BIMAR IN PRIMA LINEA PER CONTRIBUIRE A CONTRASTARE L’EMERGENZA DA COVID-19

| 7 aprile 2020
31A55A3F-B2A8-41E4-9B15-1CAA7D6A3281

DONATE 12.000 MASCHERINE CHIRURGICHE ALLE CASE DI RIPOSO ED AGLI ANZIANI DELL’ENTROTERRA GARDESANO

Edoardo Brianzi, CEO Bimar : Una corsa a ostacoli con la burocrazia; grazie all’On. Stefania Zambelli per il supporto concreto ed efficace.

Sirmione, 6 aprile 2020.

Bimar, lo storico marchio italiano con sede strategica a Sirmione e da 46 anni protagonista nella progettazione e distribuzione di piccoli elettrodomestici in tutta Europa, nel gennaio scorso ha acquisito l’azienda cinese Ewel, creando un ponte strategico tra la Cina e i nostri territori per la produzione di mascherine e presidi sanitari.

Un’operazione complessa ma resa possibile dall’esperienza acquisita in oltre 30 anni di esperienza diretta con il mercato ed il mondo cinese” la descrive Edoardo Brianzi, CEO Bimar, rientrato da Hong Kong ai primi di febbraio e subito impegnato sul fronte Covid19 prevedendo quello che di lì a poco sarebbe successo pure in Italia.

Sono rientrato da Hong Kong quando l’epidemia da COVID19 stava entrando in Cina nella sua fase di più acuta emergenza. Questo ha fatto sì che io abbia dovuto gestire in prima persona la messa in sicurezza della mia squadra laggiù, composta dai tecnici e professionisti di Ewel. Tutto ciò si è poi rivelato molto utile, poiché al rientro in Italia ho potuto intervenire in modo efficace ed immediato per gestire correttamente la messa in sicurezza di Bimar, quando i più parlavano ancora di una semplice influenza”.

Infatti di lì a poco il virus è esploso, soprattutto in Lombardia, travolgendo non solo uomini e donne, ma anche aziende storiche, con gli esiti spesso nefasti che ci racconta la cronaca.

“Sin da subito ho immaginato come si sarebbe sviluppata la fase di emergenza in Italia dopo – spiega Edoardo Brianzi – e, sapendo che buona parte dei dispositivi di protezione vengono prodotti proprio in Cina, grazie alla mia rete di relazioni ho potuto far produrre 1.350.000 mascherine e 1500 test veloci per la rilevazione del COVID da importare nel nostro Paese. Purtroppo le pratiche da mettere in essere per l’importazione, a causa delle troppe difficoltà burocratiche hanno subito un eccessivo rallentamento, facendo perdere una gran mole di tempo tra pratiche INAIL e permessi vari.

“Per l’uomo della strada una vera assurdità, se si pensa che il tutto si è svolto nelle settimane in cui le mascherine erano introvabili e i nostri medici e gli operatori sanitari lavorano tuttora in condizioni di grande precarietà – descrive così i fatti il CEO di Bimar – solo recentemente, anche grazie all’aiuto dell’europarlamentare on. Stefania Zambelli, abbiamo ricevuto il primo carico di 12.000 mascherine chirurgiche testate, cheabbiamo donato alle Case di Riposo ed agli anziani dei paesi gardesani: Sirmione, Salò, Desenzano, Padenghe e tanti altri.

Per i test è stata fatta una donazione specifico alla Poliambulanza di Brescia, che ora ne sta testando l’efficacia.

Un aiuto concreto al territorio, di cui Bimar ed Edoardo Brianzi si sentono fortemente coinvolti .

“La nostra azienda ha una storia lunga, che si lega in maniera costante alla nostra comunità. Ed oggi era fondamentale dar vita ad un gesto concreto a favore delle persone e delle famiglie in difficoltà. Mi sono affidato al supporto concreto delle mie due famiglie – Bimar in Italia e Ewel in Cina – che hanno lavorato senza sosta per ottenere questo straordinario risultato”.

Giova ricordare che Bimar era entrata da tempo nel mondo del medicale in qualità distributore esclusivo per l’Italia del marchio Medisana.

 Cosa accadrà nel prossimo futuro?

“Nei mesi a venire dovremo continuare ad indossare obbligatoriamente le mascherine, per evitare possibili riprese del contagio. I nostri presidi – conclude Edoardo Brianziverranno inseriti anche nel circuito della GDO e saranno a disposizione di tutti i cittadini.”

Commenti

Salvato in: Salute
×