Lugano: MITI E MISTERI – IL SIMBOLISMO E GLI ARTISTI SVIZZERI – Più la Collezione Olgiati di arte contemporanea

| 28 dicembre 2013
Miti e Misteri

Doppio appuntamento.

Le sale del Museo Cantonale d’Arte e del Museo d’Arte – fino a qualche anno fa due entità museali distinte in una rispettosa competizione, ora unificati, ospitano una grande mostra dedicata al tema del Simbolismo che nasce da un’intensa collaborazione con il Kunstmuseum di Berna. Questa rassegna ci offre uno straordinario viaggio nell’immaginario simbolista a cavallo tra Otto e Novecento attraverso le opere dei principali protagonisti elvetici in dialogo con quelle dei loro colleghi europei. Realizzata grazie al sostegno di Credit Suisse, partner sia del Museo d’Arte che del Kunstmuseum di Berna, l’esposizione indaga tematiche quali il sogno, il subconscio, l’ibrido, la violenza e la morte, la natura sublime e inquietante, la figura femminile angelica e al tempo stesso demoniaca,    il cosmo e l’infinito, offrendo al visitatore la possibilità di scoprire i diversi linguaggi con i quali gli artisti, durante un periodo ricco di cambiamenti, hanno dato forma alle loro speranze e aspettative, ma soprattutto ai loro fantasmi e alle loro inquietudini. Duecento le opere proposte fra dipinti, sculture, fotografie, incisioni e manifesti, realizzate dagli artisti simbolisti sia svizzeri che internazionali; un percorso affascinante fra i capolavori di Arnold Böklin, Augusto e Giovanni Giacometti, Johann Heinrich Füssli, Ferdinand Hodler, Giovanni Segantini, Carlos Schwabe, Albert Trachsel, Félix Vallotton, Albert Welti, Edoardo Berta, Adolfo Feragutti Visconti, Filippo Franzoni, Luigi Rossi. Ma anche di Gustav Klimt, Gustave Moreau, Odilon Redon, Auguste Rodin e Franz von Stuck. Il variegato linguaggio artistico prende vita fra la speranza nel futuro e l’interpretazione delle inquietudine del proprio tempo. L’allestimento si articola in ventuno sezioni tematiche,  le prime sei al Cantonale, le altre quindici al Museo d’Arte con il contributo di numerose istituzioni svizzere  ed internazionali unitatamente a collezionisti privati che hanno prestato le loro opere.    Il Simbolismo è un movimento internazionale che ha coinvolto le sensibilità degli artisti più disparati, preparando un terreno fertile per lo sviluppo delle avanguardie del Novecento. Però, come spiega la curatrice, è innegabile un ruolo di spicco dei maestri svizzeri, che hanno saputo apportare notevoli e interessanti contributi stilistici: “Tra le caratteristiche specifiche del Simbolismo svizzero, per esempio, possiamo citare la tendenza all’introspezione, che si ritrova anche nella letteratura da Jean-Jacques Rousseau a Henri-Frédéric Amiel, o l’interesse per la ricerca psicologica sviluppata da teorici quali Eugen Bleuler o Théodore Flournoy. Un altro aspetto che vale la pena ricordare è il forte legame tra la musica e il corpo, che si esprime nelle ricerche di Jaques-Dalcroze, o ancora la visione spirituale della natura…”.    Il legame con Milano è evidente in quanto gli artisti ticinesi simbolisti furono tutti studenti a Brera. Fra le immagini più raffinate e sognanti, emergono le figure femminili. La prima è un’allegoria mitologica, per i simbolisti emblema di una sensualità demoniaca: la sirena in “La calma del mare” di Böcklin; cui segue “La Vanità. (La fonte del male)” di Segantini, un richiamo al mito di Narciso dove, però, a specchiarsi nell’acqua è una bella ragazza, che vede riflessa non la sua immagine ma quella di un mostro. L’evento espositivo è curato di Valentina Anker, come pure il catalogo, in quattro lingue (italiano, tedesco, francese e inglese) edito a Parigi da Somogy con vari saggi per ogni nazione. A poca distanza, al Piano – 1 di una struttura che, con queste due, farà parte del LAC (Polo Museale Lugano Arte Contemporanea dal 2015) sono esposte 179 opere della collezione di Giancarlo e Danna Olgiati in attesa della collocazione definitiva secondo l’accordo con la città di Lugano che ne diventerà erede con un corpus di 500 lavori fra dipinti, disegni, sculture, fotografie e libri d’artista. Ora vediamo in anteprima le migliori opere dell’Arte Povera, dello Spazialismo, del Nouveau Réalisme; una raccolta d’eccezione dal vasto orizzonte internazionale.

Una gita a Lugano da non perdere soprattutto per la mostra sul Simbolismo che ci apre gli occhi su un movimento fondamentale per i fatti dell’arte che ebbe “come bandiera l’ideale per giungere a nuove vittorie” (Doctor Mysticus, 1885).

Museo Cantonale (Via Canova 10): martedì 14-18; mercoledì-domenica 10-18  Museo d’Arte (Riva Caccia 5) : martedì-domenica: 10-18; venerdì 10-21

Informazioni e prenotazioni, visite guidate, proposte didattiche per singoli, gruppi e scuole.      Tel.+41 (0)58 866 7214; www.mda.lugano.ch

 Fabio Giuliani

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