Desenzano del Garda, Scuola Angela Merici: “Nel tuo abbraccio, tienimi, sicuro io sarò!”

| 7 dicembre 2016
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Ritorna anche quest’anno, in occasione del Natale, il Concerto corale degli alunni e dei genitori della Scuola paritaria “Angela Merici” di Desenzano. Una tradizione sviluppata in una ricerca che attinge a tradizioni religiose di diverse culture, proponendo una riflessione natalizia che coinvolge intensamente chi canta, suona, recita e soprattutto chi ascolta.

Il concerto nasce dall’unione di insegnanti, genitori e bambini in un percorso che trova in musica e parole il mezzo migliore per esprimere la gioia di vivere e imparare insieme, con lo stupore che proprio a Natale si manifesta nel modo più spontaneo ed emozionante.

Con Laura Vitale, insegnante e coordinatrice delle attività corali della scuola, vogliamo approfondire il lavoro svolto per il concerto 2016. Quale sarà il tema di quest’anno? Sta per chiudersi un Anno speciale, dedicato al tema della Misericordia. Per noi della scuola, si tratta di un anno vissuto all’insegna di due slogan molto incisivi: “Tu sei un bene per me” (lo scorso anno) e “Io scelgo il bene” (quest’anno). Abbiamo voluto trasformarli in esperienza concreta, da contrapporre alle difficoltà che coinvolgono i nostri rapporti quotidiani e anche ai conflitti più importanti che si allargano al mondo. Perché di fronte a tutto l’unica sicurezza è sentirsi amati da Qualcuno che non ci giudica, “che perdona sempre”. Ed è quello che canteremo insieme.

Ma da dove nasce questo titolo suggestivo? Come ogni anno, la nostra ricerca ci ha portato a scegliere brani religiosi di ogni parte e cultura del mondo, noti e meno noti. Traducendo lo spiritual “Amazing grace”, abbiamo voluto mantenere il senso originale della composizione, scegliendo come titolo del concerto il verso “Nel tuo abbraccio, tienimi, sicuro io sarò”, perché è la sintesi di quanto dicevamo prima.

Per chi ha visto i concerti degli anni scorsi, indubbiamente si tratta di spettacoli completi sia sul piano corale che musicale. Il canto di 130 bambini, accompagnato da genitori e musicisti, e intercalato da brani letterari scelti con cura: un impegno notevole, per proporre una visione precisa. In che modo? Il nostro intento è educare al bello, cercando al di là delle proposte più ovvie… Partiamo dall’ascolto di brani non banali, scegliendo canti non esattamente “per bambini”, nel senso riduttivo del termine, ma che colpiscano grandi e piccoli per la bellezza dei testi e delle musiche, che eseguiamo con l’accompagnamento di veri musicisti. Collaborano con noi genitori che mettono al servizio del concerto la loro competenza al pianoforte e alle percussioni, maestri di strumento (il flautista Mario Mazza, il chitarrista Gianpaolo Perati e la violoncellista Zsuzsanna Czinki), nonché mamme e papà appassionati di canto che non hanno esitato a mettersi in gioco. In questo periodo, le prove fervono nelle ore destinate all’educazione musicale, ma anche fuori dall’orario scolastico con i musicisti che mettono a punto arrangiamenti e accompagnamenti con il prezioso contributo del Maestro Andrea Pini. Il frutto di questo impegno comune è un concerto coinvolgente, energico, emozionante!

Ogni anno, non mancano diversi brani in lingua straniera. Una scelta più che mai attuale… Fa parte della nostra Educazione alla multiculturalità: scoprire il bello delle altre culture e armonizzarlo con la nostra identità. Perciò abbiniamo canti scovati in tradizioni popolari lontane da noi (ebraiche, sudamericane, africane, del nord America e del nord Europa…) ad altri appartenenti alla nostra storia: perché siamo tanti popoli ma un’unica famiglia umana. Un canto della tradizione dello Zambia – “Bonse Aba”- dice: siamo tutti figli di Dio, siamo tutti nelle sue mani. Così ci abituiamo a passare dal latino all’italiano, dall’inglese allo spagnolo, dallo swahili all’ebraico.

Che cosa rende speciale l’esperienza del concerto? Qual è il senso educativo di questo lavoro per i bambini e per i genitori della scuola?

Oltre ad aiutarci a guardare al Natale in modo non scontato, preparare il Concerto è un’esperienza di vera socialità. Attraverso il canto comune si imparano l’attenzione alle indicazioni di una guida, il rispetto dell’altro, la capacità di riconoscere i propri talenti e di metterli in gioco per formare un’unica voce che racchiude armonicamente ogni diversità. Ed è un‘occasione perché i genitori possano condividere concretamente e creativamente la nostra esperienza educativa. Non solo: scoprire il significato dei brani musicali, conoscere la loro origine, scegliere brani letterari che sviluppino il tema del concerto, rappresenta un’educazione a cercare il senso di ciò che si fa. Perché il concerto non sia solo la comunicazione di suggestioni musicali o una ricerca di perfezione tecnica (si tratta pur sempre di un coro scolastico), ma l’espressione di un messaggio urgente di perdono, di misericordia, di pace. Senza presunzione, speriamo di trasmettervi tutto questo, il 19 dicembre. Buon ascolto a tutti!

 

Letizia Oneta

 

Dal Dipende Inverno 2016 www.giornaledelgarda.info/giornali/161210-0137-234dipendedoppiapagina.pdf

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