Lodi – L’ANIMO GENTILE. ARTE E VITA DA GIOVANNI AGOSTINO DA LODI A VINCENZO IROLLI

| 26 gennaio 2018
Animo gentile - Locandina mostra Lodi

La grande pittura “vive” anche in provincia

Fondazione Cariplo (emanazione dell’ex Istituto bancario Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, poi confluito, con altri Enti similari italiani nel Gruppo Banca Intesa) fin dalla costituzione del suo Statuto ha rivolto alla cultura grande considerazione attraverso iniziative atte a valorizzare in particolare il patrimonio artistico regionale lombardo. Dal 2007 promuove il progetto “Artgate”, un insieme di interventi volti alla divulgazione della propria Collezione d’arte (766 dipinti, 118 sculture e 53 arredi ed oggetti) ed articolato in varie proposte culturali, quali l’allestimento di un sito dedicato, l’esposizione permanente del nucleo ottocentesco presso Gallerie d’Italia-Piazza Scala (“Da Canova a Boccioni”), i prestiti di opere d’arte a prestigiose mostre in Italia e all’estero, la partecipazione ad altri eventi culturali in sinergia con varie istituzioni (ACRI- R’accolte, Google Art Project; FAI, Share your Knowledge) e in attività didattiche rivolte alle scuole (ArtL@b). In questo scenario si colloca “OPEN”, un’iniziativa che con “Artgate” apre alle Fondazioni di Comunità e al territorio. Un tour di eventi espositivi, costruiti a partire dalla Collezione Cariplo, che mettono in primo piano e testimoniano l’incessante impegno delle Fondazioni di Comunità a favore del benessere e della crescita culturale della propria comunità. Dal 1991 Fondazione ha sostenuto nel territorio lodigiano circa 900 progetti per un importo complessivo di oltre 80 milioni di Euro e proprio la provincia di Lodi si caratterizza per essere tra i territori più laboriosi sostenuti dall’Ente.                                                                                                             Tornato al suo antico splendore, dopo un meticoloso restauro, Palazzo Barni è uno degli edifici più prestigiosi di questa bella cittadina quasi alle porte di Milano. Edificato a partire dal 1698, il palazzo è riccamente decorato con stucchi, quadrature architettoniche, motivi floreali e con i superbi affreschi del pittore fiammingo Robert De Longe (1646 – 1709) e di Sebastiano Galeotti (1675 – 1741).              Proprio qui è attualmente in corso la bella mostra dal titolo “L’Animo gentile. Arte e vita da Giovanni Agostino da Lodi a Vincenzo Irolli”; 40 opere ci svelano qui la varietà, la ricchezza e la qualità delle raccolte d’arte della Fondazione Cariplo e delle più prestigiose collezioni private e istituzioni del Lodigiano (Museo Civico di Lodi, Raccolta d’Arte “Carlo Lamberti” di Codogno, Museo Ettore Archinti, Collezione Gruppo BPM e Fondazione Maria Cosway). Il percorso espositivo, curato dalla storica dell’arte Elena Lissoni e da Lucia Molino, responsabile della Collezione Cariplo, in collaborazione con Marina Arensi, giornalista del quotidiano locale “Il Cittadino”, si svolge attraverso quattro sezioni che corrispondono ad altrettanti nuclei tematici: la famiglia, il lavoro, la cura del territorio, il ruolo della donna nella società. Apre l’esposizione la “Madonna col Bambino e un angelo” di Giovanni Agostino da Lodi, di proprietà della Santa Sede, concessa eccezionalmente in prestito da Villa Cagnola a Gazzada Schianno (Varese). La presenza di questo dipinto rende la mostra un avvenimento unico ed imperdibile. La sezione della famiglia, luogo degli affetti e cuore della comunità, si svolge attorno all’ “Angelo musicante” del pittore napoletano Vincenzo Irolli che, straordinario interprete dell’amore materno, si affermò sulla scena artistica parigina nei primi anni del Novecento con la sua pittura di luce di grande forza evocativa. Attorno a questo capolavoro sono riunite alcune splendide opere dal Seicento al Novecento, nelle quali il tema della famiglia è variamente interpretato nei modi della pittura di denuncia sociale o nella dimensione intima di un sereno mondo di affetti domestici. In questa sezione vediamo opere del misterioso “Maestro della tela Jeans”, dei lodigiani Ettore Archinti e Gianni Vigorelli,  di Giovanni Sottocornola, Giulio Aristide Sartorio, Stefano Bersani, Leonardo Bazzaro, Giorgio Belloni, Adolfo Feragutti Visconti e Richard Cosway.

La seconda sezione ruota attorno al tema del lavoro, indagato nella pittura dell’Ottocento e del Novecento nei suoi vari aspetti sociali e di costume, in alcuni casi proiettato in una dimensione poetica. Domina qui, con il suo formato monumentale e l’altissima qualità pittorica, il “Ritorno dal lavoro” del lodigiano Enrico Spelta. Ad esso si affiancano opere raramente esposte prima, come “Asinello e cavallo” di Angelo Pietrasanta e Fruttivendola di Eleuterio Pagliano, entrambe provenienti da collezioni private. Tra le opere più significative si segnalano i dipinti di Fondazione Cariplo di Giovanni Sottocornola, Giacomo Gandi e Giulio Aristide Sartorio, che dialogano con le opere di Giorgio Belloni, Osvaldo Bignami, Ettore Archinti e Giuseppe Novello.

La terza sezione è interamente dedicata al ruolo della donna nella società. Sono qui riuniti alcuni dei capolavori della mostra: il superbo “Ritratto di Teresa Zumali Marsili con il figlio Giuseppe” di Francesco Hayez, “Ripassando la lezione” e “Le curiose” – due tra i più importanti acquerelli di Tranquillo Cremona – e la raffinatissima “Allegoria della Primavera” di Bartolomeo Guidobono, pittore di corte della casata Savoia nel Settecento.                                                                                                                                                                              L’ultima sezione della mostra ci conduce alla scoperta di Lodi e del suo territorio tra XVIII e XX secolo, ripercorrendone idealmente la storia, i luoghi, i monumenti e i paesaggi. Il “cuore” pulsante della città, la Piazza Maggiore, è raffigurata in uno straordinario documento pittorico dell’inizio del Settecento e, di nuovo, nell’acquerello di Giovanni Migliara che illustra il monumento a Napoleone Bonaparte, distrutto nel 1814. Completano la sala alcuni dipinti dei principali interpreti del paesaggio lodigiano: Giorgio Belloni, Giuseppe Novello e Giuseppe Vailetti. In maniera del tutto imprevista, chiude la sezione del territorio “Famiglia e cane” di Ugo Maffi (1968), artista lodigiano scomparso nel 2012, il cui linguaggio innovativo si era sviluppato negli anni sessanta a contatto Oskar Kokoschka a Salisburgo e con Olivier Debré a Parigi. Una presenza che intende evidenziare la vitalità della vicenda artistica di Lodi e del suo territorio nel contemporaneo, proiettandola in una dimensione europea.

Questa bella ed importante iniziativa permette inoltre al grande pubblico di ammirare alcune sale del piano nobile di Palazzo Barni, raramente aperte alla collettività, dove sono presenti diversi pregevoli esempi di arte barocca, ma anche negli ampi cortili come il ninfeo che si estende in un’ininterrotta serie di finte grotte, riccamente decorate con statue ed inserti di pietre e coralli. Ambienti che, nel periodo di durata della mostra, sono oggetto di visite guidate tenute da Mario Marubbi, Conservatore del Museo Civico “Ala Ponzone” di Cremona e grande studioso dell’arte lodigiana. Le splendide opere in mostra sono oggetto anche di un ideale “dialogo”, attraverso un percorso di visite guidate, con le altre testimonianze artistiche custodite nel ricco territorio lodigiano. Per informazioni a riguardo e sulle altre iniziative collaterali riferirsi al sito Internet http://fondazionecariplo.it/it/news/arte-cultura/l-animo-gentile-arte-e-vita-da-giovanni-agostino-da-lodi-a-vincenzo-irolli.html

Palazzo Barni – Corso Vittorio Emanuele II, Lodi; fino al 31 Gennaio 2018; Orari: giovedì 16-19; sabato e domenica 10-13 e 16-19;       info: 0371 432726;

Fabio Giuliani

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