta di Fetonte”, composizione ricercatissima nei circoli culturali a lui contemporanei, come attestato dalle fonti rinascimentali e dalle numerose repliche in disegni, stampe, cristalli, placchette e cammei. Nella terza parte l’attenzione è rivolta sui disegni per Vittoria Colonna, Marchesa di Pescara, con cui Michelangelo condivise un “comune sentire religioso e spirituale”, fino alla morte di lei nel 1547. È emblematica, in questo senso, la cosiddetta “Madonna del Silenzio”, che deve il nome al gesto compiuto da un San Giovannino che discende dalla divinità egizia Orus. L’opera, misteriosa in alcuni dettagli iconografici, è ben rivelatrice del clima di parziale clandestinità nel quale avvenivano gli incontri spirituali fra il maestro e la Marchesa. Ancor più nota ed imitata è la rappresentazione della “Crocifissione” in cui, recuperando un artificio medievale, Michelangelo vi raffigura Cristo vivo sulla croce, in dialogo con il Padre. Infine, il Maestro riscrive totalmente il significato della “Pietà”, scardinando l’impianto che lui stesso aveva adottato nella celebre scultura posta nella Basilica di San Pietro in Vaticano: ora si pone in primo piano il sacrificio di Cristo che diventa icona devozionale nei tempi suoi e nei seguenti.    Delle oltre ottanta opere in mostra una parte proviene dagli istituti che hanno sede all’interno del Castello, soprattutto materiali a stampa e librari dalla Raccolta Bertarelli e dalla Biblioteca Trivulziana. Numerosi sono i prestiti concessi dalle maggiori raccolte italiane, principalmente i Musei Fiorentini e Casa Buonarroti, le Galleria dell’Accademia di Venezia, i Musei di Bergamo, Bologna, Napoli, Palermo, Roma, oltre a diversi Gabinetti di Stampe, collezioni private e alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Un apporto fondamentale giunge infine dalle maggiori collezioni d’Europa e Stati Uniti, offrendo l’occasione di ammirare opere mai esposte prima in Italia, provenienti da Amsterdam, Budapest, Cracovia, Écouen, Lipsia, Londra, Madrid, Oxford, Parigi, Rotterdam, Vienna, Zagabria, e, per gli Stati Uniti, New York e Washinghton. Questo progetto espositivo, promosso da Comune di Milano-Cultura, Soprintendenza Castello Sforzesco e Civita è curato Alessandro Rovetta, Alessia Alberti e Claudio Salsi. Una agile guida, edita da Marsilio, accompagna il visitatore lungo il percorso della mostra. E’ in preparazione, sempre dalla stessa Casa Editrice, il catalogo scientifico che documenta il lavoro di ricerca svolto dai curatori in occasione della mostra: un volume di grande formato, con oltre 600 illustrazioni, arricchito da un DVD, verrà presentato giovedì 17 Dicembre alle ore 18 sempre al Castello Sforzesco presso la Sala conferenze della Raccolta di Stampe “Achille Bertarelli”.

Castello Sforzesco – Piazza Castello, Milano; fino al 10 Gennaio 2016; Orari: da martedì a domenica 9-17.30, ultimo ingresso ore 17;  Ingresso in mostra e in tutti i musei del Castello € 8; per informazioni: Tel. +39 02 88463703

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