Lago di Garda PROBLEMA ACQUA 2008

| 3 luglio 2008
Rubinetto acqua

Si parte dai ‘bacini di compensazione’. Serbatoi dove ‘stoccare’ temporaneamente l’acqua in esubero nei mesi invernali destinandola, in quelli estivi, all’irrigazione delle colture del Mantovano.

La scelta di partire dalla creazione di’riserve’ d’acqua riempiendo le molte cave esaurite esistenti nella zone bresciane, mantovane e veronesi è stata fatta dal comitato ‘politico’ creato dal commissario per l’emergenza idrica nei territori dell’Italia centro-settentrionale con decreto del 20 marzo . Il documento lo definisce ‘Gruppo Istituzionale’ del quale fanno parte rappresentanti di regione Veneto, Lombardia e Trentino, province di Brescia, Mantova e Verona ed è coordinato dallo stesso commissario. “La prima riunione – spiega l’assessore provinciale all’ambiente Enrico Mattinzoli – si è svolta a metà giugno a Verona. Il tavolo tecnico è già al lavoro facilitato dalla circostanza che, sia la provincia di Brescia che quella di Mantova, già dispongono di una mappatura completa delle cave dismesse e dunque è possibile predisporre indicazioni e scelte in tempi brevi. Ritengo che nel volgere di pochi mesi si potrà ragionare su una proposta concreta. Poi si tratterà di mettere in campo le risorse finanziare necessarie ad acquisire la disponibilità e dunque l’ utilizzo di questi siti, a integrarli nel reticolo idrico agricolo e nel sistema irriguo.” Al ‘gruppo’ è stato affidato anche il compito di condividere criteri e modalità di definizione dei fabbisogni e delle disponibilità e quantità, nonchè modalità d’uso dell’acqua. E ancora. Proporre modalità di regolazione del Lago di Garda, anche rivedendo la regola attualmente in vigore, definire un percorso volto a valutare un possibile utilizzo della galleria Mori – Torbole, anche al fine di rimpinguamento del Lago di Garda .
Si è deciso di partire dai bacini. E finalmente, dopo anni, anzi decenni di dibattiti , propositi, e molte chiacchiere, qualcosa pare muovesi per il sistema idrico Adige – Garda – Mincio. Il tempo necessario per fare progetti e realizzarli c’è perché quest’anno proprio non manca l’acqua nel Benaco. Se il 9 settembre 2007 il livello aveva toccato il minimo storico, oggi la situazione si è rovesciata ed è salito a quote molto alte. Tanto da far dimenticare i problemi dei bassi livelli che hanno contraddistinto le ultime 5 stagioni estive. Anzi sono ritornati d’attualità i problemi inversi, quelli cioè di un lago troppo pieno con rischio di allagamenti, che peraltro sono stati segnalati in alcune cittadine rivierasche. Ciò spiega perché, dopo aver toccato i 142 centimetri sopra lo zero idrometrico i responsabili dell’ Aipo hanno aperto le saracinesche di Salionze e alzato il deflusso, fino a toccare la quota record di 140 m3 secondo, pari ad oltre 12 milioni di metri cubi al giorno. Si cerca di mantenere il livello attorno ai 135 centimetri, senza inutili sprechi d’acqua, così da disporre di una buona riserva per l’irrigazione delle colture agricole mantovane nei 50 giorni cruciali che comprendono i mesi di luglio e agosto. Nel frattempo dovrebbero maturare progetti e scelte.

Di: Ennio Moruzzi

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