Dro (TN): Michele Gallucci di Fermo vince la decima edizione di “RIDENDRO&SCHERZANDRO”

| 20 luglio 2015
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Il comico marchigiano si aggiudica il titolo di “miglior cabarettista di domani” della decima edizione di “RidenDro&ScherzanDro”. Argento per i trentini I Toni Marci e bronzo per il ventriloquo Andrea Fratellini. Al quarto posto Diego Carli di Verona. Albert Canepa di Cagliari conquista invece il premio istituito da L’Adige per il testo più originale. Con una quattro giorni di tutto esaurito, conclusasi con le esibizioni di Maurizio Lastrico e Giorgio Verducci di Zelig, la kermesse dimostra di essere un punto di riferimento dell’estate trentina e si rivela uno dei più importanti appuntamenti comici del panorama nazionale.

Grande successo per la decima edizione di “RidenDro&ScherzanDro”, il festival nazionale di cabaret che da giovedì 16 a domenica 19 luglio ha riempito di risate Piazza Repubblica a Dro, registrando quattro serate di tutto esaurito. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare la nuova formula che porta sul palco, oltre ai grandi “big” della risata, anche gli astri nascenti della comicità italiana, in sfida fra loro a colpi di sketch. Con un totale di 304 voti, è Michele Gallucci ad aggiudicarsi il titolo di “miglior cabarettista di domani” e il primo premio da 1.500 euro in gettoni d’oro. Ad incoronarlo sul palco, il Sindaco di Dro e Senatore della Repubblica Vittorio Fravezzi, che ha lodato il Comitato Carnevale, organizzatore della manifestazione, e la folta schiera di volontari che hanno gestito con professionalità le quattro serate, dando appuntamento al 2016. Secondo posto, con 283 punti, per I Toni Marci, gli unici rappresentanti in gara della comicità trentina, che si sono portati a casa un premio da 1.000 euro in gettoni d’oro consegnato dal presidente del Comitato Carnevale Maurizio Bonani. TerzoAndrea Fratellini, il comico ventriloquo di Bari ma residente a Monza, che chiude a 266 voti aggiudicandosi così un premio da 700 euro in gettoni d’oro consegnato da Bruno Lutterotti, vicepresidente Cavit, tra i main sponsor dell’evento. Quarto il veronese Diego Carli, con 177 voti, premiato da Carlo Pedergnana, vicepresidente della Comunità di Valle. Albert Canepa di Cagliari, esibitosi nella serata di sabato 18 luglio, si aggiudica invece il premio istituito da L’Adige per il testo più originale. Per tutti, anche unacesta di prodotti del territorio. Ad animare la serata, presentata dalla bellissima Adriana Volpe insieme al direttore artistico Lucio Gardin, è salito sul palco ancheGianluca Frizzi, noto e amato comico locale nonché Sindaco di Tenno, che, con le sue esilaranti barzellette, ha scaldato il pubblico per l’esibizione dei comici di Zelig Maurizio Lastrico e Giorgio VerduciMaurizio Lastrico, in un’ora di show, ha sfoderato il meglio del suo repertorio: dal racconto di una storia di vita quotidiana in cui ha abilmente sostituito numeri e termini matematici alle parolacce, con un risultato tanto spettacolare quanto esilarante, allenarrazioni in prosa dantesca, espressi rigorosamente in rima e in endecasillabi, come la partita di Champion’s League interrotta dalla compagna che propone una noiosa serata a teatro, l’anziano che commenta senza essere interpellato i lavori di “fai da te” e la temuta seduta dal dentista. Spazio infine ad un’assoluta anteprima dal vivo, con le sue nuove “odi alle piccole cose“. Giorgio Verduci, salito sul palco a mezzanotte, ha tenuto incollato in piazza il pubblico fino quasi all’una, interpretando in primis il suo personaggio di Padre Donovan, con cui fa il verso agli esaltati predicatori americani, e poi il Signor Verduci, pronto a risolvere prepotenze e ingiustizie della vita quotidiana estraendo una minacciosa mazza da baseball accompagnata da una risatina poco rassicurante, chiudendo infine con un commento alla poca simpatia dell’accento milanese in confronto alle altre parlate italiane. Sketch con cui ha dimostrato una grande abilità nell’interpretare i diversi accenti del Paese. Entrambi hanno ringraziato gli organizzatori sottolineando come sia rara una manifestazione in cui si propongono quattro serate consecutive di cabaret di così alto livello davvero accessibili a tutti.

1° Michele Gallucci di Fermo inizia la carriera con il teatro comico nel 2000, grazie a corsi di Improvvisazione Teatrale della LIIT e vari stage su clown e comicità. Co-protagonista dello spettacolo comico itinerante “Nessuno è perfetto”, prende spesso parte a Concorsi e Rassegne di vario genere – Laboratorio Zelig, Festival di Lanciano, In Breve-Festival di Corti Teatrali, Locomix-Festival Cabaret di Modena, Premio Nebbia Milano, Festival di Cabaret di Bellaria – con il trio comico “I Digeribili”. Nel 2013 ha esordito con un monologo dal titolo “Non tutti i mali vengono per nuocere a me”.

2° I Toni Marci è un trio comico trentino nato nel 2007 e composto da Franco, Gabriele e Marcello. Sono autori, attori e interpreti di personaggi e sketch originali che mettono in scena con esibizioni in locali, teatri, piazze, cene, convention, fiere e feste. Dal 2009 sono direttori artistici delle stagioni comiche di “Punto.Cabaret”. Frequentano i “Laboratori Zelig” di Bologna e Verona.

3° Andrea Fratellini di Bari ma residente a Monza scopre la passione per la magia all’età di 11 anni quando, degente in ospedale per appendicite, incontra un infermiere che – oltre a curare i pazienti – distraeva e divertiva gli ospiti del reparto di Pediatria con tanti giochi di prestigio. Qualche anno dopo ne diventa assistente, partecipando alle esibizioni durante le feste natalizie e pasquali dell’ospedale. A queste abilità affianca anche l’arte ventriloqua con cui dà voce a pupazzi, oggetti e anche persone del pubblico. Il personaggio più conosciuto è sicuramente l’irriverente Zio Tore, pupazzo che lo accompagna su molti palcoscenici tra cui quello di Italian’s got talent.

4° Diego Carli di Verona è un comico che vede la realtà con distaccata e cinica ironia. Con un rapporto diretto e schietto, sferza, ammicca, colpisce e scansa, fa pensare, fa innamorare, con calma, senza fretta, senza pudore, a tratti con malizia, a volte con poesia quasi fosse l’ultima cosa che gli rimanga da fare su questa terra.

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