Desenzano del Garda: in ricordo di Livia

| 16 marzo 2017
livia

Una persona così speciale non lascia vuoti ma migliaia di ricordi, aneddoti ed una lunga scia di pensieri positivi.

Ci piace immaginarla sfrecciare con il suo motorino, circondata dai suoi gatti e cani, piante e fiori che tanta parte hanno avuto nella sua vita. Finalmente reincontrerà il suo amatissimo marito perso in un tragico incidente e i genitori che l’accolsero, con i figli Nini e Pier, nella tenuta desenzanese. Figli che ha cresciuto con tenacia e coraggio, sostenendoli e seguendoli nelle varie e rispettive passioni.Vita dedicata al lavoro e alla famiglia con la porta sempre aperta ai tanti e variegati amici di ogni età a cui sapeva donare sorrisi, consigli e aiuti, con una generosità innata che ha caratterizzato il suo lungo percorso, fuori dal comune. La giovinezza vissuta in un ambiente colto e dedito all’arte le aveva donato una sensibilità e una curiosità che si esprimeva in ogni circostanza. Indipendente e sempre attenta a tutto ciò che succedeva nel mondo, ultimamente passava le sue giornate immersa nella lettura di testi contemporanei circondata dai suoi gatti, quasi una colonia, che accudiva personalmente. Amante della buona tavola, apprezzava ogni piatto commentandone il sapore e abbinandolo all’immancabile bicchiere di buon vino, che voleva fosse sempre pieno. I fiori erano la sua grande passione e la felicità per ogni nuovo bocciolo, per ogni nuova fogliolina, arricchiva e allietava la sua giornata, trascorsa per molte ore nel suo splendido e originale giardino in cui matrimoni di piante e fiori, sapientemente selezionati in decenni di attente cure, continueranno a parlarci di lei in ogni stagione, ogni giorno. Recentemente limitata negli spostamenti, trascorreva il tempo nel suo salotto, ricco di ricordi, quadri e libri. A farle compagnia uno dei suoi gatti a turno sulle ginocchia e sul tavolo sempre un fiore fresco o una piantina da accudire. A chiunque varcasse la porta di casa Livia riservava l’accoglienza più dolce, la saggezza misurata delle sue parole accompagnata immancabilmente da un ottimismo travolgente: la sua intelligenza vivace era pareggiata solo da un’inscalfibile bontà, così sincera da dare al suo sguardo l’intensità di quello di una bambina. Tutti ricorderanno sempre Livia con un sorriso, e con quello vogliamo salutarla, mentre i fiori del suo giardino stanno per sbocciare…

"Ritratto di Livia" qui diciannovenne in un dipinto del padre Pierangelo Stefani, noto artista veneto che fu insegnante e direttore della Scuola di Arti e Mestieri di Vicenza prima di trasferirsi, negli anni cinquanta, sulle colline desenzanesi con la moglie Emma Dal Lago.

“Ritratto di Livia” qui diciannovenne in un dipinto del padre Pierangelo
Stefani, noto artista veneto che fu insegnante e direttore della Scuola di Arti e Mestieri di Vicenza prima di trasferirsi, negli anni cinquanta, sulle colline desenzanesi con la moglie Emma Dal Lago.

 

Da Dipende Giornale del Garda Primavera 2017

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