Cremona – GENOVESINO – Natura e invenzione nella pittura del Seicento a Cremona

| 29 dicembre 2017
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Fra arte musica e gastronomia

La liuteria è stata inserita dall’UNESCO tra i Beni Immateriali dell’Umanità, e Cremona ne è la patria. Dal 2013 la città si sta imponendo all’attenzione internazionale con l’avvenuta inaugurazione del Museo del Violino che, oltre ad essere un reliquiario di strumenti – fra cui, in una teca, un violino di Andrea Amati, alcuni di Antonio Stradivari ed altri di Giuseppe Guarneri Del Gesù, concittadini grandi Maestri liutai – è luogo attivo di mostre, percorsi didattici, laboratori di ricerca e di studio del suono. Ora, nel 2017, corre il 450° anniversario della nascita del musicista Claudio Monteverdi, “Padre” del “Melodramma”. La ricorrenza, oggetto di grandi celebrazioni, coinvolge anche la grande Arte. Dall’8 Aprile al 23 Luglio, questa sede è stata oggetto della mostra “Monteverdi e Caravaggio, sonar strumenti e figurar la musica”, con l’esposizione del dipinto “Il suonatore di liuto” del Caravaggio, proveniente dalla Galleria Whitfield di Londra, unito a strumenti provenienti dalle maggiori collezioni italiane e straniere all’interno del percorso museale onde sottolineare le affinità che già tra XVI e XVII secolo legano liuteria a musica. Questa iniziativa è anche l’occasione di riscoperta di altri artisti del passato che hanno reso grande il nome di Cremona. Tra questi è preminente il pittore Luigi Miradori detto “Genovesino” (1605-1656), che, lasciata giovanissimo Genova, sua città natale, dopo una breve sosta a Piacenza trovò a Cremona le condizioni ideali per affermarsi grazie ad una committenza colta, sia aristocratica che ecclesiastica e soprattutto con il castellano spagnolo Don Alvaro de Quinones.  Gli studi moderni sul pittore si sono aperti con la Tesi di Laurea della grande storica dell’arte cremonese Mina Gregori, discussa nel 1949 all’Università di Bologna con l’allora Professore e famoso critico Roberto Longhi. Ora l’esigenza di una monografica, di cui si avvertiva da tempo la necessità, si attualizza onde collocare il pittore nel posto di eccellenza che merita nel “navigar pitoresco” italiano e non solo, mostrandocelo protagonista della scena artistica cremonese nonché uno dei grandi nel panorama pittorico dell’Italia settentrionale intera. L’abilità ritrattistica, il tema delle ‘vanitas’, i molteplici influssi, da Genova a Milano, a Parma, aprono a nuovi approfondimenti sulla sua arte. Al Museo “Ala Ponzone”, sede della Pinacoteca Civica, vediamo in sequenza cronologica i suoi dipinti che culminano con il “Riposo durante la fuga in Egitto” (dalla chiesa di Sant’Imerio di Cremona) che, nello sfondo, illustra come antefatto la ‘strage degli innocenti’: magnifica invenzione. Oltre alle opere esposte, importanti sono gli itinerari in città: innanzitutto nel Palazzo Comunale la gigantesca inamovibile “Moltiplicazione dei pani e dei pesci” e una “Ultima Cena”, in Duomo l’Altare di San Rocco, e nelle chiese di San Rocco e di San Siro a Soresina. Curata da Francesco Frangi, Valerio Guazzoni e Marco Tanzi, è questa una mostra da non perdere perché mette finalmente in luce uno dei massimi protagonisti della cultura figurativa del Seicento, come da non perdere quella “gemellata” in contemporanea al Museo Camuno di Breno (BS), curata da Filippo Piazza: “La realtà dello sguardo. Ritratti di Giacomo Ceruti in Valle Camonica” (solo fino al 7 Gennaio 2018) dedicata al critico d’arte Oreste Marini nel 25° della morte, per aver dato finalmente luce, con i suoi studi con scoperte documentarie e figurative al genio pittorico ed umano del ‘gran lombardo’, il settecentesco “Pitocchetto”, nel 250° anniversario della sua morte. Questa relazione tra i due eventi espositivi è dovuta anche al prestito del dipinto “Vanitas” del Genovesino, lo struggente “Teschio” con sottostante la dicitura “Morieris”, facente parte della collezione permanente del CaMus.  Ma Cremona e il suo territorio sono anche luoghi di coltivazione e trasformazione dei frutti in cibo eccellente. Il mese di Novembre ha visto susseguirsi a distanza di breve tempo l’una dall’altra, importanti Manifestazioni ormai vere “Istituzioni” a cadenza annuale, come la Festa del Salame, della Mostarda e – durata quasi una settimana – la Festa del Torrone; tutti eventi che hanno visto grande partecipazione collettiva cittadina, con ingenti presenze anche da fuori per queste particolari esclusive “tipicità”; e, tra un assaggio e l’altro, hanno potuto conoscere meglio un’altra “eccellenza”, artistica, rappresentata dal Genovesino, figura che tanto ha dato, con la sua inventiva, a questa bella città della “Bassa” lombarda. Ventitré ristoranti del circuito “East Lombardy”, Regione europea della gastronomia 2017, venti cremonesi e uno ciascuno per le province di Bergamo, Brescia e Mantova, prodotti tipici nei menu e un’idea originale per dar vita all’iniziativa: sono questi gli ingredienti di una rassegna gastronomica da gustare con gli occhi e col palato che prende spunto dalle opere del celebre pittore: dopo aver scelto un quadro ogni ristorante propone un piatto ispirato al tema, o ai colori o ad altri aspetti dell’opera, con un unico elemento costante per tutti, la presenza del Grana Padano e dell’imprescindibile torrone cremonese. A tutti i clienti della rassegna, viene inoltre consegnato un coupon per accedere alla mostra ad un prezzo ridotto e poter così vedere dal vivo i piatti che hanno ispirato questi menù.

Il catalogo della mostra di Genovesino, con i saggi dei curatori ed altri contributi critici, è pubblicato da Officina Libraria.

Museo Civico “Ala Ponzone” – Via Ugolani Dati 4, Cremona; fino al 4 Febbraio 2018; Orari: da martedì a domenica 10-17;                   Biglietto d’ingresso alla mostra: 10 € intero; 8 € ridotto e gruppi; 3 € per chi ha diritto all’ingresso gratuito alla Pinacoteca;                         3 € la prima domenica del mese per tutti; 18 € biglietto cumulativo (Museo Civico con mostra “Genovesino”, Museo Archeologico e Museo del Violino); tutte le domeniche alle ore 11.30 durante la mostra viene fatta una visita guidata aperta a tutti, costo del biglietto       + 3 €; Per informazioni: Tel. 0372 31222; www.mostragenovesino.it

Fabio Giuliani

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