Brescia MUSIC ARTS FESTIVAL

| 1 giugno 2000
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La musica e tutto il resto: torna in scena dal 2 al 4 giugno
C’è un solo festival in Italia nel quale un big della musica nostrana come Jovanotti può permettersi di partecipare non tanto in qualità di musicista ma sotto le mentite spoglie di performer-agitatore contro la minaccia dei cibi transgenici. Quel festival, va da sé, è il Brescia Music Art, la bella e spiazzante proposta artistica nata nel 1998 da un’idea di Omar Pedrini, leader dei Timoria, e dell’agenzia Ellisse. Fin dalla sua prima edizione, il festival ha puntato a distinguersi da altre proposte similari con l’originalità della sua proposta, basata sulla volontà di coinvolgere i musicisti in una serie di esperienze artistiche solo casualmente legate al mondo delle sette note.
La manifestazione è risultata vincente perché sottratta alle logiche della promozione forzata che dominano il mondo dello show business: agli artisti coinvolti ha offerto un’occasione di espressione a 360°, ma anche di discussione e di confronto, sia sull’interazione fra musica ed altre forme artistiche sia sul difficile stato delle cose musicali nel nostro paese. Viste le premesse, non sorprende certo che l’edizione 2000, che si svolgerà a Brescia ed in diverse località della provincia dal 2 al 4 giugno, presenti un cartellone ricco di nomi di richiamo e di iniziative particolari. L’attrazione principale l’abbiamo annunciata già in apertura: a dominare la scena della manifestazione sarà sicuramente Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, che dopo il chiasso provocato dalla sua performance sanremese a favore della cancellazione del debito pubblico organizzerà a Brescia un altro evento unico senz’altro destinato a far molto parlare di sé: un’iniziativa a metà fra musica ed agricoltura, organizzata in collaborazione con Greenpeace contro il pericolo della diffusione dei cibi transgenici. Cosa succederà? In un punto imprecisato della campagna bresciana, Lorenzo, a bordo di un trattore, disegnerà sul terreno una gigantesca forchetta da 100 metri, il simbolo di una festa denominata “Almanac” e dedicata al mondo contadino, con musica, danze, letteratura, ma anche un’occasione per riflettere sulle biotecnologie e sul loro utilizzo in un campo delicato come quello della produzione dei cibi. Non sarà tra l’altro questo l’unico evento di rilievo dell’edizione 2000 di Brescia Music Art: il festival infatti proporrà la prima europea di un nuovo “rockumentary” su Marilyn Manson, una pellicola di circa 90 minuti che svela segreti ed eccessi dell’”anticristo” del rock americano partendo dagli inizi. Ospite di rilievo in carne ed ossa sarà invece Andrea Pezzi (ospite anche dell’edizione ’99), per la proiezione in anteprima della prima puntata di “Veramente”, la prima esperienza del presentatore nel mondo della fiction in una produzione girata per Mtv Italia. Ed insieme al fidanzato della bella e volubile Claudia Pandolfi, a Brescia arriveranno anche Morgan dei Bluvertigo (che leggerà brani del suo libro), Enrico Ruggeri (che presenta il suo secondo volume di poesie e racconti), Shel Shapiro (di nuovo in giro con una band), Manuel Agnelli, i Nomadi, Fabio Volo, Alessio Bertallot, Albertino (pure alle prese con un nuovo libro). Sul fronte cinematografico, oltre al film su Marilyn Manson, verranno proiettati diversi corti e il festival diventerà anche sede di un premio per il miglior clip in collaborazione con la rivista Duel. Torneranno anche le lezioni a numero chiuso, probabilmente in collaborazione con il Dams della Cattolica, e ci sarà un convegno sul tema “Il viaggio e la musica”. Infine, come da tradizione del festival, non potrà certo mancare la sezione delle “esposizioni”: sono previste personali di pittura e scultura con opere di Franco Battiato, Jovanotti, Biagio Antonacci ed Ivan Cattaneo, oltre ad una mostra di fumetti su De Andrè curata da Vincenzo Mollica. Insomma, ancora una volta ci sarà di che divertirsi, di fronte alla ricchissima proposta di un festival che occuperà per tre giorni, come sua prerogativa, i luoghi più disparati della città e della provincia: dalle campagne alle fabbriche, dalle scuole ai teatri, dagli auditorium alle piazze, per una serie di proposte che promettono stimoli quantomeno inediti.

Di: Claudio Andrizzi

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