Cremona – “LIFE – MAGNUM”

| 2 giugno 2017
Magnum Life - Cremona 2017 - 1

Una storica Rivista ed una storica Agenzia in bella mostra

La più famosa rivista americana “Life” e la celebre agenzia fotografica Magnum Photos; due straordinarie storie che per la prima volta vengono accostate assieme in una mostra presso il Museo del Violino che riunisce fotografie di Eve Arnold, Werner Bischof, Bruno Barbey, Cornell Capa, Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Bruce Davidson, Elliott Erwitt, Ernst Haas, Philippe Halsman, Inge Morath e Dennis Stock. Sempre in questa sede nel 2015 era stata ospitata una rassegna celebrativa che riuniva alcuni grandi protagonisti della storica Agenzia sintetizzando il loro operato nei settori ed ambiti più diversi. L’attuale progetto si focalizza sul rapporto fra queste due realtà, per analizzare come reportage fotografici, riferiti ad avvenimenti storici del ventesimo secolo, vennero pubblicati all’interno della celebre rivista. “Life” con i suoi contenuti editoriali, ma soprattutto grazie al ruolo affidato alla fotografia, contribuì a creare un’identità e una cultura nazionale americana, dagli anni della grande depressione dovuta alla crisi economica e al crollo della Borsa di Wall Street, alla guerra del Vietnam. L’Agenzia Magnum Photos riunì le migliori capacità ed esperienze del mondo della fotografia con il fine di tutelarne il loro lavoro e permetterne un pieno controllo. La mostra è un viaggio all’interno di nove reportage pubblicati da “Life”, storie che ebbero un grande impatto sull’opinione pubblica con immagini che divennero icone del ventesimo secolo. La mostra, per la prima volta in assoluto, intende analizzare il rapporto fra la celebre rivista americana Life e l’agenzia fotografica Magnum Photos, ed in particolare i reportage realizzati dai fotografi membri dell’agenzia che vennero pubblicati da “Life”, il fortunato settimanale creato nel 1936 Henry Luce (già editore di “Time”) che, ad un anno dalla sua nascita tirava cinque milioni di copie conquistandosi un ruolo che solo la diffusione della Televisione minò, portandola alla chiusura nel 1972. Il nuovo mezzo, la tv, riusciva a proporre con più immediatezza ciò che era stato il patrimonio di “Life”: il racconto per immagini.

L’esposizione cremonese è un’opportunità per riflettere sulla fotografia e sulle sue implicazioni, sul rapporto con la carta stampata, sulle trasformazioni tecnologiche avvenute nel mondo della comunicazione e sulla forza che queste immagini ebbero nelle nostre vite. La dimensione del fenomeno delle grandi riviste illustrate richiese alla agenzie fotografiche nuovi modelli. Robert Capa, David Seymour, Henri Cartier-Bresson e George Rodger, tutti con una notevole esperienza “sul campo”, diedero vita a Magnum. Il progetto si basava sulla tutela del lavoro del fotografo. Attraverso la formula della cooperativa, i fotografi diventavano proprietari del loro lavoro, prendevano decisioni collettivamente, proponevano autonomamente alle testate i propri lavori e rimanevano proprietari dei negativi, garantendo così un pieno controllo sulla corretta diffusione delle proprie immagini. “Magnum” mise assieme le migliori capacità ed esperienze del mondo della fotografia, ma senza sottostare alle richieste dei committenti. Due figure importanti che rivestirono un ruolo importante in questo rapporto furono Robert Capa e John Godfrey Morris. Il primo, ideatore e co-fondatore della Magnum nel 1947 e Morris, uno dei più grandi “photo editor” del ventesimo secolo, responsabile dell’ufficio londinese di “LIFE” durante la Seconda guerra mondiale e dopo il conflitto, redattore esecutivo della storica agenzia Magnum. La mostra è pertanto un viaggio all’interno di nove reportage fotografici realizzati da grandi maestri che vennero editati dalla rivista americana ed ebbero grande diffusione, ma al contempo grande impatto sull’opinione pubblica iniziando dal lavoro di Philippe Halsman, che su “Life” pubblicò centinaia di fotografie e decine di copertine. Ritratti come quelli di Marylin Monroe, Salvator Dalì o Mohammed Ali. Seguono due reportage storici di Werner Bischof, il primo dedicato alla grande carestia del Bihar in India nel 1951 e il successivo alla Corea realizzato nel 1952. In entrambi, impegno e sensibilità sociale vengono trasmessi con un senso estetico notevole. Un altro reportage entrato nella storia è quello di Dennis Stock su James Dean. Sono fotografie di grande intimità che svelano la personalità del divo del cinema, poco prima della sua tragica scomparsa. Per promuovere “Misfits” (“Gli spostati”), celebre pellicola di John Huston, sceneggiata da Arthur Miller e protagonisti come Marylin Monroe, Clark Gable e Montgomery Clift, a Magnum venne data l’esclusiva di seguire le fasi realizzative. Per questo Magnum schiera sul set nove suoi membri: Eve Arnold, Cornell Capa, Henri Cartier-Bresson, Bruce Davidson, Elliot Erwitt, Ernst Haas, Erich Hartmann, Inge Morath e Dennis Stock. Le loro immagini ci portano dentro la macchina del grande cinema americano degli anni ’60. Duro e drammatico il racconto che Bruno Barbey offre della guerra del Vietnam e di ciò che vi accadde oltre e all’interno del fronte. Queste immagini furono tra le ultime ad essere pubblicate su Life, poco prima della sua chiusura. Accanto a un percorso cronologico, la mostra propone una serie di emozionanti “stanze” monografiche. A cominciare dalle immagini che Henri Cartier-Bresson nel 1954 trasse dal suo lungo viaggio dentro l’URSS. Poi Robert Capa, di cui vengono proposti i tre storici reportage, quello sulla guerra civile spagnola, le cui immagini sono icone della storia della fotografia, così come lo sono le successive immagini dello sbarco in Normandia, unica testimonianza diretta di quella epica impresa; e infine la Guerra di Indocina dove egli trovò la morte. Accanto alle immagini, la mostra espone le edizioni originali di LIFE e spezzoni video che permetteranno di contestualizzare i reportage.

“LIFE – MAGNUM, attraverso la forza comunicativa delle immagini che riunisce – afferma il curatore Marco Minuz – conduce a riflettere sulla fotografia e sulle sue implicazioni, sul rapporto con la carta stampata, sulle trasformazioni tecnologiche avvenute nel mondo della comunicazione e sulla forza che questi reportage ebbero nella nostra coscienza civile”. L’esposizione cremonese, accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, rientra nel progetto italiano per i 70 Anni di Magnum, che propone mostre oltre che a Cremona, anche a Torino (Camera, conclusa da poco) e a Brescia presso i Musei di Santa Giulia.

Museo del Violino – Piazza Marconi, Cremona; fin all’11 Giugno 2017; orari: lunedì-giovedì 10-18; venerdì-domenica 10-19; Tel. 0372 808804; www.magnumlifecremona.it

Fabio Giuliani

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