Desenzano: Perché ha sempre vinto la speculazione edilizia

| 1 febbraio 2002
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I grandi interessi della speculazione edilizia hanno, dagli anni cinquanta, condizionato pesantemente le scelte urbanistiche della nostra città, e la difesa dell’ambiente è rimasta troppo spesso confinata ai proclami elettorali. Coloro che si opponevano alla speculazione edilizia sono rimasti in minoranza, anche perché non hanno saputo proporre uno sviluppo economico alternativo all’attuale e creare le alleanze sociali indispensabili. Proposte concrete sono lo strumento per salvare il territorio. Il no alla cementificazione indiscriminata deve essere accompagnato da un progetto credibile di sviluppo turistico che porti al recupero delle volumetrie esistenti, al centro congressi, alle spiagge, ai porti, ai parcheggi sotterranei, al golf, alle terme, alle passeggiate a lago, ai campeggi e crei le connessioni con il ceto commerciale e alberghiero della nostra città. I residenti, gli albergatori, i commercianti hanno tutti un interesse in comune: la conservazione del nostro bellissimo territorio, unica vera risorsa per oggi e per il domani.
Una nuova alleanza va costituita tra questi ceti, abbandonando antichi steccati ideologici funzionali solo alla speculazione edilizia e sostituendoli con valori civici sempre universali quali: il senso della cosa pubblica, l’interesse pubblico, proposte amministrative lungimiranti. Giriamo pagina dunque e uniamo tutti coloro che credono veramente nella possibilità di costruire una nuova Desenzano ove le esigenze di uno sviluppo equilibrato non siano disgiunte da quelle dei cittadini che chiedono una città , bella, godibile, funzionale. Non è necessario andar lontano per avere esempi di tutto ciò, Riva del Garda, Lazise, Garda etc. Cittadine ove alberghi, campeggi, ristoranti, bar, prosperano ed i residenti possono riposare di notte. Desenzano necessita di un vero rilancio turistico-commerciale che non si fondi sull’affollamento del sabato sera, ma sul turismo congressuale, nautico, culturale, sportivo, termale. Fermare il saccheggio delle colline e dei vigneti non è una operazione soltanto culturale ma soprattutto una grande prospettiva economica per il futuro. Il territorio del nostro comune ha un grande valore ambientale a vocazione turistica, difendiamolo tutti insieme, cittadini, commercianti, albergatori, poiché è il nostro comune interesse. Chi parla di vivibilità della città senza indicare in concreto, cosa fare, arroccandosi solo sui divieti, porta acqua al mulino delle lottizzazioni. Coloro che sono contrari ai parcheggi sotterranei, ai sottopassi, alle sale teatro e congressi in castello, al riutilizzo del centro storico, ai golf, ai porti, sono stati e saranno gli inconsapevoli alleati della distruzione del territorio, incapaci di comprendere che lo sviluppo può essere guidato con saggezza, non bloccato.
In assenza di una valida alternativa di sviluppo, chiara e concreta, saremo inermi di fronte alla possente spinta del mercato immobiliare.

Di: Giorgio Fezzardi

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