Milano: BEPI ROMAGNONI – Il racconto interrotto 1930-1964

| 15 gennaio 2015
Romagnoni 2

La vita così com’è nel suo breve tratto

Una particolare quanto interessante mostra è attualmente in corso alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese, spazio da anni dedito a proposte sull’arte moderna e contemporanea sotto la direzione di Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra. Il titolo dato a questa iniziativa, “Bepi Romagnoni. Il racconto interrotto”, a cura di Ruggero Montrasio e Raffaele Bedarida, è davvero appropriato, in quanto racconta i tre momenti del breve ma intenso suo percorso artistico, appunto, interrotto all’età di 34 anni (era nato a Milano nel 1930) dopo avere perso la vita in un incidente di pesca subacquea durante una vacanza all’estero. La prima sezione è dedicata all’esperienza, definita da Marco Valsecchi del “Realismo esistenziale” e che riguarda gli anni tra il 1954 e il ’56. Romagnoni, in quegli anni, è protagonista di un gruppo formato da Floriano Bodini, Giuseppe Banchieri, Mino Ceretti, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi. Le sue opere sono piuttosto apprezzate da parte della critica generale come è confermato dalla sequenza di premi che gli furono conferiti: il San Fedele (Milano 1954), il Junk (Milano 1954), il Diomira (Milano 1955), il Burano alla XXVIII Biennale (Venezia 1955) e il Suzzara (Suzzara 1956). La prima personale è organizzata presso la Galleria Schettini (Milano 1955), cui seguono quelle alla galleria Del Cavallino (Venezia 1956), galleria Alibert (Roma 1956), galleria Il Segno (Roma 1956).Il capitolo informale, seconda sezione della mostra, riguarda il periodo tra il 1957 e il ’60. Sono gli anni del servizio di leva (1956-1957) che impegnano Romagnoni a Roma, ed è in questo contesto che prendono forma i cicli dedicati a “I Priori”, “Soldato che spara”, “Ufficiale e Mitragliatrice”,  con opere costruite su campiture nere molto materiche, dalle quali emergono immagini di soldati, armi, Priori. In seguito egli avvia una intensa ricerca improntata ad un informale espressionista.        Nella primavera del 1958 compie un lungo viaggio di studio in numerose città europee: Parigi, Londra, Amsterdam, Bruxelles, Basilea, Zurigo. Di questi anni sono le personali da: Bergamini (Milano 1957), alla Bussola (Roma 1957), Annunciata (Milano 1960). Nella sezione conclusiva, denominata “Racconti” conosciamo gli ultimi anni dell’artista, dal 1961 al ’64. Risale al 1960 il primo “Racconto” di Romagnoni: un porporato la cui immagine è tratta da un ritaglio di giornale incollato ad una carta e, modificata, rielaborata acquista una diversa prospettiva formale. Nel 1961 Romagnoni utilizza ritagli di giornale che vengono montati secondo una sequenza prestabilita sulla tela, gli stessi assumono poi contorni completamente differenti grazie all’intervento pittorico, che esalta dettagli ed occlude visioni. Di questi anni sono le personali alla Bergamini (Milano 1961, 1962), al Punto (Torino 1964), al Leone (Venezia 1964). “La sua è una ricerca – sottolinea Montrasio – che, anche letta con gli occhi di oggi, ovvero a cinquant’anni dalle sue ultime risultanze, si conferma attualissima per unicità ed inventiva, e che continua ad essere fonte di ispirazione e confronto”. Milano lo aveva ricordato nel 1972 a Palazzo Reale e nel 1995 al Museo della Permanente. Per l’occasione è stato prodotto un catalogo specifico dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, edito da Allemandi , mentre il catalogo ragionato bilingue (italiano-inglese) dell’opera di Bepi Romagnoni,  pubblicato da Allemandi/Montrasio Arte, a cura di Ruggero Montrasio, con saggi critici di Raffaele Bedarida e di Enrico Crispolti, sarà presentato mercoledì 4 febbraio alle ore 18.15, presso gli spazi della galleria.

Galleria Gruppo Credito Valtellinese – Corso Magenta 59, Milano; Fino al 7 Febbraio 2015; orari: tutti i giorni dalle 13 alle 19; ingresso libero  sono previste visite guidate e per le scuole; per informazioni: Tel. 02-48008015; www.creval.it

Fabio Giuliani

 

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