Lorenzo Lotto: la ‘Natività’

| 14 dicembre 2009
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Lorenzo Lotto: la ‘Natività’

Coerente con la stagione natalizia che sta arrivando, per la settima edizione di ‘Un Capolavoro per Milano’ 2009, il Museo Diocesano, come nelle precedenti, in collaborazione con BPM Gestioni, ci propone la ‘Natività’ di Lorenzo Lotto, un capolavoro assoluto della pittura rinascimentale proveniente dalla Pinacoteca Tosio Mantinengo di Brescia. Il recente restauro, oltre alla bellezza cromatica ha messo in evidenza la firma del pittore e la data di esecuzione nel 1530. Il fulcro del dipinto è il Bambino che gioca con il volto dell’agnello porto da due pastori con aria grave. E’ molto probabile che essi rappresentino i ritratti dei committenti, verosimilmente due fratelli, come suggerisce il loro abbigliamento; infatti sotto le giubbe da pastore si scorgono abiti eleganti da gentiluomini. L’agnello è un chiaro simbolo della passione come lo è la croce che si staglia sulla finestrella in alto a destra messa in risalto dalle azzurre ali di un angelo, unico ad avere lo sguardo rivolto verso di noi per un invito alla meditazione, mentre gli sguardi di tutti gli altri astanti sono rivolti allo stupendo divino infante. Il grande critico Roberto Longhi notò come l’opera costituisse un punto nodale nel percorso del pittore che qui trasforma “il tema della Sacra Conversazione dei veneti in una riunione confidenziale che accomuni sullo stesso terreno e distribuisca la stessa indole ai personaggi divini e umani.” Trattasi di un’opera veramente straordinaria sotto entrambi i punti di vista, artistico e religioso; infatti, come avverte nella prefazione S. E. Mons. Francesco Giulio Brambilla, Vicario Episcopale della Cultura – Arcidiocesi di Milano, in questa natività il Lotto ci propone la sintesi fra il senso gioioso della nascita di Gesù tipicamente rinascimentale con l’iconografia della Passione della seguente epoca borromaica e più estesamente dovuta al Concilio di Trento. Nel bel catalogo di Silvana Editoriale che accompagna la mostra il curatore e direttore del museo Paolo Biscottini presenta l’opera in ogni suo dettaglio corredata da un video con le altre ‘Natività’ del Lotto; Elena Lucchesi Ragni, direttrice della Pinacoteca bresciana, parla delle altre ‘Natività’ presenti là dovute a Callisto Piazza, Moretto, Savoldo e Romanino. Alessia Devitini espone le vicende storico-artistiche del dipinto; Francesco Frangi parla dei ritratti nascosti nei pastori; Guido Malzani del restauro. Nadia Righi scrive la biografia del pittore dalla quale estraiamo: Lorenzo Lotto, nasce a Venezia intorno 1480, si trasferisce a Recanati, poi a Roma per decorare le stanze del Papa Giulio II che non lo apprezza creandogli una crisi psicologica. Nel 1513 viene chiamato a Bergamo dai frati domenicani di San Bartolomeo; qui viene a contatto con la pittura lombarda soprattutto con i bresciani Moretto, Romanino e Savoldo (dai quali deriva in modo in modo personale la sua nuova poetica) oltre che con quella di Leonardo e i leonardeschi. In ambiente bergamasco viene accolto favorevolmente e gli vengono commissionati parecchi ritratti. Torna a Venezia, ma dopo il 1540 la sua arte viene considerata superata. Deluso, si reca a Loreto dove entra a far parte della comunità religiosa della Santa Casa e dove muore tra il 1556 e il 1557.

Info: Museo Diocesano – Corso Porta Ticinese 95 (presso Basilica di Sant’Eustorgio). Fino al 17 Gennaio 2010; orari: da martedì a domenica 10-18: lunedì chiuso Tel. 02-89420019; www.museodiocesano.it ; didattica: Ad Artem, Tel. 02-6597728

Di: Fabio Giuliani

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