Lago di Garda V CONCORSO DI POESIA DIPENDE

| 1 febbraio 2003

POESIA DIALETTALE IN UN PREMIO CHE UNISCE
Il Premio di Poesia Dipende – Lago di Garda, è arrivato al suo quinto anno di vita. L’idea si è sviluppata con l’impegno e la volontà generata attraverso le colonne del mensile Dipende – Giornale del Garda.

La singolarità e l’interesse del concorso, si manifestano nel riassunto tematico dei lavori selezionati, che interessano tutti i dialetti parlati sulle rive del lago. Per questo la sezione principale del Premio è dedicata proprio ai versi scritti in Bresciano, Veronese, Trentino e Mantovano, connotando in tal modo un marcato esempio di coesione culturale e civile del bacino gardesano. La validità dei propositi iniziali della rassegna, è stata poi confermata da una notevole e crescente affluenza dei partecipanti, insieme all’ormai consolidato interesse da parte delle Istituzioni locali. Attualmente il concorso è patrocinato dalla Regione Lombardia, Assessorato alla Culture, Identità e Autonomie, dalla Provincia di Brescia, Assessorato alla Pubblica Istruzione, dalla Comunità del Garda, dai Comuni di Sirmione e Desenzano, dalle Terme di Sirmione, dalla Banca di Bedizzole Turano Valvestino, dall’Associazione Commercianti Sirmione e dalla Navigarda. L’edizione 2002 ha raccolto con grande soddisfazione degli organizzatori, un centinaio di opere provenienti da autori appartenenti a tutte le quattro province interessate, mentre dalla zona bresciana sono pervenute adesioni anche da parte di numerosi bambini ed di diversi Istituti Scolastici. Da segnalare con viva riconoscenza, l’operato della Giuria, presieduta da Mario Arduino e composta da Velise Bonfante, Eugenio Farina, Tommaso Podavini, Renato Laffranchini e Fabrizio Galvagni. Infine è importante rilevare l’elemento scatenante della nascita del concorso, legato all’incontro di Velise Bonfante, pluripremiata poetessa gardesana, con Dipende – Giornale del Garda. Da quel rapporto di ormai stabile collaborazione, sono nati percorsi e attività fondamentali, utili allo scambio di esperienze, diversità e collegamenti fra il popolo benacense. E la poesia, con il suo docile e profondo sentimento rappresentativo, ha permesso lo sviluppo espressivo di tutta una comunità. Approfondendo, attraverso il segno della scrittura, la ricerca e la raccolta di quel patrimonio legato alla tradizione orale, che è stato possibile tramandare solo grazie all’incisiva immediatezza del linguaggio dialettale.

Di: Raffaella Visconti Curuz

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