Erbe Aromatiche: IL PUNGITOPO a cura di Laura Ederle

| 11 ottobre 2017
pungitopo

Il Ruscus aculeatus L., meglio noto come pungitopo, è una pianta tipica della macchia mediterranea, conosciuta e largamente utilizzata per le decorazioni nel periodo natalizio e regalata spesso come segno di buon augurio. Il nome volgare “pungitopo” deriva dal suo antico uso. I rami secchi intrecciati a corona venivano posti sotto agli alberi da frutto o intorno ai tavoli in cucina, proprio per allontanare i topi. Il nome del genere Ruscus invece si pensa sia riferito al sapore amarognolo dei nuovi getti (turioni) utilizzati in cucina similmente agli asparagi selvatici. Il termine “brusco” indica infatti una persona aspra ma non sgradevole.

Quest’arbusto perenne e sempreverde, di 30 – 40 cm d’altezza, si ritrova spontaneo nei boschi dell’Europa centrale e meridionale. In Italia è comune soprattutto nei boschi di Leccio (Quercus ilex L.) e di caducifoglie (alberi e arbusti che perdono le foglie durante la stagione invernale). Presenta fusti eretti dai quali partono delle espansioni laminari, che in genere vengono confuse con le foglie tipiche del Pungitopo; in realtà tali espansioni sono fusti trasformati, che hanno assunto funzione fogliare e un aspetto appiattito, rigido, con estremità appuntita; botanicamente definiti con il termine di “cladodi”. I fiori, dal colore verdastro, si trovano sulla zona centrale dei cladodi ed il frutto è costituito da una bacca di colore rosso intenso. La fioritura avviene in primavera, mentre la maturazione delle bacche si ha in inverno. Essendo una pianta perenne, non ha particolari esigenze in termini di condizioni ambientali. Il Pungitopo infatti non teme né il freddo né il caldo e presenta una buona adattabilità a qualsiasi tipo di terreno. Proprio grazie alla sua buona adattabilità, è una pianta che si presta bene alla coltivazione, anche domestica. Per la sua propagazione la tecnica più diffusa è la divisione in cespi, che garantisce piante più robuste e una coltura più omogenea. Le parti raccolte e utilizzata nel settore erboristico sono rappresentate dal rizoma e dalle radici, raccolte in autunno o in primavera, prima della comparsa dei nuovi getti, i turioni. I rizomi e le radici di Pungitopo presentano potenti proprietà vasotoniche, vasocostrittrici e vasoprotettive. Sono numerose le osservazioni cliniche che dimostrano l’efficacia della pianta nel trattamento dell’insufficienza venosa come gambe pesanti, crampi muscolari, edemi, emorroidi e varici; sia attraverso trattamento interno sia per applicazione topica. Le proprietà vasotoniche sono principalmente attribuibili alle saponine steroliche e ai fenoli contenuti nel rizoma. Le saponine esercitano la loro azione vasocostrittrice, andando ad agire sulla muscolatura liscia della parete venosa, alla quale conferiscono maggiore tonicità e resistenza, favorendo così il ritorno venoso. Non ancora dimostrata da studi scientifici è l’azione diuretica attribuita fin dall’antichità alla pianta del pungitopo. A tal proposito la si ritrova nella vecchia Farmacopea, dov’era inserita nella formulazione del cosiddetto “sciroppo delle cinque radici”, insieme alla radice di Asparago, Finocchio, Prezzemolo e Sedano. Questo medicamento era largamente utilizzato per aumentare la diuresi e di conseguenza abbassare la pressione, e veniva consigliato inoltre ai soggetti predisposti alla formazione di calcoli renali.In tempi di magra anche i semi contenuti all’interno delle bacche di pungitopo, trovavano un loro utile impiego; venivano infatti utilizzati come succedanei del caffè, dopo opportuna torrefazione. Non va dimenticato che, oltre al rizoma e alle radici, vengono raccolti e utilizzati anche il fusto compreso di bacche per scopi ornamentali, e i giovani getti a scopo culinario. Questi ultimi vengono raccolti ancora teneri in primavera, quando iniziano ad emergere dal terreno tra i rami degli anni precedenti.Gli estratti di Pungitopo trovano oggi largo impiego oltre che nel settore erboristico, anche nell’industria cosmetica all’interno di creme lenitive, protettive e disarrossanti. Sono particolarmente indicati in caso di couperose, eritema solare e fragilità del microcircolo per il trattamento di pelli delicate e facili agli arrossamenti.

Laura Ederle www.inherba.it

pungitopo

Da Dipende Giornale del Garda Autunno 2017

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