La recensione: L’Elena del sogno

| 9 giugno 2011

Giorgio Ressi è un poeta asolano che i lettori di Dipende conoscono bene: ha più volte partecipato al concorso Voci del Garda, sempre con ottimi risultati. L’Elena del sogno, edito da Universitaria Editrice, 62 pagine, è una silloge che scrisse a vent’anni. Arabeschi, merletti, ninfe e ventagli frammisti a baci tra equilibri incerti ed umori dove si scivola su felicità interrotte, uragani del pensiero e vie nemiche, tra voci d’eroi incarnate dalla luna… e poi scrosci di vita, ricami d’azzurro e dolori increduli, quindi immature consolazioni dove la gioia s’alterna al pianto, il dolore al silenzio: questa è la poesia di Giorgio Ressi, pronunciata attraverso le sillabe lievi di un verso di rovi e rose, in una intellettualità barocca fatta d’ignoto, amore, ombre e nebbia. Il vento impazzito rivela ore malinconiche dove si aprono i portali del mattino e mormorano le stelle nel buio, tra innocenza e dolcezza, infanzie di costellazioni fanciulle e ore smarrite. In una poesia sobria e impegnata dove il lirismo si concede alla meditazione e il sogno alla contemplazione di una realtà contraddittoria, fatta di ebbrezza e malinconia, di ore sibilline e nuovi risvegli.

Di: Elisa Zanola

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