I viaggi della Zia Marisa: TRA GLI ORSI POLARI – Viaggio alla Baya di Hudson a Churchill in Canada

| 11 aprile 2017
zia marisa

Carissimi amici, sono tornata da poco dal Polo Nord insieme ai miei compagni di viaggio. Il nostro obiettivo era vedere “I re dell’Artico”: gli orsi bianchi. Il viaggio è stato straordinario e le emozioni che ho provato sono state molto forti. Non avevo mai visto una natura così incontaminata, dai grandi laghi ghiacciati alla tundra con licheni rossi e bianchi, all’alba pallida e lontana e agli orizzonti che non finivano mai. Quando abbiamo raggiunto l’ultimo lembo di terra artica ho avuto l’impressione di essere sulla luna. Per raggiungere la Baya di Hudson abbiamo volato da Malpensa a Toronto e poi da Winnipeg a Churchill. Appena arrivati, siamo partiti alla ricerca di orsi polari a bordo di un Buggy, un jeeppone con gomme grosse e alte che protegge dagli attacchi degli orsi e permette di attraversare i laghi ghiacciati, i fiumi, la tundra, i fossi. Siamo riusciti a vedere molti orsi bianchi: alcuni dormivano, altri si rotolavano nella neve o saltavano da un fosso all’altro per poi tuffarsi nelle acque gelide. Anche mamma orsa con i suoi due piccoli ha attraversato il lago ghiacciato sotto i nostri occhi e siamo riusciti a scorgere una volpe argentata. E’ stato molto difficile fotografare gli orsi, infatti se non alzavano la testa mostrando i loro occhi neri, sembravano grandi batuffoli di lana bianca. Abbiamo dovuto aspettare pazientemente per fare buoni scatti, ma siamo stati ripagati. Durante il soggiorno in Canada, stavamo sul Buggy per osservare gli orsi dalle 8 del mattino fino alle 16, compreso il pranzo. Alla sera cenavamo con buonissima carne di bisonte e alce, e assaggiavamo dolcetti fatti dai nostri cuochi. Dopo cena il naturalista ci spiegava meglio la vita e le caratteristiche degli orsi polari. Abbiamo appreso che le madri portano avanti una gravidanza che dura soltanto un mese, e quando il piccolo nasce, pesa circa un kilo. Dopo un solo mese arriva a pesare più di dieci chili per via del latte materno molto grasso. I cuccioli rimangono con la mamma per circa tre anni, e quando crescono possono arrivare a pesare fino a un quintale. Gli orsi bianchi hanno i piedi palmati ricoperti da peli molto grossi per poter camminare sul ghiaccio: percorrono infatti anche 50 km al giorno. In autunno questi animali si ritrovano intorno alla piccola cittadina di Churchill aspettando che le lastre ghiacciate formino delle piattaforme, in modo da poter raggiungere le loro terre di caccia prima dell’arrivo dell’inverno. Nel viaggio di ritorno abbiamo fatto due soste. Ci siamo fermati prima a Winnipeg, una bella cittadina moderna e ecologica, con diversi giardini botanici e bellissime piazze. Mi ha colpito particolarmente la Piazza del Parlamento, dove si trova una stele commemorativa per il centenario del diritto di voto alle donne. La seconda fermata è stata Toronto, la capitale dell’Ontario. E’ una città in espansione, caratterizzata da alti grattaceli giovani, alternati a piazze più antiche in mattoni rossi, dove si trovano ristoranti e caffetterie caratteristici della zona. Le attrazioni più significative di Toronto sono i velieri nel lago Ontario e i musei della città. Particolarmente interessanti da osservare sono le opere di Henry Moore come la scultura in Nathan Phillips Square davanti al Municipio e le costruzioni dell’architetto Santiago Calatrava. Da Toronto siamo ripartiti con l’aereo verso casa. Si è concluso così il nostro viaggio, fatto di emozioni che non avevo mai provato prima, che mi ha dato il privilegio di conoscere l’unica zona al mondo in cui è possibile vedere e osservare da così vicino gli orsi polari, semplicemente splendidi immersi nel loro ambiente naturale.

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Da Dipende Giornale del Garda Primavera 2017

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