Giornale del Garda https://www.giornaledelgarda.info by Dipende Tue, 19 Mar 2024 03:45:26 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.5.30 Lago di Garda – Campionato Mondiale Under 19 di vela https://www.giornaledelgarda.info/lago-di-garda-campionato-mondiale-under-19-di-vela/ Tue, 19 Mar 2024 03:43:43 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=37089 La FIV e gli Youth Sailing World Champions di Riva del Garda: le opportunità per gli
studenti del liceo sportivo “Sacra Famiglia” di Brenzone sul Garda Il 15 marzo 2024, nella suggestiva cornice della sala convegni delle Scuole Sacra Famiglia di Brenzone sul Garda, si è svolta la presentazione del Campionato Mondiale Under 19 di vela, in programma dall’12 al 20 luglio nell’alto lago. Un evento di risonanza internazionale che vedrà gli studenti del liceo scientifico sportivo coinvolti come staff.
All’incontro hanno preso parte illustri personalità del mondo della vela, tra cui Domenico Foschini, consigliere Federale e responsabile nazionale delle attività giovanili, Guido Ricetto, responsabile del settore formazione istruttori FIV. Foschini e Ricetto hanno sottolineato l’importanza del nostro Liceo, unico in Italia a garantire una formazione velica di alto livello integrata nel percorso didattico liceale. Agli studenti della “Sacra Famiglia” di Brenzone sul Garda viene data la possibilità di tradurre le proprie competenze in opportunità lavorative nel settore velico grazie ai brevetti acquisiti. ( Boat Security and Sail, Istruttore di Vela di I° livello e Patente Nautica). In questa occasione ai 14 neo istruttori di Vela i Consiglieri Federali Ricetto e Foschini, a nome della FIV, hanno donato il manuale di Prevenzione e Sicurezza nell’insegnamento dello sport velico; prezioso strumento per coloro che dovranno gestire un gruppo di allievi in piena sicurezza secondo le normative. Hanno preso poi la parola Alice Battaglia, Massimo Perini e Jacopo Albini in rappresentanza dei liceali; questi tre studenti hanno testimoniato come al Liceo di Brenzone sul Garda la vela interagisce in modo sinergico con le attività didattiche consentendo di accrescere le loro competenze professionali.
Hanno inoltre portato i loro saluti: Beppe Devoti della XIV Zona il Responsabile della Formazione e l’istruttore FIV Lorenzo Mantovani del Circolo Nautico Brenzone, evidenziando entrambi l’importanza del connubio tra liceo e circoli per la realizzazione del progetto velico che il Liceo sportivo di Brenzone sta portando avanti da 9 anni, formando, in collaborazione con la XIV Zona e la FIV, i futuri istruttori velici.
Alla mattinata hanno presenziato e portato i saluti Sr. Noemi Mazzucchelli, responsabile della Scuola per l’Istituto Sacra Famiglia, il Preside Prof. Marino Battistoni, il Presidente del Centro Studi Nascimbeni, e il docente nonché istruttore FIV, Davide Ferrari.
Un evento che ha messo in luce il connubio tra istruzione di eccellenza e prospettive concrete di impiego nel settore della vela, promuovendo così lo sviluppo professionale degli studenti del Liceo Scientifico Sportivo Scuole Sacra Famiglia.
L’incontro è poi proseguito con gli interventi di Walter Cavallucci presidente del comitato organizzatore dei campionati mondiali giovanili di vela e Consigliere di World Sailing, di Marco Benedetti amministratore delegato APT Garda Trentino e di Alex Colò project manager APT Garda Trentino i quali hanno tracciato un affascinante quadro delle opportunità che si aprono per gli studenti del liceo scientifico sportivo di Brenzone sul Garda che parteciperanno come staff agli Youth Sailing World Champions che si terranno nell’alto lago nel mese di luglio. Gli Youth Sailing World Champions di Riva del Garda accoglierà maggiori talenti della vela under 20, con oltre 400 atleti da più di 75 nazioni che veleggeranno in sei classi (29er, 420, ILCA6, Nacra15, Formula Kite e iQFOiL). Le regate si disputeranno in sei circoli (Fraglia Vela Riva, Lega Navale Italiana, Circolo Vela Arco, Circolo Surf Torbole, Circolo Vela Torbole e Fraglia Vela Malcesine).
Questa mattina è stata un’esemplare dimostrazione di sinergia tra istituzione scolastica, territorio e Federazione velica, promuovendo non solo la passione per lo sport ma anche la crescita personale e professionale degli studenti.

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Inaugura a Desenzano THE GARDA SCHOOLuna scuola privata in inglese https://www.giornaledelgarda.info/inaugura-a-desenzano-the-garda-schooluna-scuola-privata-per-i-ragazzi-delle-scuole-medie/ Sat, 02 Mar 2024 06:41:33 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=37077
  • THE GARDA SCHOOL inaugura SABATO 2 MARZO 2024 alle ore 12:00  nel centro storico di Desenzano del Garda Piazza Giacomo Matteotti, 22, in previsione dell’anno accademico 2024/2025.
  • Il taglio del nastro della Scuola del Garda segna un nuovo capitolo nell’Istruzione Privata di Desenzano del Garda.

    La cerimonia, in inglese e italiano, sarà guidata dagli studenti del Canadian College Italy Isaac Szego dell’Ontario, Canada e Ludovica Ferrazzi della Lombardia, Italia.

    La Garda School è particolarmente grata per il sostegno dei numerosi studenti e insegnanti del Canadian College Italy (CCI) che hanno viaggiato dal loro campus di Lanciano, in provincia di Chieti, per visitare per la prima volta la nostra bellissima comunità.

    “Quasi trent’anni fa, la mia famiglia è tornata in Italia dal Canada per creare una scuola basata sulla filosofia di uscire dalla propria zona di comfort per ottenere un’incredibile crescita e trasformazione”,  ha affermato Davide D’Alessandro, Direttore di The Garda School e Collegio Canadese Italia.

    “Mi sento incredibilmente privilegiato di portare quella fiaccola oggi e di accendere una nuova proposta educativa e formativa con la mia famiglia a Desenzano del Garda”.

    Durante l’inaugurazione Davide D’Alessandro sarà affiancato dalla signora Marilena Tesoro, preside della CCI, e dal dottor Derek Pelland, direttore didattico di The Garda School, che coinvolgeranno il pubblico per il simbolico taglio del nastro che segna l’apertura metaforica della Scuola con la visita ai locali dedicati alla didattica

    La scuola ora accetta le domande per l’anno accademico 2024/2025.

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    Informazioni

    The Garda School è una scuola media internazionale privata al servizio delle famiglie da Brescia a Verona che cercano un’istruzione in lingua inglese di alta qualità. (The Garda School e una scuola privata estera non paritaria; scuola d’appoggia al CCI.) La scuola offre un curriculum accademicamente impegnativo per gli studenti dei grades 6, 7 e 8 che corrisponde alla scuola secondaria italiana.

    Il Canadian College Italy è un collegio co-educativo di preparazione universitaria accreditato in Ontario, situato nella città di Lanciano, nell’Italia centrale. La scuola offre un curriculum in lingua inglese culturalmente ricco e accademicamente impegnativo per gli studenti dei Grades 9, 10, 11 e 12, che corrispondono alla scuola superiore. Opera in Italia dal 1995.

    Per  informazioni visitate sito web, Facebook e Instagram.

    https://www.canadiancollegeitaly.com/

    contatti:

    English: Cheryl Brown D’Alessandro

    Director of Communications cheryl@thegardaschool

    +39 347 270 1694

    +1 416 457 6457 (WhatsApp)

    Italiano: Davide D’Alessandro

    Davide D’Alessandro BA(hons), MBA Director & Founding Family davide@thegardaschool

    +39 345 2154485

    +1(647)938-7244 (WhatsApp)

    ammissioni@thegardaschool.com

    THE GARDA SCHOOL

    SATURDAY, MARCH 2, 2024  Ribbon cutting ceremony at 12:00 p.m.

    The Garda School Ribbon Cutting Marks New Chapter in Desenzano del Garda Private Education.

    The Garda School inaugurates the school in Desenzano del Garda’s historic centre in anticipation of the 2024/2025 academic year.

    Location: Piazza Giacomo Matteotti, 22, 25015 Desenzano del Garda BS

    The ceremony, in English and Italian, will be led by Canadian College Italy students Isaac Szego from Ontario, Canada and Ludovica Ferrazzi from Lombardia, Italia.

    The Garda School is especially grateful for the support of the many Canadian College Italy (CCI) students and teachers who travelled all the way from their campus in Lanciano, CH, to explore our beautiful community for the first time.

    “Nearly thirty years ago, my family moved back to Italy from Canada to create a school based on the philosophy that incredible growth and transformation is achieved just outside one’s comfort zone,” said Mr. Davide D’Alessandro, Director of The Garda School and Canadian College Italy.

    “I feel incredibly privileged to be carrying that torch today and lighting a new fire of transformative education with my family, here, in Desenzano del Garda.”

    Mr. D’Alessandro will be joined by Ms. Marilena Tesoro, Head of School at CCI, and Dr. Derek Pelland, The Garda School’s Director of Education, who will address the crowd before performing a symbolic ribbon-cutting marking the metaphorical opening of The Garda School.

    The school is now accepting applications for the 2024/2025 academic year.

    Guests are invited to stay for light refreshments, meet the speakers, and explore the school premises. About The Garda School

    The Garda School is a private, international middle school serving families from Brescia to Verona who are looking for high quality English-language education. (The Garda School e una scuola privata estera non paritaria; scuola d’appoggia al CCI.) Our school offers an academically challenging curriculum for students in Grades 6, 7 and 8. For more information about the Garda School, please visit our website, Facebook and Instagram.

    About Canadian College Italy

    Canadian College Italy is an Ontario-accredited university-preparatory, co-educational boarding high school located in the central Italian town of Lanciano. The school offers a culturally rich and academically challenging English-language curriculum for students in Grades 9, 10, 11 and 12. It has been operating in Italy since 1995. 

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    Sarah Carbonare https://www.giornaledelgarda.info/sarah-carbonare/ Tue, 27 Feb 2024 23:48:18 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=37066 “Siamo figli del tutto o figli del niente.

    Da una parte Dio, dall’altra il Caos”,

    ha scritto Daniele Mencarelli.

    La giovane desenzanese vince il primo premio assoluto al Concorso Internazionale «Rossini» per fagotto di Pesaro.

    E se il dolore fosse una strada misteriosa per essere più umani, per imparare a mendicare, carpire una qualche fratellanza, scoprire la dismisura della realtà e la sovrabbondanza dell’amore? Domande che incrociano la storia di Sarah Carbonare, figlia del desenzanese Alessandro, per tre lustri primo clarinetto dell’Orchestre National de France e da vent’anni solista all’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia. La giovane Sarah ha conseguito una doppia vittoria: contro un grave tumore del sangue, il primo premio assoluto al Concorso Internazionale «Rossini» per fagotto di Pesaro.

    «45 partecipanti, da 16 nazioni, bravissimi colleghi che ammiro enormemente. Avevo prenotato l’albergo per una sola notte, perché non credevo nemmeno di arrivare in finale – spiega Sarah –. Ero appena uscita da una malattia che mi ha tenuta ferma per due anni. Ospedali, medici, isolamento, infusioni di chemioterapia lunghe 8 ore. Riuscivo ad ascoltare solo musica stupida, perché la bellezza della classica mi avrebbe uccisa dal dolore. Pensavo continuamente al mio futuro: potevo non farcela, ma in ogni istante il mio cuore gridava l’aspirazione a un avvenire pieno, bello, soddisfacente. Avevo fame di vivere, dovevo sbrigarmi, fare tutto il prima possibile. Ogni giorno mi chiedevo se ce l’avrei fatta: a laurearmi e a svegliarmi la mattina seguente. Avevo ideato un planning gigante della giornata. Lo tengo ancora attaccato alla porta della camera dove sono stata “segregata” a causa della malattia. Adesso, da due anni vivo a Barcellona, dove studio con la bravissima Maria José Rielo Blanco».

    Perché ha scelto proprio il fagotto?

    «Ho iniziato con il clarinetto, ma la presenza di mio padre era un po’ “ingombrante”. “Con il fagotto c’è molto lavoro”, mi ha suggerito la mamma. L’ascolto dei Concerti di Vivaldi per fagotto suonati da Sergio Azzolini e le prime lezioni con Francesco Bossone mi hanno conquistata. In realtà, di fagottisti ce ne sono più di quanto sembri, e lo strumento non è così facile come me l’avevano descritto».

    Che rapporti ha con Desenzano?

    «Sono nata a Parigi, ho studiato a Roma, in Germania, Spagna, Francia, ma quando chiudo gli occhi mi rivedo in riva al lago. Con un padre come il mio, sempre in tournée, l’appoggio dei miei nonni (e di una carissima zia, quasi una seconda madre) è stato fondamentale. Sono cresciuta a Desenzano; ricordo benissimo il giardinetto in cui io e mia sorella trascorrevamo le estati. Mio nonno è morto troppo velocemente, mi sarebbe piaciuto fargli sentire qualcosa con il fagotto. Mia nonna è una delle mie migliori amiche, una persona incredibilmente intelligente, appena posso passo da Desenzano per aggiornarla di tutto quanto».

    Quali maestri l’hanno colpita particolarmente?

    «Mio padre è sicuramente un punto di riferimento. Un altro grande è Alessio Allegrini, personalità limpidissima, idee folgoranti, incredibile interprete. La mia storia non è la solita fantasia cinematografica in cui l’arte salva il paziente e gli dà la forza di andare avanti, anzi, pensare a tutta la bellezza che mi stavo perdendo mi faceva arrabbiare di più. Con il poeta Camillo Sbarbaro ripeto: “Le case sono case, gli alberi son alberi”; e la musica è musica! Voglio tutto, niente mi basta, seguo il mio desiderio infinito»

    ENRICO RAGGI

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    Bellezza, donna: come avere unghie sempre perfette e curate https://www.giornaledelgarda.info/bellezza-donna-come-avere-unghie-sempre-perfette-e-curate/ Wed, 21 Feb 2024 06:37:48 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=37062 La cura delle unghie si è trasformata in una componente essenziale della routine di bellezza, simbolo di femminilità e cura di sé. Al di là di un semplice gesto di vanità, la manicure perfetta è diventata un’espressione di benessere e una pratica di self-care. La società moderna attribuisce grande importanza all’aspetto esteriore, e le mani curate rappresentano un biglietto da visita indispensabile in molteplici contesti, sia professionali che sociali. Questo crescente interesse ha spinto l’industria cosmetica a sviluppare prodotti innovativi e tecniche avanzate, rendendo la manicure accessibile a tutti, non solo a chi frequenta saloni specializzati. La cura delle unghie non è più un lusso ma una pratica quotidiana, che riflette la personalità e lo stile individuale.

    La scelta dei prodotti per la cura delle unghie

    La varietà e la qualità dei prodotti disponibili sul mercato sono fondamentali per chi desidera mantenere unghie belle e sane. La scelta dei prodotti giusti è il primo passo verso una manicure perfetta. Smalti, rinforzanti, oli per cuticole e creme specifiche sono solo alcuni esempi delle opzioni disponibili. È essenziale prediligere formulazioni che non solo abbelliscano le unghie ma ne preservino anche la salute. Prodotti arricchiti con vitamine, come la biotina e l’acetato di vitamina E, oltre a minerali come il ferro e il calcio, contribuiscono a rinforzare le unghie, prevenendo rotture e sfaldamenti. Allo stesso tempo, è importante evitare smalti e solventi contenenti sostanze aggressive, optando per alternative più delicate che rispettino l’integrità dell’unghia e delle cuticole. La crescente consapevolezza verso la salute delle unghie ha portato allo sviluppo di prodotti eco-friendly, privi di composti nocivi come toluene, formaldeide e ftalati, garantendo così bellezza e cura nel pieno rispetto del benessere dell’individuo e dell’ambiente.

    L’innovazione degli adesivi per unghie

    L’innovazione nel campo della manicure ha visto la nascita e la diffusione degli adesivi per unghie, che rappresentano una vera rivoluzione per chi cerca soluzioni pratiche ma d’effetto. Questi prodotti, semplici da applicare, consentono di ottenere in pochi minuti un look curato e professionale, senza il bisogno di competenze specifiche. La varietà di design, che spazia da colori uniti e finiture naturali a pattern artistici e dettagli intricati, soddisfa ogni esigenza e preferenza. Gli adesivi per unghie si dimostrano una soluzione ideale per chi ha poco tempo da dedicare alla cura delle mani o per chi desidera cambiare spesso look senza stressare le unghie con applicazioni e rimozioni frequenti di smalto. La loro formulazione consente una tenuta duratura, comparabile a quella degli smalti tradizionali, ma con il vantaggio di una rimozione semplice e senza residui. Questo metodo rappresenta non solo una tendenza moda ma una testimonianza di come l’innovazione possa coniugare praticità e bellezza.

    Tecniche di applicazione e manutenzione dello smalto

    La corretta applicazione dello smalto è cruciale per garantire una manicure duratura e senza imperfezioni. Il processo inizia dalla preparazione dell’unghia, che deve essere pulita, asciutta e leggermente opacizzata per migliorare l’adesione dello smalto. L’applicazione di una base protettiva è un passaggio fondamentale per prevenire lo scolorimento dell’unghia e facilitare l’applicazione uniforme del colore. Per evitare sbavature e garantire una copertura omogenea, è consigliabile applicare due strati sottili di smalto, lasciando asciugare completamente ogni strato prima dell’applicazione del successivo. Un top coat finale, lucido o matte a seconda dell’effetto desiderato, sigilla lo smalto, conferendo brillantezza e resistenza. La manutenzione della manicure richiede attenzione: applicazioni regolari di top coat possono prolungare la durata dello smalto, mentre l’uso di guanti per le faccende domestiche protegge le mani e le unghie dall’esposizione a detergenti e sostanze chimiche dannose.

    La rimozione dello smalto e la cura post-manicure

    La rimozione dello smalto è tanto importante quanto la sua applicazione. L’uso di un solvente delicato, preferibilmente senza acetone, minimizza il rischio di disidratazione e danneggiamento delle unghie e delle cuticole. È cruciale evitare di sfregare o strappare lo smalto, pratiche che possono indebolire l’unghia. Dopo aver rimosso lo smalto, è importante dedicare attenzione alla cura delle unghie e delle cuticole. L’applicazione di oli nutrienti e creme idratanti aiuta a ripristinare l’equilibrio idrico della pelle e a mantenere le unghie forti e flessibili. Questi trattamenti, arricchiti con ingredienti naturali come l’olio di jojoba, l’olio di mandorle dolci e il burro di karité, offrono un nutrimento profondo, promuovendo la salute e la bellezza delle unghie anche tra una manicure e l’altra.

    La salute delle unghie: alimentazione e abitudini quotidiane

    Oltre ai trattamenti esterni, la salute delle unghie dipende significativamente dall’alimentazione e dalle abitudini di vita. Un regime alimentare bilanciato, ricco di nutrienti essenziali come proteine, acidi grassi omega-3, ferro, zinco, e vitamine A, C, e D, svolge un ruolo cruciale nel sostenere la crescita di unghie forti e sane. Alimenti come carne magra, pesce, legumi, noci, semi, e verdure a foglia verde dovrebbero essere parte integrante della dieta quotidiana. Evitare il contatto prolungato con l’acqua e i detergenti, utilizzare guanti protettivi durante i lavori domestici, e limitare l’uso di gel e acrilici può prevenire indebolimenti e rotture. Inoltre, pratiche come l’uso moderato di limette per unghie e la rimozione delicata delle cuticole contribuiscono a mantenere le unghie in salute.

    La cura delle unghie non si limita a un bell’aspetto esteriore ma è un indicatore di salute generale e benessere. L’attenzione verso prodotti di qualità, tecniche corrette di applicazione e rimozione dello smalto, insieme a una dieta equilibrata e buone pratiche quotidiane, sono elementi chiave per chi aspira a unghie sempre perfette e curate. La bellezza delle unghie è il risultato di un equilibrio tra cura esterna e interna, un connubio tra estetica e salute che riflette lo stile e la personalità di ogni individuo.

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    San Valentino, il Valtènesi porta il suo rosé nel cuore di Parigi https://www.giornaledelgarda.info/san-valentino-il-valtenesi-porta-il-suo-rose-nel-cuore-di-parigi/ Mon, 12 Feb 2024 13:43:20 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=37058 San Valentino con prestigiosa trasferta francese per il Consorzio Valtènesi: nel giorno del deblocage ufficiale del millesimo 2023, il rosé della riviera bresciana del Garda sarà grande protagonista a Parigi per una masterclass sui Tre Bicchieri del Gambero Rosso nell’ambito della manifestazione Wine Paris. Per questa particolare ed importante occasione, il Consorzio ha scelto di ampliare la partecipazione ad una decina di aziende che proporranno in un proprio spazio un banco d’assaggio dei Valtènesi con anteprime 2023, tanti 2022 e alcune annate precedenti.

    Una vetrina davvero straordinaria per promuovere i nostri Valtènesi anche su un palcoscenico internazionale e sul mercato d’Oltralpe, notoriamente molto sensibile al fascino dei rosé– afferma il presidente del Consorzio Paolo Pasini . Per noi la partecipazione a Wine Paris sarà anche un modo per rilanciare la partnership strategica con la Provenza per la valorizzazione e promozione congiunta dei rosè di elevata qualità e di tradizione sui mercati di Belgio, Olanda e Germania: felice collaborazione Francia-Italia, arrivata al suo terzo anno, che puntiamo a rinnovare anche per il prossimo triennio magari con focus su altri Paesi”.

    Nell’attesa, il Valtènesi si prepara a tornare sulmercato con la nuova annata (2023) con l’ormai tradizionale rilascio del 14 febbraio, festa degli innamorati: ricorrenza scelta non a caso per un vinolegato a doppio filo alla lontana storia damore tra lanobildonna gardesana Amalia Brunati ed il Senatoreveneziano Pompeo Molmenti, grande appassionatodi enologia. Nel 1885 il matrimonio tra i due portò IlSenatore Molmenti nei possedimenti dei Brunati aMoniga, in Valtènesi, dove nel 1896 codificò per laprima volta il procedimento produttivo di un vino lacui produzione era diffusa sul territorio fin dal ‘500. Nel 1904 il vino del Senatore venne ammesso allafamosa Esposizione Bresciana, vincendo lamedaglia doro: un riconoscimento che amplificò lafama delrosé di riviera”, portandolo a diventare unareferenza di successo nei salotti e nei locali milanesidella Belle Epoque. Da qui è partito il cammino di un vino oggi considerato simbolo della “dolce vita gardesana”, sempre più riconosciuto anche dalla critica come imprescindibile punto di riferimento qualitativo nel panorama dei nazionale dei rosati contemporanei.

    Il millesimo 2023 arriva sulle tavole dei consumatori dopo un’annata sicuramente complicata, molto umida, segnata anche dalla grandine, ma presenta un profilo sorprendente – afferma Paolo Pasini, presidente del Consorzio Valtènesi -. Tanta verticalità, tanta energia, una tensione gustativa in linea con il profilo territoriale che senza dubbio rappresenta un’implicita nota di merito per come i produttori del Valtènesi sono stati in grado di interpretare una vendemmia tutt’altro che semplice. L’uscita del 14 febbraio è per noi ormai una tradizione, anche se sempre più spesso molte aziende preferiscono spostare la commercializzazione a primavera già cominciata, per garantire un prodotto al meglio della sua espressione”.

    I Valtènesi 2023 si presenteranno al pubblico degli operatori professionali nell’ormai tradizionale appuntamento con “La Prima del Valtènesi”, il grande banco d’assaggio quest’anno fissato per lunedì 8 aprile a Villa Galnica di Puegnago del Garda, la splendida sede vista lago del Consorzio.

    Dopo due anni di grande successo al Museo della Mille Miglia di Brescia, ci siamo sentiti pronti per riportare questo evento a casa – conclude Pasini -. Con la convinzione che la bellezza del territorio sia un corollario insostituibile per il racconto del nostro vino”.

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    Livio Furini e la città dei balocchi Gardaland, un’idea vincente https://www.giornaledelgarda.info/livio-furini-e-la-citta-dei-balocchi-gardaland-unidea-vincente/ Sun, 28 Jan 2024 01:12:48 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=37072 Bene hanno fatto le figlie Elena e Rossella con la madre Giuliana a raccogliere in un film-documentario l’avventura imprenditoriale di Livio Furini, l’inventore del parco di divertimenti più iconico d’Italia.

    Uomo eclettico e versatile, dal 1972 al 1975 riuscì a dare concretezza ad un’idea vincente che aveva il suo punto di riferimento in California, dove nel 1955 Walt Disney aveva inaugurato Disneyland. Quanti, fra le orde di bambini di ogni età che si riversano nelle strade del parco gardesano, sanno che devono la contentezza del loro giorno giocoso all’intraprendenza di un figlio della provincia veronese, risoluto a rendere il Benaco un territorio attrattivo per un turismo non solo balneare?

    La vita di quest’uomo poliedrico, commerciante, musicista e poeta, spentosi a soli 54 anni, è stata ripercorsa dal regista-documentarista Paolo Cassina, assemblando le testimonianze di amici, collaboratori e parenti, in un medley di ricordi e d’immagini che riportano alla memoria il parco delle origini, quello del trenino Transgardaland Express, del castello medioevale, del ponte giapponese, del safari africano e della cittadina western che presero forma sotto la direzione di Alfredo Laino, un importante scenografo napoletano di presepi. Un piano di lavoro serrato che, dall’acquisizione dei terreni nel 1971 alla fase progettuale, dalla nascita della società Gardaland SpA nel 1974 alla costruzione dei siti d’intrattenimento nel 1975, ha consentito di traguardare l’inaugurazione del 19 luglio con un investimento iniziale di 200 milioni di lire per 90.000 mq di parco. Con un biglietto d’ingresso a 1.750 lire, già nel primo anno furono incassati 140 milioni di lire, a riprova della giusta intuizione di Livio Furini che, nonostante il ruolo propulsivo, fu estromesso poco dopo dal consiglio di amministrazione. L’abbandono della sua creatura, qualche anno dopo, fu l’ultima conseguenza di una cocente delusione che non ha offuscato il percorso operato da Livio Furini ma, anzi, rende questa vicenda ancor più meritoria di essere narrata. Insieme ai vulcanici progetti che solo la morte ha potuto pietrificare come tali: musei interattivi e scenografici, incentrati sulla storia, la natura e la scienza, con una visuale sul amusement rivolta ad un turismo di matrice culturale. Una prospettiva decisamente antesignana rispetto ai tempi in cui fu concepita e che meriterebbe di essere rivalutata alla luce delle esigenze sempre più sofisticate dei vacanzieri contemporanei.

    ]]> IL FUTURO DEL TURISMO PASSA DALLA QUALITÀ DELLA RIPRESA https://www.giornaledelgarda.info/il-futuro-del-turismo-passa-dalla-qualita-della-ripresa/ Sat, 27 Jan 2024 23:51:17 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=37069 Ottimizzare la qualità della ripresa per promuovere un futuro stabile e prospero. È questo uno degli argomenti cardine del Programma di lavoro 2023-24 del Comitato per il Turismo dell’Ocse – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.

    Secondo l’ultimo Interim Economic Outlook dell’organizzazione, infatti, l’economia mondiale sta mostrando segnali confortanti, legati al recupero della fiducia delle imprese e dei consumatori, al calo dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia e alla riapertura della Cina, che dovrebbe avere un impatto positivo sull’attività globale, anche per il turismo. La profondità e la durata senza precedenti della crisi innescata dalla pandemia, però, ha messo in luce le debolezze di fondo dei modelli di sviluppo turistico e dell’economia turistica in generale. Permangono, pertanto, forti incertezze a causa della fragilità economica globale e delle tensioni geopolitiche provocate dai conflitti in corso

    La resilienza

    “Lavoriamo – spiega la Roberta Garibaldi, vicepresidente del Comitato – , sull’importanza di sviluppare resilienza in tutti i segmenti dell’ecosistema turistico per indirizzare l’economia verso una rinnovata stabilità sostenibile. La crisi ha lasciato segni duraturi e il mondo si trova oggi ad affrontare sfide economiche, politiche, ambientali e sociali di dimensioni inimmaginabili fino a qualche anno fa. È necessaria grande attenzione poiché, nonostante i dati positivi, secondo l’organizzazione le prospettive rimangono fragili”.

    Le sfide attuali

    Diverse sono le aree di criticità, dalla carenza di personale e di competenze all’alto costo della vita nelle destinazioni turistiche, dalla diminuzione della reputazione dell’industria turistica come datore di lavoro alla decarbonizzazione dell’aviazione. Riguardo quest’ultima, dove il lungo raggio è il più inquinante, è cogente l’aumento della produzione di Sustainable aviation fuel – oggi ridottissimo – e lo sviluppo di tecnologie a emissioni zero. In questo contesto, molto può fare l’Europa in termini di equilibrio della catena di approvvigionamento, sostenibilità, riforme dei pacchetti turistici, e politiche comunitarie a sostegno del settore.

    La visione

    Le aspettative, entro il 2050, prevedono il 99% dell’aviation alimentata con carburanti ecologici, il 100% delle auto elettriche, la decuplicazione dell’alta velocità ferroviaria e il 47% degli hotel con efficientamento energetico. Per raggiungere questi obiettivi, gli esperti ritengono necessario il mantenimento, senza crescita, dei livelli odierni della distanza complessiva volato, sovvenzioni per le ferrovie e altri trasporti green, investimenti in elettrificazione ed energia rinnovabile e in nuove tecnologie quali alta velocità, idrogeno e celle a combustibile. “Non tutte le aree geografiche hanno la possibilità di crescere con la stessa velocità – dichiara Garibaldi -: alcune sono meno in grado di fare investimenti verdi e più indietro con le infrastrutture, altre sono più dipendenti dal lungo raggio, e dal turismo in generale, altre ancora soffrono per i cambiamenti climatici mentre alcune hanno già un’economia turistica sviluppata”. “Auspichiamo – prosegue – un coordinamento internazionale per portare le emissioni sia dell’aviazione sia del crocieristico verso la decarbonizzazione e un piano internazionale per ottimizzare la crescita e i flussi di distribuzione del turismo, compresa la costruzione e l’espansione di aeroporti e porti compatibile con gli obiettivi climatici, creando percorsi di investimento mirati per le destinazioni”.

    Turismo pilastro economico

    Il turismo sta emergendo da shock e sfide senza precedenti: questo ha aumentato la consapevolezza dell’importanza del settore come forza economica e sociale, aumentando la pressione sulla costruzione di un futuro più forte, sostenibile e inclusivo. È necessaria un’azione politica per bilanciare gli impatti economici, ambientali e sociali e fornire valorialità e benessere per i visitatori, le imprese e le comunità locali.

    “La domanda ha resistito bene, ma i vincoli lato offerta persistono – conferma la professoressa –. I cambiamenti nei modelli di viaggio e nei comportamenti dei consumatori stanno ridisegnando il mercato internazionale e quello interno. Nuovi attori stanno cambiando le geografie dei viaggi. Stando agli ultimi dati UNWTO, Qatar e Arabia Saudita sono le due migliori destinazioni per perfomance nel primo semestre dell’anno, facendo segnare rispettivamente +95% e +58% di turisti internazionali rispetto al 2019″.

    L’importanza dei dati

    Sulla scia della pandemia, molti Paesi hanno sviluppato e aggiornato i loro piani e le strategie nazionali per il turismo con una maggiore attenzione alla resilienza, alla sostenibilità e all’azione per il clima. Piani d’azione e tabelle di marcia vengono utilizzati per mobilitare l’azione e rendere operative queste ambizioni.

    Secondo la vicepresidente del Comitato per il Turismo dell’Ocse, “stiamo assistendo a una maggiore attenzione alla misurazione e al monitoraggio delle prestazioni e alla valutazione dell’efficacia delle politiche nel fornire migliori risultati turistici, con alcuni Paesi che incorporano nuovi obiettivi e indicatori nelle loro strategie. Continua il rafforzamento delle strutture di governance, anche a livello di destinazione, per migliorare il coordinamento nazionale e regionale e per integrare le strutture locale in strategie di pianificazione e sviluppo più ampie, che coinvolgono anche il settore privato”. “Occorre identificare i problemi strutturali – precisa – per costruire destinazioni più forti attraverso piani di gestione del rischio e strategie adattive, diversificazione dei prodotti e dei mercati turistici, capacità di gestione, migliore integrazione del turismo nelle economie locali, sviluppo dell’attrattiva del lavoro turistico e mantenimento dei lavoratori del turismo. Nel comprendere le esigenze specifiche delle imprese turistiche nei diversi sottosettori, oltre a colmare le lacune di competenze, ora e per il futuro, è urgente supportare le Pmi turistiche nella transizione digitale e verde, mettere nella loro disponibilità prodotti finanziari, formazione e strumenti per la costruzione della resilienza”.

    Intelligenze unite

    Anche l’intelligenza artificiale giocherà un ruolo rilevante. Porterà a ispirazioni iper-realistiche ed esperienze immersive di realtà mista. I progressi nel riconoscimento delle immagini, negli ID digitali e nei modelli di dati stanno creando sfide e opportunità, personalizzazione e sicurezza.

    “L’uso efficace dell’Al generativa – avverte però l’esperta – rappresenta un nuovo fronte nella competitività digitale ma, se non governato, rischia di ampliare il divario tecnologico per le Pmi, che non hanno la forza per utilizzare le informazioni in modo efficace e percepiscono l’analisi dei dati come un processo complesso e costoso. I piccoli sono troppo spesso lasciati indietro mentre i grandi player investono nell’innovazione. Occorre ripensare lo sviluppo in termini tecnologici attraverso una spinta “democratica” nell’alfabetizzazione digitale, dal processo decisionale all’utilizzo dei dati dei clienti per ottimizzare, personalizzare e trasformare le esperienze. Bisogna investire nella tecnologia guardando al futuro degli ecosistemi che consentono all’intero settore di prosperare”. “L’umanità è la nostra grande forza – conclude Roberta Garibaldi -, dalla progettazione delle esperienze digitali alla creazione di opportunità per i professionisti di imparare e scambiare buone pratiche e conoscenze”.

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    CINEMA Che fine stanno facendo le sale cinematografiche? https://www.giornaledelgarda.info/cinema-che-fine-stanno-facendo-le-sale-cinematografiche/ Sat, 13 Jan 2024 14:11:53 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=37025 Il Cinema è morto e non è una novità. Morí la prima volta nel 1927 con l’avvento del sonoro e da lì a più riprese è resuscitato per poi morire e tornare ancora. Il Cinema è una delle fucine dell’immaginario collettivo e allo stato attuale i film non smetteranno di esistere perché il bisogno di cinema non si è esaurito.

    Lo dimostra la crescita del settore con un +37% nell’ultimo quinquennio, come certificato dal rapporto APA.Ma 1.

    Ma cosa possiamo dire invece delle Sale cinematografiche? Esse sono i centri di diffusione dell’immaginario e loro si che stanno morendo. Rispetto all’epoca prepandemica, ossia alla media del triennio 2017-2019, che Cinetel da un po’ di tempo ha preso come metro di paragone, nel 2022 c’è stato un decremento del 48% degli incassi e del 51% delle presenze 2.

    Cercando di fare un distinguo utile attualmente possiamo semplificare la fruizione dell’audiovisivo in tre poli: 1 – La sala Cinematografica in declino. 2 – I monitor domestici che dividono lo spazio fra tv classica e le piattaforme dai contenuti di un livello superiore, dove si punta sulla serialità e a un’idea di cinema pensato appositamente e che spinge verso l’intrattenimento e la spettacolarizzazione. 3 – I piccoli monitor dei nostri smartphone e tablet, fruibili in qualunque momento della giornata contenenti la nuova televisione: Youtube, Instragram, X, Facebook, TikTok. Dove si fruisce di un generico infotainment che unisce informazione e intrattenimento unitamente alla vetrina delle nostre singole vite al costo della pubblicità sempre più invasiva e sartorialmente cucita su misura di chi guarda.

    Data la prossimità e la comodità dei punti 2 e 3 bisogna pensare che ruolo possa giocare la sala, in questa nuova era. Come può chiamare pubblico e sopravvivere? Una domanda che dovremmo porci é “Quanto riusciamo a sentirci vicini alle sale cinematografiche?”.
    Attualmente è percepibile una forte sfiducia verso il cinema, quello italiano soprattutto. E non perché il Cinema italiano oggi non esista perché è ricco di titoli interessanti, il loro problema è che non arrivano nelle sale. Titoli rischiosi che non riescono ad apparire più appetibili di una certezza da blockbuster americano. Il pubblico giovane tendenzialmente guarda Hollywood e ha un’idea di Cinema incentrata sui loro standard: trame intricate e tanta spettacolarizzazione. Ció che resta dopo la visione non importa. Martin Scorsese stesso, uno dei padri della New Hollywood degli anni ’70, qualche anno fa definì i prodotti Marvel come grandi parchi giochi e non più Cinema3.
    In tutto ciò qual è il futuro delle sale cinematografiche? Sarebbe presuntuoso avere una risposta. Però in un panorama in cui si naviga fra una marea di titoli, le sale rappresentate dagli esercenti, i festival e le rassegne dovrebbero lavorare proprio su questo rapporto con il pubblico. Dove andare al cinema significa trovare titoli difficilmente raggiungibili su piattaforme o multisala, con la presenza degli autori in sala. Creando eventi speciali, ospiti, contenuti extra. Del resto se una sala si mette in contrapposizione alla comodità del divano, dovrebbe puntare proprio sul potere d’aggregazione sociale. In tale direzione si può instaurare un rapporto di fiducia fra singola sala e pubblico. Dove andare in sala vuol dire scoprire qualcosa di diverso dalla superficie del sentire, scoprire una visione particolare, scoprire una sensibilità o una visione, un’autorialità. Questo non significa che poi il film piaccia, può anche non piacere, urtare i propri gusti o ampliarli. L’importante è infrangere lo strato dell’indifferenza. Esiste un Cinema che sta cercando di parlare alla collettività rispetto ai mutamenti sociali che stiamo vivendo e che ci rendono spaesati o confusi, serve creargli uno spazio.

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    CondiVIsioni 2023-24 Rassegna Cinematografica https://www.giornaledelgarda.info/rassegnacinematografica-condivisioni/ Sat, 13 Jan 2024 14:05:48 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=37020 Sabato sera a Desenzano sta per iniziare la proiezione di un film al Paolo VI. Si percorre in salita Vicolo Oratorio e alla vista del portone della ex Chiesa di S. Luigi, già S. Orsola, si allunga il passo per arrivare, prima possibile, ed accaparrarsi quello che si ritiene sia un posto buono. Giusto il tempo per un caffè, sempre preparato con grande cura e gentilezza, due chiacchere al volo e si va in sala che a breve inizia lo spettacolo. Quanti desenzanesi hanno vissuto questa bella esperienza nelle serate dell’autunno-inverno passando dal freddo o dalla pioggia al caldo accogliente di questo piccolo cinema; calore dato dalle persone, che si conoscono da tempo, che si sono sempre viste per la Città o perlomeno in sala: un piccolo grande pubblico di irriducibili appassionati di Cinema, che trova qui proposte non comuni, titoli di cui ha sentito parlare, magari ad Hollywood Party, o che nemmeno conosce ma che incuriosiscono. Una comunità che da anni frequenta assiduamente le rassegne, negli ultimi anni battezzate significativamente, CondiVIsioni. Per i meno giovani la sala era il mitico Supercinema, ristrutturato negli anni settanta e periodicamente adeguato alle normative. La sala, capace di 200 posti, ha, come altre piccole sale, il suo fascino particolare che colpisce immediatamente all’entrata o, se si hanno livelli di protezione emozionale più elevati, non appena si spengono le luci. La fruizione della pellicola è molto diretta ed intima e favorisce una visione particolarmente concentrata che permette di assaporare al meglio i lavori presentati nella rassegna. La storia delle proiezioni inizia nel 1982 con il Circolo il Cineforum, associazione costituitasi in autonomia con primo presidente il compianto Piergiorgio Cemmi. Il Circolo, nei suoi anni d’oro, ha organizzato con Università del Garda corsi di lettura cinematografica. Nel 2017 arriva il nome di CondiVIsioni, un vertice del triangolo d’oro delle attività della parrocchia del Duomo di Desenzano: con Festainsieme, che, per la festività di Santa Maria Maddalena del 22 luglio, offre sempre un ampio ed interessante programma storico culturale oltre a proporre Cenainsieme, l’ultima sagra popolare rimasta a Desenzano centro, appuntamento che i desenzanesi veri non mancano mai. Il terzo, solo per ordine di narrazione, vertice è il più che blasonato coro di Santa Maria Maddalena, che nel 2022 ha compiuto i 50 anni. Una istituzione per la Parrocchia e la Città che oltre ad offrire tutto l’anno i servizi liturgici trova tempi e spazi per organizzare e partecipare a rassegne di canto corale e tenere concerti in vari luoghi in Italia e all’estero.
    Sabato 13 gennaio alle 21, dopo la pausa natalizia, riprenderà all’oratorio Paolo VI la rassegna cinematografica CondiVisioni, iniziata in autunno. Ogni proiezione viene preceduta da una brevissima presentazione, utile a dare qualche spunto di lettura agli spettatori, al termine viene offerta una tisana o un vin brûlé. Questo momento è l’occasione per continuare la condivisione e stimolare piccoli dibattiti tra gli spettatori in una atmosfera molto amichevole ed informale a visione appena conclusa.  Una decina di appassionati compone il gruppo di lavoro attuale. Il metodo di lavoro è molto semplice: ad inizio settembre ognuno cerca e propone alcuni titoli di lungometraggi, non necessariamente già visti, documentando con recensioni e trailer. Poi ci si riunisce ed avviene il necessario scambio di idee, contributi, opinioni ed impressioni sulle pellicole candidate e si definisce il programma.
    L’obiettivo della rassegna è proporre sempre opere cinematografiche con un messaggio, una storia, un valore particolarmente significativo da condividere o che possa essere la miccia per accendere riflessioni e discussioni. Parte poi la fase organizzativa e burocratica, si passa alle agenzie di distribuzione e alla SIAE per l’acquisto dei diritti di proiezione e la rassegna è pronta. All’interno del gruppo di appassionati non sono richieste particolari competenze, solo un poco del tempo libero da dedicare e molta passione per la settima arte. La ricerca di nuovi adepti è sempre aperta, chiunque se la senta di dare una mano e partecipare è benvenuto; basta farsi avanti nelle serate di proiezione, il gruppo di CondiVIsioni vi aspetta!

     

    proiezioni
    Ingresso ad offerta libera

    Sabato 13 gennaio ore 21 “NEZOUH il buco nel cielo”
    Un film per certi versi poetico sul conflitto siriano; un raro esempio di film di guerra senza morte che riesce a mettere in scena persone che respirano e sopravvivono senza però vivere.

    Sabato 27 gennaio ore 21, “IN VIAGGIO”
    In occasione della festa di S. Angela Merici patrona di Desenzano, un film per credenti e non che racconta i viaggi di papa Francesco attraverso le immagini inedite raccolte dal documentarista Gianfranco Rosi.

    Sabato 10 febbraio ore 21 “BROKER Le buone Stelle”
    Un inno alla vita del regista giapponese Hirokazu Kore-eda, una sorta di road movie che nasconde dietro i volti di ciascun protagonista storie di abbandono e desideri di cambiamento.

    Sabato 24 febbraio ore 21 “HILL OF VISION”
    La storia vera dello scienziato Mario Capecchi che, diviso dalla madre per colpa della guerra, trova in America l’opportunità di una nuova vita che lo porta fino al Nobel per la medicina nel 2007.

    Sabato 9 marzo ore 21 “THE QUIET GIRL”
    Film candidato all’oscar in cui Cáit, nove anni, viene inviata dai genitori a trascorrere l’estate da una coppia di lontani parenti. In loro troverà le uniche due persone capaci di amarla veramente.

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    PROFUMO FAI DA TE https://www.giornaledelgarda.info/profumo-fai-da-te/ Sat, 13 Jan 2024 11:40:18 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=37010 Esperienza all’officina delle Erbe di Desenzano del Garda per realizzare profumi naturali con gli oli essenziali

    in collaborazione con #DipendeLaboratorioAlchemico

    All’Officina delle Erbe del Garda si coltivano piante officinali in regime biologico. Da qualche anno si apre al pubblico per tour esperienziali con la raccolta delle erbe nella magica spirale delle aromatiche e la distillazione in corrente di vapore per l’estrazione di oli essenziali e idrolati.Rilanciamo per il 2024 i laboratori di acquerello con acque aromatiche condotti dalla bravissima illustratrice Mirti. Ogni esperienza è dedicata a piante officinali diverse nel loro momento balsamico per poter cogliere il massimo dei profumi e delle proprietà delle piante che vengono raccolte insieme agli ospiti per poi distillarle in corrente di vapore.
    Per la prossima primavera proponiamo laboratori per realizzare profumi fai da te utilizzando gli oli essenziali. Imparerete così come creare il Vostro profumo, originale e unico, creato con le vostre mani e… con il vostro naso!
    Indossare un profumo rivela la propria personalità, ispira emozioni, riporta alla mente ricordi; un profumo esprime sensazioni in modo unico: il profumo è una forma d’arte, una sinfonia. Il profumo è una musica per la mente che arriva attraverso il nostro naso, anziché l’udito.  I suoi effetti si riflettono sulla nostra mente e hanno la capacità di infondere le più disparate sensazioni: rilassamento, energia, gioia, vivacità, dolcezza, calma. Realizzare un profumo personalizzato ed originale è più semplice di quanto si possa pensare. In linea di massima, è possibile creare un profumo a casa ricorrendo a fragranze cosmetiche oppure agli oli essenziali. Le fragranze si presentano già pronte all’uso e non hanno bisogno di “aggiustare” i toni aromatici. Noi lavoreremo con gli oli essenziali che offrono note aromatiche di base da miscelare secondo i propri gusti per creare un aroma unico.
    L’esperienza prevede anche una dimostrazione in presenza di estrazione oli essenziali tramite corrente di vapore. Gli oli essenziali sono estremamente concentrati: si tratta di prodotti naturali eccezionali da utilizzare con molta cautela proprio in virtù della loro elevata concentrazione
    Le “note aromatiche” e il concetto di “sinfonia” che associa musica e aromi viene adottata dal profumiere francese Septimus Piesse nell’800 per catalogare gli odori. La classificazione da lui ideata si basa sulla scala musicale in cui ogni aroma corrisponde ad un semitono. Da questa creativa ed interessante idea di applicare i principi musicali nell’ambito della profumeria è rimasta la concezione di “nota del profumo”: le note alte o di testa, medie o di cuore e basse o di fondo.  Gli oli essenziali vengono classificati in tre diversi gruppi a seconda del loro grado di volatilità, ovvero della persistenza del loro aroma, la velocità con cui essi evaporano una volta esposti all’aria oppure applicati.

    La “piramide olfattiva” mostra graficamente la distinzione delle note del profumo nelle 3 categorie:

    Note di testa
    Si parla di note di testa per riferirsi ad oli con una evaporazione veloce, vivace e molto volatile. (arancio, bergamotto, cardamomo, citronella, lemongrass, limone, mandarino, petitgrain, eucalipto, pompelmo, menta piperita,  verbena, carvi, cumino.)

    Note di cuore
    Le note di cuore sono invece il profumo che si percepisce dopo la nota di testa. Rispetto alle note di testa sono più calde ed avvolgenti e sicuramente più persistenti, per intenderci sono la “scia” del profumo ed hanno un’azione riequilibrante anche a livello emozionale. (achillea, camomilla romana, camomilla blu, issopo, lavanda, melissa, ylang ylang, geranio, alloro, anice, neroli, rosa, rosmarino, salvia sclarea, mirto, mimosa, mughetto,finocchio, anice, coriandolo.)

    Note di fondo / base

    Le note di base corrispondono ad oli essenziali regolatori, stabilizzanti, calmanti e sono quelli di maggiore durata, le percepiamo più tardi, ma durano di più, fino a 24 ore. (basilico, angelica, betulla, cannella, chiodi di garofano, legno di cedro, patchouli, pino silvestre, origano, sandalo, santoreggia, melaleuca, legno di rosa, noce moscata, cipresso, elicriso, ginepro, maggiorana, timo, vetiver.)
    La classificazione offerta dalla piramide olfattiva è un punto di riferimento stabilito per convenzione, ma non si deve pensare ad uno schema rigido e assoluto: per esempio alcune note possono oscillare tra note di testa e note di cuore. Per approfondire l’argomento vi invitiamo all’Officina delle Erbe del Garda per un’esperienza sensoriale immersiva. Potete prenotare la Vostra esperienza o regalare un VOUCHER a una persona cara interessata, un regalo insolito, affascinante e irresistibile!

    L’esperienza all’Officina delle erbe del garda  è proposta in due moduli: il primo di 4 ore prevede una esperienza pratica di distillazione in corrente di vapore, spiegazione dei metodi di estrazione degli oli essenziali, dimostrazione pratica di separazione olio essenziale e idrolato e imbottigliamento. L’esperienza comprende una bottiglia di idrolato di lavanda da 250 ml. Per realizzare il proprio profumo è previsto un secondo modulo di 4 ore con esperienza olfattiva, breve e preparazione dei materiali e esperienza olfattiva sia con essenze che oli essenziali. è compreso il flacone di profumo da 30 ml, da portare a casa, che ognuno preparerà secondo i propri gusti con gli oii essenziali messi a disposizione. Il costo per ogni modulo è di 100 euro a persona comprensivo dei materiali didattici. Chi decidesse di partecipare all’intera giornata con i 2 moduli avrà il prezzo scontato di 180,00 euro.
    Per partecipare non serve esperienza o particolari conoscenze.

    Per informazioni tel. 3356116353

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    I prodotti delle api in difesa della nostra salute https://www.giornaledelgarda.info/i-prodotti-delle-api-in-difesa-della-nostra-salute/ Sat, 13 Jan 2024 10:52:39 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=37004 Il sistema immunitario è fondamentale per il mantenimento del nostro organismo in buona salute; in questo, i prodotti dell’alveare hanno un ruolo importante, soprattutto la propoli per difenderci da virus e batteri.

    Per difendersi dalle infezioni il nostro organismo mette in prima linea il sistema immunitario che ha il compito di rendere innocue tossine, veleni, cellule estranee come virus, batteri e funghi. Dal buon funzionamento del sistema immunitario dipende il nostro benessere e la sua efficienza è influenzata da numerosissimi fattori come:
    •Età •Fattori genetici •Inquinamento e rumore (stress ambientale) •Alimentazione non sana •Additivi, pesticidi, conservanti, farmaci e droghe (stress chimico) •Stress psichico •Traumi e meteorologia (stress fisico) •Agenti infettivi (virus, batteri) •Stress ormonal In pratica possiamo dire che il corretto funzionamento del sistema immunitario dipende dalla somma di 3 tipi di INQUINAMENTO: ALIMENTARE, AMBIENTALE ed EMOZIONALE. Pensandoci bene, dall’inquinamento ambientale e da quello emozionale difficilmente riusciamo a difenderci, mentre sull’inquinamento alimentare possiamo esercitare la nostra volontà: nessuno ci può imporre come nutrirci, nessuno ci può obbligare ad ingerire veleni. Purtroppo, questo a volte comporta un cambio di abitudini che non tutti sono sempre disposti a fare. È importante essere consapevoli che il cibo va a dettare il buon funzionamento dell’intestino che, a sua volta, è implicato per il 70% nella regolazione del sistema immunitario. L’intestino è il vero “confine” tra noi e l’ambiente esterno, è un sistema complesso di mucose e flora batterica, in continua interazione tra loro; la flora batterica intestinale riduce ai minimi termini il cibo, il sistema immunitario gli imprime una nuova identità letta, dall’organismo, come “non estranea”, infine la barriera delle cellule della mucosa lo assimila. I danni che un’alimentazione squilibrata e/o incompleta può provocare a carico delle difese immunitarie è un aspetto che meriterebbe più attenzione da parte della medicina ufficiale e dei mezzi di informazione, mentre il marketing continua a proporre quello che viene chiamato “junk food” ossia, letteralmente tradotto, “cibo spazzatura”. Con queste premesse la famosa frase di Ippocrate «Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo» diventa oggi molto attuale. L’abitudine di seguire un’alimentazione sana e bilanciata in tutti i suoi costituenti è alla base di una buona salute ed i prodotti delle api, che in primis sono alimenti, aiutano l’organismo, con l’apporto di micronutrienti fondamentali, a modulare il sistema immunitario.  Miele e polline, con la loro azione probiotica contribuiscono a “mantenere in forma” la nostra flora batterica intestinale rinforzando, di conseguenza, il sistema immunitario e fornendo energia alle nostre cellule.  La propoli è una fonte naturale di grande pregio di molecole bioattive. I flavonoidi sono le sostanze che danno alla propoli l’importante ruolo nella modulazione del sistema immunitario e nella sua azione antinfiammatoria, antibatterica e antivirale. Azioni ormai ben conosciute e supportate da numerose evidenze cliniche. Parlare dei prodotti delle api legati al benessere significa parlare di Apiterapia e a questo proposito è d’obbligo puntualizzare che la qualità ha un ruolo fondamentale dell’efficacia dei prodotti apistici. Per qualità intendiamo vari parametri, a partire dall’ambiente nel quale sono posizionati gli apiari per arrivare a come vengono raccolti e manipolati dall’apicoltore. Se inseriamo gli alveari in un ambiente inquinato, per esempio, dove ci sono terreni condotti con metodi intensivi è molto probabile ritrovare alcuni composti inquinanti nella propoli e nel polline. Oppure se, nel territorio sono presenti molti alveari, le api potrebbero avere problemi di pascolo, cioè non avere cibo a sufficienza, con la conseguenza che l’apicoltore si vedrà costretto a nutrirle. Il nutrimento che gli darà non sarà mai uguale al nettare raccolto dai fiori, sarà per le api una sorta di junk food che andrà a indebolire il loro sistema immunitario. Sappiamo che un organismo non in salute non può elaborare e produrre sostanze ottimali, la conseguenza si ripercuoterà anche nella qualità dei loro elaborati che potrebbero diminuire in efficacia. Nell’acquisto dei prodotti delle api cerchiamo di scegliere sempre produttori conosciuti, che propongano prodotti del territorio dove viviamo, con attenzione anche al prezzo, chiediamoci come possano esserci divari così ampi, forse un motivo c’è!

    LAURA CAVALLI
    Gruppo Api&Benessere WBA onlus
    www.apiebenessere.com
    www.accademiadiapiterapia.com

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    Dipende Voci Del Garda XXIII CONCORSO DI POESIAbando 2024 https://www.giornaledelgarda.info/dipende-voci-del-garda-xxiii-concorso-di-poesiabando-2024/ Fri, 12 Jan 2024 11:57:15 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=36298 NOVITA’: non è più vincolante la residenza nei comuni gardesani! Per le poesie in vernacolo rimane il vincolo esclusivo dei dialetti delle province di Brescia, Verona, Mantova e Trento

    L’edizione 2024 sarà dedicata alla carissima Cecilia Tempo, stimata insegnante e membro della Giuria del Premio, recentemente scomparsa.

    poesia breve in italiano e nei dialetti DEL LAGO DI GARDA

    Quattro sezioni a tema libero: Poesia in dialetto  (bresciano, veronese, trentino e mantovano)  – Poesia in lingua italiana – Poesia Haiku in vernacolo (bresciano, veronese, trentino e mantovano) – Poesia Haiku in lingua italiana (Haiku: poesia giapponese utilizzato per esprimere pensieri e sentimenti in sintonia con la natura sintetizzandoli in sole 3 righe di 5-7-5 sillabe)

    PREMI SPECIALI alla MEMORIA “Lidia e Pietro Lussignoli” “Tomaso Podavini” “Simone Saglia”  “Mario Arduino” “Luigi Lonardi”, “Cecilia e Luigi Tempo”

    PREMIO SPECIALE “Donna del lago”  Riservato a chi favorirà, negli elaborati, un riferimento ad immagini del Garda o tradizioni gardesane.

    REGOLAMENTO

    – Il concorso è aperto alla partecipazione di tutti i poeti di qualsiasi età e zona geografica. Per il vernacolo sono ammessi esclusivamente i dialetti del Lago di Garda (bresciano, veronese, trentino e mantovano).

    – Per i componimenti in vernacolo, i poeti delle province di Brescia, Verona, Trento e Mantova, potranno usare il loro dialetto e le poesie dovranno essere accompagnate da una traduzione letterale in lingua italiana;

    – Poesia dialettale Giovani – Sezione da 18 a 35 anni. Per essere ammessi a questa sezione è sufficiente indicare dopo lo pseudonimo l’anno di nascita del concorrente.

    – Poesia Giovanissimi: Il concorso è aperto alle scuole di ogni ordine e grado;

    – I poeti potranno partecipare a tutte e 4 le sezioni con non più di 3 poesie per ogni sezione; per il vernacolo sono ammessi esclusivamente i dialetti del Lago di Garda

    – Ogni componimento dovrà essere inedito e non potrà superare le 30 righe;

    – Tutte le opere dovranno essere scritte su carta formato A4;

    – Le opere, dovranno pervenire in 5 copie dattiloscritte o in stampatello; dovranno essere inedite e non essere mai state premiate o segnalate in precedenti o concomitanti concorsi.

    – Qualora si venisse a conoscenza che le opere non possedevano questi requisiti, il premio verrà revocato e tale revoca sarà divulgata attraverso la stampa;

    – I componimenti non devono recare firme ma essere contraddistinte da uno pseudonimo formato da un’unica parola;

    – Lo pseudonimo (unico sia per le sezioni sia per le composizioni) sarà ripetuto su tutte le opere e sull’esterno di una busta chiusa contenente il titolo delle poesie inviate, le generalità del concorrente (indirizzo, numero di telefono ed eventuale E-mail) e una dichiarazione firmata con la quale il concorrente attesta che le poesie inviate sono di propria composizione, inedite e mai premiate o segnalate in altri concorsi;

    – Le opere firmate con nome proprio non saranno tenute in considerazione;

    – Solo a graduatoria assegnata la giuria aprirà le buste e rileverà il nome del vincitore;

    – Il giudizio della giuria è insindacabile e definitivo;

    – I concorrenti autorizzano l’eventuale pubblicazione delle opere inviate al concorso su web e carta;

    – I dati personali saranno tutelati a norma della Legge 675/96 sulla riservatezza;

    – Non è prevista la restituzione del materiale pervenuto;

    – La partecipazione comporta l’accettazione di tutte le norme del presente regolamento come il mancato rispetto ne implica l’automatica esclusione;

    – Si raccomanda vivamente di inviare il numero di copie richieste e di attenersi scrupolosamente alle regole del bando.

    NON È RICHIESTA quota di partecipazione

    Le poesie dovranno pervenire entro il 30 APRILE 2024

    al seguente indirizzo (NON si richiede RACCOMANDATA):

    Dipende – Giornale del Garda “PREMIO POESIA” Via delle Rive, 1 –25015 Desenzano del Garda (BS)

    La data e il luogo di premiazione saranno comunicati nei prossimi mesi.

    Per eventuali informazioni  tel. 335-6116353

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    Dal Baldus al Corano, la parabola toscolanese dei Paganini https://www.giornaledelgarda.info/dal-baldus-al-corano-la-parabola-toscolanese-dei-paganini/ Wed, 10 Jan 2024 05:15:02 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=35850 A mettere a frutto la grande esperienza dei mastri cartai, e a suggellarne la qualità dei loro prodotti, la Valle delle Cartiere fu confortata dalla notevole presenza di stampatori quali Gabriele di Pietro, Paganino e Alessandro Paganini.

    Alessandro, figlio di Paganino, trasferitosi sulle sponde del nostro lago nella seconda decade del Cinquecento, impiantò una fiorente stamperia sfruttando anche la facile reperibilità di carta da stampa, prodotta in quantità dalle cartiere toscolanesi. Inoltre la sponda bresciana del lago di Garda garantiva la vicinanza all’universo culturale della Magnifica Patria, e la facilità di comunicazione con Venezia: le merci, e in particolare la carta, seguivano rotte ben collaudate attraversando il lago e dunque fino a Verona per poi imbarcarsi lungo l’Adige ed il Po fino a Venezia. Alessandro Paganini, dunque elesse Toscolano o forse la sua frazione Cecina, a sua base operativa, conservando comunque una bottega anche in Venezia. Al tempo i piccoli stampatori si trovavano a dover spostare frequentemente la propria attività, seguendo l’evoluzione del mercato librario e cercando di volta in volta il favore di qualche ricco committente. Alessandro fu uno stampatore atipico, spregiudicato per certi versi, ma allo stesso tempo eroicamente lungimirante. Egli per primo stampò i suoi volumi in “ventiquattresimi”, cioè in un formato che oggi potremmo chiamare tascabile; libriccini di dieci centimetri circa, oggi quasi del tutto scomparsi, in un carattere creato ad hoc, anch’esso minuto. Ma non solo per le tecniche di stampa Alessandro fu diverso in qualche modo dai colleghi stampatori. Dopo molti anni passati in Venezia a fianco del padre, trasferitosi nel bresciano e poi sulle sponde benacensi in Toscolano, intesse fruttuosi rapporti con la corte dei Gonzaga, signori di Mantova, città che lo vide legato a sé per la sua storia personale, curando una delle opere che l’hanno reso maggiormente noto. Nella fucina di Toscolano, egli stampò le opere di Teofilo Folengo, letterato mantovano e in particolare nel 1521 una bellissima edizione del Baldus, poema semiserio in latino maccheronico, che lo eternò nell’universo degli stampatori cinquecenteschi. Mentre il Bembo, a Venezia, fissava criteri definitivi della lingua italiana, prendendo a modello il Petrarca e il Boccaccio, nel Veneto del Cinquecento fioriva una  variegata letteratura in lingue vernacolari e artificiali, in cui risonava lo spirito del grottesco, della burla e della satira. Accanto al polverio di dialetti che s’investivano d’intenzioni letterarie, la lingua pedante, che propinava termini del “latinus grossus” tipicamente usati dai dotti di provincia per ingrassare la loro scienza, e soprattutto la lingua maccheronica, che commissionava latino greggio a italiano e dialetti, ebbero rilevanza notevole, andando a comporre opere di grande spessore ed estensione, prima fra tutte il Baldus del Folengo, la cui figura spicca tra i poeti maccheronici. Preziosa la ristampa delle Maccheronee (Opus Macarinicorum) che Paganino operò nel gennaio del 1521, dopo l’edizione veneziana del 1517. Qui il Folengo, con lo pseudonimo di Merlin Cocai, al tempo residente nel monastero di Sant’Eufemia, fece una radicale rielaborazione dei testi, con un ampliamento del Baldus, portato da 6230  versi a più di 12000 (ma la versione successiva ne conterà più di 15500). È il Baldus, a tutti gli effetti, l’opera più celebre e risolutiva del Folengo, cui si incardinerà tutta la vita del mantovano, trasmigratore in spirito e nomi (un secondo pseudonimo sarà Limerno Pitocco), benedettino irrequieto alla ricerca della purezza evangelica, fustigatore di malcostumi e irrisorie di un certo clero temporale, il che gli valse in fama, per stratificazione ideologica, ben oltre la vera intenzione autoriale.

    Xilografie_BaldusToscolanense (16)

    Di qui, da questo poema che prende spunto da materiali dei cicli cavallereschi per liberamente manipolare in sfogo letterario, trarrà prestito e rapina un ben più noto Rabelais, che nel Gargantua et Pantagruele infilerà brani in sinottica familiarità con quelli del Baldus. Rabelais verrà considerato come nume imprescindibile della letteratura francese, laddove il Nostro mantovano resta confinato nel suo artificio verbale. Pur essendo l’artificio latino maccheronico una dotta ed elevata impresa, che usa accostare e infarinare termini latini, italiani e dialettali mantenendo una rigida metrica latina. L’origine del termine ‘maccheronico’ non è certa: da  maccherone come composito di più ingredienti: Ars macaronica a macaronibus derivata, qui macarones sunt quoddam pulmentum farina, caseo. Botro compaginatum, grassum, rude et rusticum (Merlin Cocai);  anche nei prefolenghiani, primo fra tutti Tifi Odasi, l’accostamento al maccherone è evidente; altri intendono “l’espressione latino maccheronico è una variante dell’altra latino di cucina, con cui gli umanisti satireggiavano il cattivo latino parlato dai cuochi dei conventi” (Migliorini-Duro). Un’altra esile ipotesi è che derivi dal greco Macaróneia, un carme sacro alla Madonna. Si intenda che maccherone nel Quattro-Cinquecento riferiva a una specie di gnocco tondo che poco spartisce con gli odierni maccheroni. Tra le altre edizioni toscolanesi del Paganini si ricordano diverse edizioni, redatte in tempi diversi, sia in ventiquattresimo che in ottavo, sul modello manuziano, del Canzoniere petrarchesco, delle opere di Boccaccio, di Dante, Sannazzaro e Trissino perlopiù tradotte in volgare per la prima volta, oppure in latino o greco con le edizioni delle opere di Giovenale, Orazio, Ovidio, Sallustio, Cicerone, Senofonte, Cesare, Orosio, Pomponio Mela e Boezio. Una differenza evidente tra le edizioni veneziane e quelle toscolanesi fu l’abbondanza di illustrazioni delle seconde. Nella stamperia di Toscolano, Paganini diede vita ad alcuni capolavori della stampa cinquecentesca che affiancavano al valore intrinseco dell’opera stampata il valore aggiunto di bellissime illustrazioni, come quelle conservate nell’edizione delle commedie di Terenzio stampate in Toscolano nel 1526. Un capitolo a parte merita la vicenda dell’edizione del Corano stampata tra il 1537 e 1538. Alessandro in questa data affrontò quella che si rivelerà la più pericolosa impresa della sua vita di stampatore. In Venezia, ove era più facile reperire l’opera di traduttori ed esperti in lingua araba, diede inizio alla stampa di un’edizione del Corano, impresa forse mai tentata prima da alcuno. Le difficoltà balzano subito all’occhio: in primo luogo la difficoltà di riprodurre in stampa un carattere tanto insolito e graficamente complesso; secondariamente l’avversione che doveva aver suscitato tale impresa in ambiente ecclesiastico, screditando in qualche modo il nome dei Paganini, additati come coloro che per profitto avrebbero prestato opera all’infedele mussulmano ed in terzo luogo l’avversione nei confronti della stampa del pubblico mussulmano. Malgrado tutto l’opera fu terminata, ma la redazione del Corano non fu felice, molti pare fossero in verità gli errori tipografici, tanti da offendere il sultano di Turchia, che non solo rifiutò il permesso di sbarcare il carico alle navi che trasportavano i volumi stampati, ma le fece addirittura affondare. Tale fu il danno  economico che  Alessandro Paganini  rinunciò alla carriera  di stampatore, non dando più traccia di sé dopo il 1537.
    Una copia, miracolosamente sopravvissuta al tempo del Corano di Paganini, è stata rinvenuta recentemente, nel 1987, ed è tutt’oggi oggetto di studi. Al di là dell’epilogo tragico della carriera di Alessandro Paganini come stampatore, rimane l’orgoglio di aver ospitato sulle nostre sponde una delle figure più interessanti ed intriganti che recitò la propria parte ai tempi “eroici” della stampa in epoca rinascimentale.

    ” …ed egli venne su un grosso cavallo, pari in forza parea all’avo Rinaldo
    Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese… e soprattutto le gozzoviglia! in questo poema eroicomico dai vividi colori e reboanti invenzioni verbali…
    «Mi è venuta la fantasia  bizzarra di cantare la storia di Baldo con le Muse grasse», ci confida in capo ai versi l’autore, e chiama Gosa, Comina, Strega, Mafelina, Togna e Pedrala per imboccare di maccheroni e polenta il poeta nel suo tribolato compito.

    Fra’ Teofilo Folengo, nel suo più famoso poema metta in opera tutto il suo alchemico latino maccheronico, in cui confluiscono e si intrecciano alla lingua dei dotti, il volgare e il gergale, l’alto tono e il basso, l’eroe e il goliardo, messi in tenzone erudita e sconcia. Il valore e l’influenza che ebbe il Baldus negli ambiti letterari fu ampia, tanto che un altro frate, ben goliardico e irriverente, François Rabelais, ne fa citazione e tributo nel suo Gargantua et Pantagruele. La seconda stampa del famigerato libro macaronico data il 1521, ed è opera dello stampatore veneziano Alessandro Paganino, trasferitosi con il suo laboratorio sulle rive del Toscolano, dove c’era abbondanza di carta e officine, nonché di operosità e ospitalità locale.

    Cronologia essenziale

    1511-1514  Alessandro inizia la sua carriera di stampatore in Venezia in autonomia dal padre, Paganino Paganini, pur esso stampatore che aveva affiancato fino a quell’anno.

    1513 Alessandro pubblica in autonomia un breve testo del vescovo A. Giustiniani.

    1515 Alessandro intraprende la creazione della sua collezione in “ventiquattresimo” seguendo le orme di Aldo Manuzio che muore quell’anno.

    1516  La collezione si arricchisce di testi: Giovenale, Persio, Marziale, Catullo, Properzio, Tibullo e Terenzio. Parallelamente cura la pubblicazione in formato più grande delle opere classiche per eccellenza, da Ovidio a Virgilio.

    1517  Venezia pullula di stamperie, il mercato, dopo gli anni d’oro tra 400 e 500, è saturo. Alessandro abbandona Venezia per stabilirsi a Toscolano, sulle sponde del lago di Garda.

    1517-1520  L’attività editoriale vede diversi scenari: Toscolano, Salò e Venezia. Il 5 maggio 1517  Alessandro pubblica il suo primo libro “benacense” a Toscolano: il commento di Francesco Licheto a Duns Scoto.

    1521  Dopo alcuni anni passati a sondare il nuovo terreno, passati a stampare opere di scarso impegno editoriale, vede finalmente la luce la prima edizione toscolanese delle Maccaronee di Teofilo Folengo. Nello stesso anno Alessandro stampa in ventiquattresimo otto volumi: il Canzoniere del Petrarca, Ovidio, Sallustio, Orazio, Pomponio Mela, Cicerone e Boezio.

    1522-1532  L’attività fiorisce, la stamperia toscolanese del Paganini prospera. Accanto alle revisioni ed alle ristampe di opere in latino, vedono la luce le edizioni dei romanzi cavallereschi, tra cui l’Orlando Innamorato del Boiardo e edizioni in volgare di Boccaccio, Dante, Sannazzaro e Trissino.

    1530-1532  Intorno a questo periodo vedono la luce alcune delle opere più originali tra quelle stampate da Alessandro Paganini: i libri dei ricami, stampati in quattro edizioni e ricchissimi di illustrazioni e decorazioni. L’estro e la spregiudicatezza di Alessandro sono premiate, la sua carriera pare continuamente in ascesa, i suoi volumi sono molto richiesti.

    1537-1538  Dopo un ventennio passato a stampare opere di sicuro interesse, sebbene talvolta in formato non convenzionali, testi in greco, latino ed ebraico, Alessandro affronta la più grande impresa della sua carriera di stampatore: azzarda la stampa del Corano, in caratteri arabi. L’impresa fu faraonica, la spesa notevolissima. L’edizione del Corano non fu all’altezza dello sforzo che aveva richiesto, il testo costellato di errori ed il successo non coronò l’impresa.

    1538 L’attività dei Paganini vede una battuta d’arresto, l’azzardo dell’anno precedente aveva rovinato la famiglia. Dopo il 1537 non v’è più segno dell’attività editoriale della famiglia Paganini.

    Paolo Veronese

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    Arrivata la casetta BEE Happy https://www.giornaledelgarda.info/arrivata-la-casetta-bee-happy/ Thu, 04 Jan 2024 21:11:12 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=36253

    Arrivato il grande pacco con la casetta apiario olistico tutta da montare! Riusciranno i nostri eroi nell’ardua impresa? Raffaella, Giuseppe e Gianpietro sono già all’opera!

    Ringraziamo i primi donatori che hanno partecipato al crowfunding e ci hanno permesso di raggiungere il primo obiettivo. Ora bisogna passare al secondo step: impregnare con oli naturali le assi in legno prefabbricate. il passo più importante sarà montare a incastro la casetta  e poi realizzare le modifiche per applicare le arnie sulle pareti esterne.

    seguite la piattaforma www.ideaginger.it e il nostro progetto: ancora 18 giorni per completare la raccolta fondi! Chi dona riceverà una ricompensa e una visita in apiario olistico in primavera! Scegliete la vostra ricompensa e aiutateci a realizzare l’apiario olistico Bee Happy a Desenzano!

    clicca QUI per partecipare al progetto!!!

    sabato 6 gennaio incontriamo donatori e simpatizzanti in cascina per festeggiare la Befana  con vin brulé e cioccolata calda e panettone allo zafferano! Prenota al 3356116353

     

     

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    Dipende… bee happy projectapiARIO olistico work in progress https://www.giornaledelgarda.info/dipende-bee-happy-projectapiario-olistico-work-in-progress/ Sun, 31 Dec 2023 17:52:01 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=36239 Bee Happy è il nome, abbinato allo storico logo “Dipende”, che l’Associazione Indipendentemente ha scelto per identificare il progetto “Il mondo delle api come proposta didattica e turistica in ambito rurale per salvaguardare l’ambiente e creare occupazione”.

    Il progetto per un apiario olistico e vari annessi e connessi necessari alle attività ipotizzate, era stato selezionato dal GAL Garda e Colli Mantovani e ammesso, la scorsa primavera, ad un contributo regionale nell’ambito dell’attività promozionale cofinanziata con fondi comunitari dal PSR Lombardia 2014-2020 operazione 7.4.01. Il cofinanziamento prevede il contributo a posteriori, una volta terminato e saldato l’intero progetto, pari al 90% IVA esclusa del business plan presentato per l’operazione 7.4.01 del PSR Lombardia 2014-2020. Un contributo importante che ha permesso all’Associazione, seppur in un momento contingente difficile a causa della sospensione delle attività durante la pandemia, di impegnarsi nell’ambizioso progetto. Per completare i lavori si deve pertanto recuperare il 10% mancante e il 22% dell’IVA complessiva. La soluzione è arrivata da CREO, l’iniziativa sviluppata da BCC Garda insieme a Ginger Crowdfunding, per permettere ad associazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative, enti non profit e start up di imparare ad utilizzare il crowdfunding in modo efficace per realizzare iniziative di impatto per la comunità territoriale in cui è attivo l’istituto bancario e ottenere un contributo economico da parte della banca stessa. L’associazione ha partecipato al percorso di formazione e presentato un piano editoriale per la raccolta fondi che è risultato vincente.

    Il progetto è pubblicato sulla PIATTAFORMA DI CROWDFUNDING per il non profit territoriale www.ideaginger.it al LINK

    Ci serve il tuo aiuto per realizzare l’apiario olistico di Dipende nelle colline moreniche di Desenzano del Garda!

    Dona e riceverai una ricompensa!

    In palio:

    la cartolina con l’illustrazione di Mirti dell’apiario
    il miele delle nostre api
    voucher per sperimentare in tranquillità i benefici del ronzio e dei profumi dell’alveare in privato o in compagnia!

    Vai sulla piattaforma crowdfunding e guarda il progetto “Dipende BEE HAPPY”
    potrai seguire l’andamento delle donazioni e partecipare a questa avventura per dare nuove case alle api, conoscere il loro mondo, provarne i benefici.

    L’apiario olistico e casetta del benessere Dipende Bee Happy sarà inaugurata in primavera!

    Seguici sui social e sul rinnovato sito www.dipende.it che a breve sarà online con le novità dell’Associazione

    In primavera organizzeremo una grande festa in campagna per festeggiare i 30 anni compiuti dall’Associazione
    e inaugurare il nuovo apiario del benessere: seguici e non mancare!

     

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    Che Carnevale questo Natale! https://www.giornaledelgarda.info/che-carnevale-questo-natale/ Mon, 18 Dec 2023 19:28:06 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=36223 Tra cristianità e laicità, a rimetterci è l’anima

    Pare che lamentarsi della scristianizzazione del Natale stia diventando una tradizione nella tradizione. Impazzano gli agguerriti opinionisti della matrice giudaico-cristiana e della cultura greco-romana che dai propri scranni da curva fanno rimbalzare gli slogan di un tifo che, proprio perché divisivo, non si fa carico di accogliere le ragioni di una storia che è giunta fino ai nostri giorni sulle gambe di generazioni pensanti sì, ma soprattutto oranti.

    Il dizionario etimologico ci suggerisce che il termine italiano Natale derivi dal latino cristiano natāle(m), per ellissi di diem natālem Christi, il giorno della nascita di Cristo, a sua volta dal latino natālis derivato da nātus, nato, participio perfetto del verbo nāsci, nascere. La spocchia da liceo classico mi fa gioco per dire che basterebbe questo lemma per ridimensionare la polemica. Pare tuttavia doveroso prendere atto che la fisarmonica della storia riserva tra le sue pieghe gustose curiosità, se non anche sorprese. Conosciuta ai più è la festa laica del solstizio d’inverno del 25 dicembre, il Dies Natalis Solis Invicti, istituita dall’imperatore Aureliano nel 274 dopo Cristo, figlia e nipote di un’antichissima tradizione di divinità solari.  I cicli delle civiltà antiche ci narrano infatti di Horus, nato il 25 dicembre di quattromila anni prima di Cristo, dalla vergine Isis. La venuta del figlio del dio Ra fu annunciata da una stella che tre re seguirono da Est per giungere nell’egizia Annu, “il posto del pane”, come Betlemme. E le similitudini con la vita del Cristo non si fermano alla nascita. Passiamo poi al Mithra dei legionari romani, non si sa quanto lontano parente del Mithras persiano, nato il 25 dicembre da roccia vergine tra pastori adoranti, nell’iconografia tradizionale figurato nell’atto di sgozzare il toro per liberarlo dal male, offrendo così l’immortalità ai suoi fedeli alla fine del mondo. Ed era festeggiata il 25 dicembre pure Astarte, nota nella Gerusalemme del re Salomone, dea suprema di Fenicia che scese agli inferi e fece ritorno. Il solstizio d’inverno era caro ai festeggiamenti anche del dio babilonese Tammuz, con il capo cinto da 12 stelle e della dea della Frigia Cibele che i romani omaggiarono con un tempio sul Palatino. Se si gioca sulla simbologia solare, i fili della storia sono destinati ad intrecciarsi ed ingarbugliarsi.  L’ostia eucaristica è un sole sacralizzato dal trigramma IHS, Gesù salvatore degli uomini, che nell’ostensorio, reliquario raggiante, introduce nelle liturgie il concetto della luce come identificazione del divino. Non ci sono né vincitori né vinti in questa sterile disputa che, viceversa, dovrebbe suggerirci come il racconto dell’umanità sia costantemente in relazione con il sacro, attraverso riti e simboli in grado di innestare l’incommensurabile nella finitudine del tempo. Sul perché non mi dilungo. Ma giunge utile il sondaggio sviluppato a ridosso del Natale 2022 da SWG per dare forma ai sentimenti dei credenti e dei non credenti all’approssimarsi del 25 dicembre. I cattolici praticanti si concentrano sulla speranza (Il sentimento più popolare, che coinvolge il 47% degli intervistati, ma è nominata dal 58% dei credenti e solo dal 29% dei non credenti), sulla fiducia e sulla gratitudine, mentre i non credenti sulla malinconia, per il 42%, e la noia, per il 27%, anche se la gioia mette d’accordo più del 30% degli intervistati da ambo le parti. Anche sulla simbologia, le differenze sono evidenti: i cattolici affidano lo spirito del Natale al presepe (54%) mentre i non credenti si dividono tra Babbo Natale (30%), mr. Scrooge (29%) ed il Grinch (26%), simbolo di una repulsione verso una festività dell’apparenza e del godimento, solitario o condiviso, dei piaceri della tavola e del tempo lento, del viaggio, del gioco e dello shopping da regalo. Il Natale senza natività pare quindi una festa di compleanno senza il festeggiato, tutti a fare caciara senza un comune perché. Un carnevale anzitempo, dove le maschere sono accessori irrinunciabili per sostenere le conversazioni sussiegose di colleghi, amici e parenti nella lunga marcia delle cene aziendali, dei saggi scolastici e dei pranzi familiari. Che poi, diciamocelo, alla lunga ci si ritrova sguarniti di parole di senso, in una ciarla che si spegne in lamento, come nei fantasmini di Halloween.

     

    photo SAVIOLAM riproduzione vietata

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    Ricordo di Diego Pasini, un Signore del Vino https://www.giornaledelgarda.info/diego-pasini-un-signore-del-vino/ Sat, 16 Dec 2023 14:23:12 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=36200

    Diego e la leggerezza del rigore


    A pochi giorni dal suo ottantaquattresimo compleanno è scomparso Diego Pasini, promotore di uno stile identitario per la viticoltura di Riviera

    “Dove c’è foglia è ancora possibile intervenire”. Parco di parole e di passerelle, all’indomani dalla terribile devastazione del 4 agosto 2002, Diego Pasini arginava con questa chiusa zen lo sconforto di un’intera plaga vitivinicola, depauperata in un amen della propria ricchezza in grappoli dalla ferocia della tromba d’aria che, dalle sue spire, aveva precipitato delle spietate palle di ghiaccio. Trovo che questo lontano episodio ci parla di Diego più di quanto la storia di successo della sua azienda possa testimoniare. C’è la fermezza del condottiero che non ammaina le insegne anche se la lotta è disperata ma c’è pure la fiducia in ciò che può arrivare da un domani sempre più imminente, plasmato dal rigore dell’azione e dalla leggerezza del giudizio.  

    Lo ammetto, ho subito la fascinazione di Diego, “uno dei pochi uomini che sapeva camminare”, come disse Gianni Agnelli di Henry Fonda. Un sentimento di profonda stima e di ancillare affetto, risalente al tempo in cui mise sul tavolo il peso del suo carisma per spezzare le consuetudini decennali di affiliazione maschile ed appoggiare il presidente, l’indimenticato Alberto Pancera, nell’intento d’introdurmi nella Confraternita del Groppello dalla porta principale.

    Da allora, ogni incontro si è identificato con il suo sorriso accogliente che spuntava dall’alto della riguardevole statura. Percepivo nello sguardo, incorniciato dalle lenti, l’orgoglio per le creature che aveva in cura, fossero esse incarnate nella famiglia, stoccate nella cantina e anche allineate nell’esercito di fusti accartocciati al primo sole di primavera. Un uomo, antico nel garbo, ma contemporaneo al suo tempo, persino precursore di una viticultura d’eccellenza, in un territorio di adozione, la Valtenesi, che molto ha faticato per darsi un’identità ed uno spazio nel mercato che conta, quello che i contigui del Lugana e del Franciacorta solcano da tempo con una certa destrezza.

    Il suo stile aziendale lo ha posizionato tra i maggiorenti delle produzioni tipiche di Riviera ma Diego sarà ricordato al di là dei suoi meriti professionali. Resterà nella memoria collettiva quale inconsapevole e magistrale interprete di un tempo in cui l’autorità non era prevaricazione e il fair play non era debolezza. Con un’innata eleganza che sarà cara anche agli Dei.

    Anna Dolci

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    LA CASA DEL VINO VALTèNESI https://www.giornaledelgarda.info/la-casa-del-vino-valtenesi/ Fri, 15 Dec 2023 19:52:09 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=36231 A Puegnago del Garda l’approdo giusto per gli erranti del tasting.

    Adagiata sulle morene vocate alle antiche colture della vite e dell’olivo, Villa Galnica è testimone di una storia che ha origine nel XVII secolo, quando fu edificato il primo corpo dell’edificio che nel Novecento fu noto come Palazzo Tebaldini.

    Villa Galnica lowNei suoi spazi, accuratamente ristrutturati e affacciati su di un balcone di lago, ha trovato dimora il Consorzio Valtènesi, a sua volta portatore di una “tradizione vecchia di 500 anni”, come ebbe a dire il compianto presidente Sante Bonomo, in occasione dell’inaugurazione della sede nel 2013. Dieci anni più tardi, il presidente in carica Paolo Pasini continua la missione di valorizzazione di questo territorio enoico con “il lavoro di ricerca in termini agronomici sul Groppello, il nostro vitigno principale, patrimonio costituente e fondamentale della nostra identità vitivinicola, oltre allo sviluppo delle potenzialità della Casa del Vino”.
    Il Consorzio Valtènesi, sorto nel 2012 dalla ridenominazione del Consorzio Garda Classico/Garda Bresciano, ha trovato nella Casa del Vino la sua vetrina, un centro d’irradiazione della cultura enologica appartenente al terroir di produzione dei vini della Valtènesi, della Riviera del Garda Classico e del San Martino della Battaglia.  È proprio questo “Mediterraneo tra le Alpi”, come ama a ragione definirlo il Consorzio, con evidente vocazione alla viticoltura di qualità, che ha visto svilupparsi in oltre cento anni un sistema di vinificazione d’eccellenza di vini rosa sapidi e succosi, di rossi eleganti, di bianchi fragranti che completano l’offerta gastronomica di un territorio beneficiato da una filiera virtuosa che concatena produzione agroalimentare, ristorazione e ricettività turistica. L’enoturista, ma pure il villeggiante ed il vacanziero di una notte, ricercano l’esperienza da assaporare, fotografare, postare, meditare e condividere con gli amici, dando abbrivio ad un volano di suggestioni che rende i luoghi appetibili ad una platea sempre più vasta di visitatori. La Casa del Vino si pone quale anello di congiunzione fra i produttori ed i fruitori dell’esperienza in calice, siano essi degustatori, estimatori o semplici curiosi della materia.
    Da marzo 2024, la Casa del Vino è aperta, su prenotazione, a coloro che desiderano informarsi sulle caratteristiche e sui produttori della Valtènesi, in un viaggio degustativo che parte dal bicchiere per raccontare una storia, una tradizione ed uno sforzo d’innovazione e ritornare poi al bicchiere, arricchito di un sapore persistente e suadente, quello di una cultura, di un’identità, di un’appartenenza ad un territorio baciato dall’ingegno e dalla bellezza.

    LA CASA DEL VINO VALTèNESI solo su prenotazione   Tel 0365 555060

    www.casadelvinovaltenesi.it

     

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    Il Vittoriale supera sé stessoSe 300.000 presenze vi sembrano poche… https://www.giornaledelgarda.info/il-vittoriale-supera-se-stessose-300-000-presenze-vi-sembrano-poche/ Tue, 12 Dec 2023 19:46:41 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=36229 Chissà cosa direbbe Gabriele d’Annunzio nel sapere che la ghiaia dei vialetti odorosi è calpestata da un pubblico sempre più desideroso di fare la conoscenza del suo monumentale capolavoro?

    Agli inizi di novembre il pallottoliere della biglietteria contava già più ingressi che in tutto il 2022, quando furono ben 267.000. Il record giornaliero è stato raggiunto il 25 aprile 2023, con 2.500 visitatori: l’ultimo picco fortunato risaliva alla Pasquetta 2010, con un afflusso di 2.000 visitatori. Giordano Bruno Guerri, dal 2008 presidente e direttore generale della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, ha infuso grande energia per sospingere il sito museale verso traguardi sempre più sfidanti. “Noi viviamo di biglietteria e di proventi di affitto spazi per matrimoni, eventi, convegni – ha dichiarato – Quanto ai contributi pubblici, sono fondi che arrivano da bandi ai quali partecipiamo e che vinciamo, non sono elargizioni. Incassiamo qualcosa anche dalla Regione Lombardia, che ha capito che il Vittoriale è un punto di forza dell’offerta culturale e turistica. D’altronde il Vittoriale è stato privatizzato dal 1° gennaio 2010, e ha rinunciato istituzionalmente ai contributi pubblici”. Tra gli interventi finanziati da Regione Lombardia dal 2018 a oggi, l’anfiteatro Parlaggio, il restauro conservativo delle superfici lapidee Esedra e Dalmata e del viale Pilo del Piave, così come un intervento sulla Regia Nave Puglia. Ma ad attirare il pubblico sulle prime pendici gardonesi è pure il Festival Tener-a-Mente, con quasi 27.000 spettatori nel 2023 ed un indice medio di riempimento del teatro del 100%. Il 90% dei biglietti è venduto online e gli acquirenti sono figli del mondo: Germania, Austria, Gran Bretagna, USA, Francia, Belgio, Russia, Svizzera, Thailandia, Australia, Islanda, Finlandia. Come figli del mondo sono gli artisti che si sono esibiti su di un proscenio di commovente bellezza, da Lou Reed a Patti Smith, da James Blunt a Ludovico Einaudi, grazie alla direzione artistica di Viola Costa.
    Il 2023 trova una degna conclusione con la festa del Vittoriale del 30 dicembre e l’inaugurazione della mostra dedicata ai gioielli di Umberto Mastroianni. Gioielli erranti fra i gioielli permanenti del Vittoriale: un abbinamento che sa già di trionfo.

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    RIFLESSIONE di Daniel Lumera su femminile e maschile https://www.giornaledelgarda.info/riflessione-di-daniel-lumera-su-femminile-e-maschile/ Mon, 11 Dec 2023 19:09:50 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=36215 Per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro  le donne, una riflessione di Daniel Lumera su femminile e maschile
    Mi inchino alla vita di quegli uomini che accolgono le proprie fragilità e debolezze, che sono capaci di ascoltarle senza rifiuto né giudizio. In quell’accoglienza, in quella presenza, troveranno il potere del femminile in se stessi. Mi inchino alla vita di quegli uomini che non hanno paura di mostrare la propria intimità più profonda, di ascoltare senza rifiuto la propria vulnerabilità e di mettersi in discussione, perché in quel coraggio incontreranno l’amore del femminile nel proprio cuore. Mi inchino alla vita di quegli uomini che scoprono e rivelano la delicatezza della propria interiorità, perché è così che potranno diventare davvero complici del femminile. Mi inchino alla vita di quegli uomini capaci di scoprire, onorare e celebrare la natura divina presente in ogni donna, perché è così che potranno far fiorire il divino in se stessi. Nel corpo femminile vedranno un altare su cui farsi dono.
    Mi inchino alla vita di quegli uomini che riconoscono nella ciclicità femminile il ritmo della vita. Mi inchino alla vita di quegli uomini che sanno difendere e proteggere, ma soprattutto onore a quegli uomini che hanno l’umiltà di farsi proteggere e difendere dal femminile. Mi inchino alla vita di quegli uomini che sanno perdonare un femminile arrabbiato perché a lungo abusato, che utilizza il proprio potere per contrattaccare, far male e ferire. Mi inchino alla vita di quegli uomini che sostengono con forza e dolcezza il femminile, senza più necessità di riempirlo e dominarlo con il sesso. Mi inchino alla vita di quegli uomini che amano accogliendo maschile e femminile dentro se stessi, perché la vita è una e una soltanto. Mi inchino alla vita di quegli uomini che riconoscono nel corpo femminile la sacralità della natura e il suo miracolo e lo onorano nel rispetto di queste consapevolezze. Mi inchino alla vita di quegli uomini che nel corpo femminile sanno leggere le mappe scritte dall’universo, che tracciano i sentieri della realizzazione e dell’amore.
    Mi inchino alla vita di quelle donne che sanno comprendere e accogliere la fragilità di un uomo spaventato dal femminile risvegliato, che manifesta il suo potere liberamente. Mi inchino alla vita di quelle donne che sanno rimanere nel cuore, senza fare del proprio potere uno strumento di prevaricazione sul maschile. Mi inchino alla vita di quelle donne che percorrono e riconoscono le vie del cuore e le usano per curare se stesse, gli altri e intere generazioni di esseri viventi con l’amore. Mi inchino alla vita di quelle donne che non usano la sessualità e il proprio corpo come arma di ricatto, ma che credono realmente in una responsabilità condivisa. Mi inchino alla vita di quelle donne che esplorano il piacere attraverso la sacralità più profonda e che attraverso essa sanno condurre il maschile oltre le apparenze manifeste, nei mondi invisibili e sublimi del sentire.
    Mi inchino alla vita di quelle donne che credono nel dono di se stesse, che non vivono il sesso come un fine, ma come un cammino verso l’amore puro; capaci di insegnare all’uomo come percorrere i sentieri che l’universo ha tracciato sui loro corpi, per poter vivere i segreti della vita. Mi inchino alla vita di quelle donne che sanno davvero accogliere, che conoscono la dolcezza e la dedizione, che si lasciano amare senza paura di mostrarsi streghe, madri, vergini, incantatrici, guerriere, sognatrici, cacciatrici, esploratrici; che guidano l’uomo alla scoperta della ciclicità della vita, che non hanno paura del proprio sangue, ma che in esso trovano i fiumi dell’esistenza che scorrono liberi verso l’oceano dell’essere. Mi inchino alla vita di quelle donne che sanno ancora unirsi nello spirito di sorellanza, in danze sacre che guariscono il dolore del mondo e dei suoi figli. Mi inchino al femminile che si fa cura. Mi inchino al femminile che si fa compassione. Mi inchino al femminile che si fa amore.

    Testo tratto dal libro “Ecologia Interiore” di Daniel Lumera e Immaculata De Vivo (Mondadori, 2022)

     

    Cenni biografici
    Daniel Lumera, biologo naturalista, è docente e riferimento internazionale nell’area delle scienze del benessere, della qualità della vita e nella pratica della meditazione, che ha studiato e approfondito con Anthony Elenjimittam, discepolo diretto di Gandhi. È autore di bestseller come La cura del perdono (Mondadori, 2016), coautore di Ventuno giorni per rinascere (Mondadori, 2018) e La via della leggerezza (Mondadori, 2019) e, insieme a Immaculata De Vivo, di Biologia della gentilezza (Mondadori, 2020), La lezione della farfalla (Mondadori, 2021) ed Ecologia Interiore (Mondadori, 2022); pubblica poi Meditazione a strappo (Giunti Editore, 2022) e 28 respiri per cambiare vita (Mondadori, 2023). È ideatore del metodo My Life Design®, il disegno consapevole della propria vita personale, professionale, sociale, una metodologia applicata a livello internazionale in aziende pubbliche e private, al sistema scolastico, penitenziario, sanitario e nell’accompagnamento al morente. È inoltre fondatore dell’Organizzazione di Volontariato My Life Design che declina il metodo in progetti ad alto impatto sociale, come la Giornata Internazionale del Perdono, che per ben tre edizioni ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica italiana, e il Movimento Italia Gentile con la sua espressione internazionale, l’International Kindness Movement, volti a promuovere i valori di gentilezza, pace e cooperazione a livello globale.

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    Tranquillamente Enoturismo https://www.giornaledelgarda.info/tranquillamente-enoturismo/ Sat, 09 Dec 2023 22:27:50 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=34012 linee guida e buone pratiche per un enoturismo Covid-Free

    Movimento Turismo del Vino e Roberta Garibaldi presentano un protocollo internazionale rivolto alle cantine che promuovono l’enoturismo. Il manifesto di azione, stilato da un gruppo di esperti internazionali di enogastronomia che lavorano per enti istituzionali, università e centri di ricerca, consorzi e associazioni di cantine,  individua soluzioni concrete alla nuova realtà dell’enoturismo applicabili a qualsiasi cantina o destinazione enoturistica.

    Sono tre i principali obiettivi da conseguire per rilanciare l’enoturismo: la valorizzazione del turismo del vino come asset rilevante e trasversale per le economie del territorio in cui operano le aziende vitivinicole, la comunicazione attraverso messaggi chiari che siano in grado di rispondere alle nuove aspettative dei turisti del vino e un elaborato piano di proposte e linee guida per le realtà collegate al gruppo di lavoro che muovono più di 30 milioni di visitatori da tutto il mondo. «I dati già raccolti in questo periodo – ha affermato la prof.ssa Roberta Garibaldi – dimostrano l’interesse dei turisti per la ripresa del settore. L’indagine condotta Confturismo-Confcommercio e SWG indica che dopo mesi di lockdown la priorità in vacanza sarà stare nella natura – all’aperto, attività indicata dal 40% degli italiani. Volgendo lo sguardo a livello internazionale, dallo studio di Matador Network emergono outdoor, cultura ed enogastronomia tra le attrazioni turistiche più desiderate. L’enoturismo che può abbinare lo stare all’aperto e nella natura con il tema cibo ha in mano davvero una carta vincente. Considerando poi che il principale target sarà il turismo interno, i dati del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano ci supportano ancora confermandoci l’interesse:gli italiani amano vivere esperienze enogastronomiche in Italia (il 92% dei loro viaggi enogastronomici sono stati nel nostro Paese), e che il 64% dei viaggiatori vorrebbe conoscere maggiormente l’enogastronomia del territorio in cui vive». «Crediamo che il turismo in cantina sarà la forma più sicura e responsabile di turismo ha dichiarato Nicola D’Auria, presidente di Movimento Turismo del Vino –, grazie agli ampi spazi – al chiuso e all’aria aperta – di cui dispongono le aziende vinicole: come Presidente del MTV Italia sento la responsabilità di operare per il rilancio del fascino dell’Italia partendo dalle basi del patrimonio e della reputazione e promuovendo i nostri territori, con prodotti nuovi, audaci e innovativi che possono tradurre l’orgoglio italiano in esperienze tangibili per i visitatori. La nostra Associazione intende favorire la collaborazione tra i settori vinicoli, alimentari e turistici, promuovendo le bellezze dell’Italia presso i principali mercati-target, sia nazionali sia internazionali e sostenendo lo sviluppo di un prodotto di turismo sostenibile. Insieme possiamo assicurarci che l’Italia prenda il suo legittimo ruolo/posto come una delle più grandi destinazioni enogastronomiche del mondo.» «Ora più che mai serve unità: lavoreremo perché tutte le regioni possano adeguarsi alla disciplina nazionale sull’enoturismo» ha annunciato Sebastiano De Corato consigliere Unione Italiana Vini e vice presidente MTV Italia. Alla conferenza stampa è intervenuto il Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo On. Lorenza Bonaccorsi “Lavoreremo in sinergia tra istituzioni e operatori perché l’enoturismo diventi un filone di sviluppo del fare turismo in Italia. Il turismo del vino è sostenibile, attento al territorio e non si lega alla stagionalità: un elemento importante per la distribuzione dei flussi turistici di cui dovremo tenere conto nei prossimi mesi”.

    IL PROTOCOLLO INTERNAZIONALE

    Il Protocollo Internazionale “Tranquillamente Enoturismo” si pone l’obiettivo di fare da guida alle cantine e agli attori dell’enoturismo per l’adeguamento delle strutture e dei servizi di accoglienza dando la priorità alla cura e alla salvaguardia della vita delle persone. Destinatari sono le cantine dedite all’accoglienza enoturistica e altre strutture turistiche con le medesime finalità. Il Protocollo dovrà essere armonizzato con norme e regolamenti elaborati a livello regionale e territoriale da ogni singola cantina e andrà a dettagliare una serie di indicazioni relative ai seguenti ambiti:

    •Le prenotazioni

    •L’accoglienza dei clienti, con disposizioni precise sulle modalità d’ingresso    

    •La gestione delle degustazioni, con raccomandazioni per la tutela dei visitatori e per chi eroga il servizio

    •L’organizzazione della visita guidata in cantina

    •La gestione del wine shop

    •L’uso degli spazi della cantina, sia al chiuso che all’aperto

    •La gestione dei collaboratori

    LO STUDIO DI SETTORE

    Nella prima fase di stesura del protocollo “Tranquillamente Enoturismo” Movimento Turismo del Vino ha svolto un’indagine preliminare tra le cantine associate, raccogliendo i dati di 262 aziende. L’87% delle cantine associate dichiara di essere stato molto danneggiato dall’emergenza sanitaria: il comparto che ha subito i maggiori contraccolpi risulta essere quello della vendita e della distribuzione (91%) che oltre all’assenza di clienti diretti in cantina ha subito fortemente la chiusura di attività ristorative ed enoteche, fonti primarie di fatturato per quanto riguarda le vendite, soprattutto di vini di alta qualità. Segue a ruota il settore enoturistico che per l’84% risulta essere tra i più danneggiati. Per quanto riguarda la vendita e la distribuzione al momento dell’emergenza, zesattamente la metà delle realtà coinvolte era già dotata di un servizio online di vendita e distribuzione, a dimostrazione che le cantine aperte al turismo sono anche tra le più dinamiche nell’innovazione. Rilevante il numero di realtà che ha deciso di dotarsi di questo servizio nel corso dell’emergenza: circa il 50% di quelle che non lo avevano attivato in precedenza. Sostanziale accordo sulla necessità di dotarsi di un sistema di vendita online in futuro, con il 70% delle cantine che ritengono importante o molto importante attivare questo servizio, consapevoli dell’effettiva necessità di dotarsi di strumenti per intensificare la propria presenza su un ulteriore canale di vendita, ampliare l’offerta e la visibilità della propria struttura. C’è un corale accordo sul fatto che l’enoturismo debba essere considerato un’attività strategica per la ripresa economica dopo l’attuale crisi. L’87% delle cantine, infatti, lo ritiene di grande importanza.

    IL CORSO MANAGEMENT DELL’ENOTURISMO

    In un momento di forte cambiamento come quello che stiamo vivendo Roberta Garibaldi e Movimento Turismo del Vino mettono a disposizione il proprio know con il Corso di Management dell’Enoturismo, un momento di formazione per approfondire il tema dell’accoglienza in cantina e fornire uno strumento operativo alle singole realtà per comprendere quali sono gli elementi rispetto a cui puntare per valorizzare la propria struttura e la propria offerta.Destinatari sono gli operatori della filiera vinicola che intendono offrire esperienze di visita innovative ed emozionali. Tra gli argomenti trattati “Lo scenario, il posizionamento strategico e il piano di marketing”,  “Il profilo del turista”, “Creare esperienze turistiche accattivanti in post Covid-19”, “L’innovazione digitale” (dalle degustazioni digitali alle vendite on line, dalla comunicazione alle piattaforme di prenotazione) e “La collaborazione: la destinazione e le reti territoriali”. Per maggiori informazioni: https://robertagaribaldi.com/formazione-enoturismo

    IL COMITATO INTERNAZIONALE SULL’ENOTURISMO è  coordinato dalla Prof.Roberta Garibaldi e dalla spagnola Zaida Semprun. L’iniziativa coinvolge un’ampia pluralità di profili con una vasta conoscenza dell’enoturismo provenienti da Argentina, Brasile, Cile, Spagna, Messico, Stati Uniti, Sud Africa e Francia e naturalmente l’Italia con Nicola D’Auria, Presidente del Movimento Turismo del Vino, in rappresentanza delle oltre 800 cantine italiane iscritte all’associazione.

    ROBERTA GARIBALDI è professore universitario, è nel Board of Directors della World Food Travel Association, nel Board del World Gastronomy Institute e del Consiglio di Presidenza della Società Italiana di Scienze del Turismo (SISTUR). Autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano. Presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. Si occupa di ricerche e di progetti applicati per territori e realtà imprenditoriali relative al turismo enogastronomico.

    IL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO è un ente non profit e annovera oltre 800 fra le più prestigiose cantine d’Italia, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell’ambiente e dell’agricoltura di qualità.

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    Lonato e Desenzano protagoniste su RAI3 grazie a Visit Brescia https://www.giornaledelgarda.info/lonato-e-desenzano-protagoniste-su-rai3-grazie-a-visit-brescia/ Sat, 09 Dec 2023 05:31:26 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=36189 Geo, il programma televisivo dedicato a natura, ambiente e tradizioni, ha dedicato un nuovo speciale al territorio bresciano!

    La puntata del 27 settembre 2023 si è concentrata sull’area del lago di Garda, per un viaggio alla scoperta dei borghi di Lonato e Desenzano e delle loro tradizioni e ricchezze turistiche. Tra le tappe principali, un tour nei centri storici, una visita alla Fondazione Ugo da Como – Rocca di Lonato ed alcuni produttori di tipicità locali fra cui alcuni amici di Dipende circa al 90esimo minuto su 153 minuti di trasmissione: OFFICINA DELLE ERBE DEL GARDA di Raffaella Visconti di Desenzano con la raccolta di erbe aromatiche e la distillazione di oli essenziali in corrente di vapore, Il pescatore CAVALLARO dell’omonima pescheria, intervistato durante la pesca nel Lago, il Ristorante MOS con la preparazione del coregone a cura dello chef Stefano Zanini, il ristorante MILANI di Centenaro con la preparazione dei mitici tortelli fatti in casa da Simona e Liliana, del dolce chisol preparato da Marta e lo spiedo bresciano a cura di Massimo, il caseificio BONTA’ CAPRINA della famiglia Battaglia di Esenta con i suoi formaggi freschi di capra, SAVOLDI di Lonato con l’Os de Stomech.

    L’iniziativa è stata realizzata grazie a Visit Brescia in collaborazione con i consorzi e le proloco territoriali.

    collegati a RAIplay per il servizio al basso Garda bresciano. Si parla di Lonato e Desenzano circa a metà della trasmissione clicca il LINK GEO puntata del 26 settembre 2023 – RAI play

    collegati alla pagina di VISIT BRESCIA  dedicata al Garda
    link

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    IL Divino Infantequando il sacro si fa bambino https://www.giornaledelgarda.info/il-divino-infantequando-il-sacro-si-fa-bambino/ Sun, 03 Dec 2023 19:19:39 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=36220 L’etimologia suggerisce che il sacro sia qualcosa di separato dal mondo degli uomini. Non può essere avvicinato senza pericolo e, tuttavia, attira l’uomo verso di sé. Nella funzione di legame e di mediazione svolta dal sacro, l’elemento divino e quello umano si rapportano l’un l’altro, indissolubilmente.

    Hiky Mayr, donna colta di origini tedesche, ha raccolto, in anni di paziente ricerca, le testimonianze italiche di una sacralità delicata e fragile che ha permeato nei secoli il culto iconografico del Bambin Gesù e di Maria Bambina. Frutti medievali della pianta francescana e fiori imperituri della Controriforma, questi rosei simulacri sono giunti fino a noi, ignudi o sontuosamente abbigliati, per raccontarci di una devozione antica, sincera, fedele che ha impregnato di sé ogni tassello del legno, della cera, della cartapesta, della terracotta con cui sono stati plasmati. Tessuti di broccato, merletti raffinati, nastri e passamanerie dai colori dell’oro e dell’argento, ci tramandano le movenze delle dita esperte che li hanno assemblati e delle mani altrettanto valenti che li hanno restaurati. Lasciandoci meravigliare, teca dopo teca, dalla beltà dormiente dei pargoli divini, è possibile percorrere un viaggio nella storia e nella geografia d’Italia, nelle usanze e nei riti che hanno contraddistinto epoche che ci appaiono più lontane di quanto in realtà sono. Il tracciato del museo riserva poi un’ansa di puro piacere, quello d’essere fagocitati dentro la carica caleidoscopica del presepe napoletano settecentesco, in cui la natività pare un dettaglio sacro sul grande palcoscenico del profano. Le vite sovrapposte del borgo partenopeo suscitano persuasioni di appartenenza a quella umanità ripiegata sulla propria quotidianità e tuttavia rischiarata dalla presenza trascendente del Divino Infante. Sarebbe pertanto riduttivo relegare l’esplorazione al solo intervallo natalizio. Quelle manine paffute levate al cielo ci invitano ad un incontro senza tempo né scadenza, quello con la storia del sacro che, inevitabilmente, è la nostra storia.

    Scoprite il vostro territorio:
    vivete la magia del Natale
    al Museo Il Divino Infante!

    Il museo si trova a pochi passi dal noto Vittoriale degli Italiani, in via dei Colli 34.
    Info: www.il-bambino-gesu.com – info@il-bambino-gesu.com Instagram @museodivinoinfante

    Orari: dall’1 al 17 dicembre 2023 aperto tutti i venerdì, sabato e domenica dalle 14 alle 18. Dal 22 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 aperto tutti i giorni dalle 14 alle 18.
    Aperto tutto l’anno a visite guidate per gruppi e scuole su prenotazione al numero 335 360520 oppure 339 4932782. Prezzi: Adulti € 7,00 – Ragazzi (fino a 12 anni) € 5,00 – Studenti, anziani, disabili € 5,00 – Gruppi (da 30 persone) € 5,00 -Bambini (sotto i 6 anni) GRATIS

    Il Museo Il Divino Infante è associato a Gardamusei

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    L’irriverente questione di stelle… https://www.giornaledelgarda.info/lirriverente-rubrica-a-cura-di-anna-dolci-1-puntata/ Sat, 02 Dec 2023 22:56:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=36236 rubrica a cura di Anna Dolci. 1 puntata

    Quando si tratta di issare i colori di Francia, sono la prima a far scorrere la corda. Con ardore e smaccata partigianeria. Ma la Guide Michelin anche quest’anno ha deciso di mandarmi di traverso l’orgoglio gardesano, negando la seconda stella al Lido 84, non un mero ristorante ma una filosofia, probabilmente la stessa che fu di Anfitrione. Da Gardone Riviera alla settima posizione tra i The World’s 50 Best Restaurants, primo in Italia (era quindicesimo nel 2021), la strada è relativamente breve, stante l’avvio dei fuochi nel 2014, quando i fratelli Camanini si insediavano in uno storico palazzo fronte lago, con parco e darsena al seguito. Lo chef Riccardo ha conquistato la ventiduesima posizione della Best Chef Awards, secondo fra gli italiani dopo Massimo Bottura, ed il Lido 84 ha collezionato gamberi e forchette come se piovesse ma i francesi non se ne sono accorti, probabilmente erano distratti. Si sono affrettati ad assegnare la prima stella nel 2015, a pochi mesi dall’apertura, e poi si sono messi fischiettare mentre nel 2019 la Cacio e Pepe in vescica di maiale raggiungeva la vetta dei piatti “house special” negli Oscar mondiali della cucina e Forbes battezzava il Lido 84 fra le 100 Eccellenze italiane con questa formula di rito: “Una cucina dai sapori netti come dardi, di tecnica padroneggiata ai massimi livelli, di piatti futuribili pur se ereditati dal passato”. Qualche giro di tavole blasonate chi scrive se li è fatti eppure considera rara la cura olistica ricevuta sotto lo sguardo attento di Giancarlo, premiato da Gambero Rosso come miglior uomo di sala dell’anno 2017: la freschezza del servizio, l’eleganza degli spazi dell’accoglienza, la cura del dettaglio di cucina, l’attenzione cortese dello chef a una bimbetta golosa, sono voci di un menù che è riduttivo monetizzare. Qui si va oltre il business, in un umanesimo del gusto che, non a caso, ha dimora sul suolo italico. I francesi farebbero bene ad accorgersene.

     

    Lido84 Corso Zanardelli, 196, Gardone Riviera (BS)

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