Brescia: “Una finestra sul Giappone” Ciclo di incontri di approfondimento sul Giappone

| 24 febbraio 2015
fuji

Presso”Spazio Aref” in Piazza Loggia 11/f, Brescia 28 gennaio 2015 – 24 giugno 2015

L’associazione culturale italo-giapponese Fuji è lieta di presentare un ciclo di incontri, intitolato “Una finestra sul Giappone” presso “Spazio Aref” in Piazza Loggia 11/f, Brescia.

Gli incontri, che hanno ricevuto il patrocinio del Consolato generale del Giappone a Milano e del Comune di Brescia, approfondendo diverse tematiche che riguardano la cultura e la vita del Giappone, intendono contribuire alla promozione della conoscenza della cultura giapponese nella nostra città. Essi sono aperti a tutti ed il pubblico potrà intervenire liberamente nella discussione che seguirà ad ogni incontro.

Il programma

Gli incontri si svolgono ogni ultimo mercoledì del mese a partire da gennaio 2015 e sino a giugno 2015, dalle ore 20:30. Mercoledì 28 gennaio si parlerà dell’antica e affascinante arte dei tatuaggi tradizionali giapponesi. A seguire troverà spazio la concezione di un’architettura legata all’ecosistema e alla natura di Haseguawa Itsuko. “Le nuove religioni in Giappone” e “La malattia di Minamata” sono i titoli degli incontri successivi, rispettivamente il 25 marzo e il 29 aprile. Nell’incontro del 27 maggio le donne diventano protagoniste e si toccherà l’argomento molto discusso della presenza femminile nella politica giapponese. Il ciclo di conferenze si chiude il 24 giugno con un incontro sulle difficoltà di conciliazione tra famiglia e lavoro per le madri giapponesi e italiane.

I temi trattati

–       Irezumi. L’arte sulla pelle. Il tatuaggio tradizionale giapponese (Marta Cherubini, 28/1/2015)

–       La concezione architettonica di Hasegawa Itsuko: un Giappone a misura d’uomo (Annalisa Zaniboni, 25/2/2015)

–       Le nuove religioni in Giappone: il culto del Tenrykyō (Martino Sciarra, 25/3/2015)

–       Una tragedia dimenticata: il caso Minamata e l’avvelenamento da mercurio (Rossana Merlini, 29/4/2015)

–       Le donne e la partecipazione politica in Giappone: una prospettiva di genere (a cura dell’associazione “Orizzonti Internazionali”, 27/5/2015)

–       Madri lavoratrici in Giappone e Italia: difficoltà di conciliazione tra famiglia e lavoro (Alessia Locatelli, 24/6/2015)

Per ulteriori informazioni si rimanda a www.fujikai.it

Locandina Giappone

Mercoledì, 28 gennaio 2015

Irezumi入れ墨: L’arte sulla pelle. Il tatuaggio tradizionale giapponese  Incontro con Marta Cherubini

La conferenza, che fa parte del ciclo di incontri di approfondimento sulla cultura giapponese “Una finestra sul Giappone” organizzati dall’Associazione culturale Fuji, sarà tenuta dalla Dott.ssa Marta Cherubini, laureata in Lingue Orientali all’Università Cà Foscari di Venezia. Marta Cherubini è vissuta ed ha lavorato in Giappone. Attualmente insegna giapponese e svolge attività di interprete, traduttrice ed accompagnatrice per gruppi di giapponesi.

La pratica del tatuaggio, o irezumi, sembra avere una storia eccezionalmente lunga nel Paese del Sol Levante, ma per vari secoli i tatuaggi furono utilizzati a scopo punitivo. Lo sviluppo del tatuaggio, nella sua forma artistica odierna, avvenne nell’epoca Tokugawa (1603-1867). Durante questo periodo il tatuaggio, diffuso su gran parte del corpo, divenne una delle espressioni artistiche più raffinate ed eleganti, sviluppandosi su un binario parallelo a quello dell’ukiyoe da cui prese in prestito tecniche, temi e disegni.

Dalla fine del XIX secolo, con l’apertura del Giappone all’Occidente, si affermò tra i giapponesi la triste convinzione che i propri costumi potessero apparire ridicoli agli occhi degli occidentali: fu allora che si distrussero veri e propri tesori d’arte e venne meno anche l’epoca d’oro della pratica dell’irezumi. Ironia della sorte, i maestri del tatuaggio, rimasti quasi disoccupati in Giappone, si trovarono di fronte ad una nuova e appassionata clientela: gli occidentali stessi. Per i giapponesi, però, era tramontato per sempre il momento di splendore artistico e culturale che aveva caratterizzato il periodo Tokugawa.

Oggi i tatuaggi tradizionali giapponesi sono molto noti ed amati in Occidente ed alcuni tra i più noti horishi (tatuatori giapponesi) si prodigano per diffondere la tradizione degli irezumi tra gli appassionati affinché questa forma d’arte così particolare ed affascinante non vada perduta.

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