Desenzano del Garda: alla Sant’Angela Merici DIDATTICA dello stupore

| 10 ottobre 2016
civico48

Applicata con successo nella scuola Primavera, per l’Infanzia e Primaria della rinomata istituzione desenzanese, l’efficacia di un metodo alternativo che mette al centro del progetto educativo il bambino. Con servizi modernamente esclusivi come tempo prolungato, entrata anticipata, mensa e doposcuola.

Chi si reca all’Angela Merici incontra alcuni fatti che lo colpiscono in modo particolare: innanzitutto un progetto educativo molto originale che parte sempre dal bambino, dalla sua capacità di “stupirsi” e dalle domande che lo stupore continua a far scaturire in lui. Il bambino è la figura centrale, il fatto più bello ed importante che ci sia, il vero protagonista di tutta l’attività didattica. Lungo gli anni egli scopre chi è, perché è al mondo, scopre i suoi doni ed il destino buono che lo attende. E poi in questa scuola ci si imbatte in una capacità di trasmettere il piacere della conoscenza, per contagio si potrebbe dire. Terzo: sorprende il grande valore dato alla parola “esperienza” che non è solo l’occasione di toccare con mano le cose annunciate dall’Insegnante ma la capacità di collegare i fatti e le cose fra di loro, arrivando ad esprimere un proprio giudizio. Ancora: si percepisce il grande valore attribuito alla famiglia, chiamata a condividere azioni e relazioni. Infine, la scuola mette in campo molteplici servizi aggiuntivi utili per le moderne necessità dell’organizzazione familiare. La scuola Sant’Angela Merici di Desenzano del Garda trasferisce questi contenuti partendo da esperienze che arrivano da un passato importante. Prima fra tutte proprio quella di Sant’Angela Merici con il suo impegno educativo per le ragazze. Ed ancora l’esempio di San Giovanni Bosco, con l’istruzione utile per avviare al lavoro. Senza dimenticare l’insegnamento di un grande maestro dei nostri giorni: don Luigi Giussani. “La mente non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere – spiega il direttore della Scuola Sant’Angela Merici, Ivo Bellamoli – mi piace utilizzare questa citazione di Plutarco per definire il nostro modo di operare. Questo metodo è applicato con convinzione, anche per favorire la complessa gestione della quotidianità, nei diversi livelli scolastici (250 giovani alunni) dalla Primavera, per bambini dai 24 ai 36 mesi, alla Scuola dell’Infanzia – 3/5 anni – che frequentano la Sant’Angela dalle 8.00 alle 16.00. Fino ad arrivare alla scuola Primaria, la vecchia elementare – 6/10 anni – in classe dalle 8.00 alle 13.00. Questo sistema prevede anche la scelta, secondo le esigenze delle famiglie, di sfruttare servizi utili come la mensa interna, il doposcuola (dalle 13.00 alle 16.30), i servizi di accoglienza anticipata (alle 07.30) ed il tempo prolungato (fino alle 18.00). Alternativa avvincente quella messa dunque in opera dalla Direzione dal suo motivatissimo staff composto da 9 maestre per la Primaria e 5 per l’infanzia, e ben due di madrelingua inglese specializzate per le differenti età. Il corpo docente è un gruppo coeso che si avvale di importanti collaborazioni per quanto riguarda la musica, l’allestimento di laboratori, l’organizzazione di viaggi didattici e molto altro. Non solo: i genitori e famiglie rivestono costantemente un ruolo di primo piano all’interno di tutta l’organizzazione pedagogica. “Quando il bambino arriva a scuola – sottolinea Bellamoli – deve fidarsi di chi si occuperà di lui. Una volta conquistata la fiducia lui si affiderà ai suoi educatori. Si tratta di un concetto semplice che parte però non dal punto di vista di chi insegna, ma di chi apprende”. Azione che necessita di un notevole impegno e soprattutto di un amore esclusivo per ogni piccolo alunno nella sua singolarità. L’amore “per il nome”, la capacità di stupire, l’attenzione ad accompagnare il bambino a fare esperienza amando la realtà, l’aiuto costante a divenire capaci di relazione con gli altri…non sono parole, ma metodo quotidiano condiviso da insegnanti e famiglie. E i risultati si vedono. Primo fra tutti il fatto che i bambini vanno a scuola felici, trovano cioè un luogo dove è possibile essere se stessi, conoscere gli altri, scoprire il mondo, diventare grandi. Dice il Direttore: “tutto: il bello, il buono ed il vero… anche gli errori, tutto concorre a far crescere un bambino. Come il contadino mette il seme, aspetta il sole e la pioggia, non dimenticando mai di curare ogni giorno ciò che ha seminato, così noi coltiviamo l’umano che c’è in ogni bambino, portando alla luce ciò che il buon Dio ha “seminato” in lui fin dall’origine. Usiamo le discipline come strumenti che aiutano nella conoscenza del reale, mai dimenticando il valore insostituibile dell’umano, il bene rappresentato dall’altro, dell’importanza delle relazioni…Tutto ciò incide profondamente sull’apprendimento”. C’è un dato che testimonia quanto sia vero ciò che viene qui affermato: è sufficiente guardare ai risultati ottenuti dagli alunni della “Merici” alle scuole medie.

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