Betty Vittori ROSSO SUPER SOUND

| 28 maggio 2015
Betty Vittori foto Saviolam

La cantante gardesana, dopo le esperienze al top con Fortis, Oxa, Casale, Flying Foxes, eccetera, l’insegnamento e gli anni dedicati con identica passione a fare la mamma, rilancia a Brescia con nuove evolute prospettive da vivere creativamente sempre “da seduta su un vulcano”

L’esuberante, avvincente dimensione artistico esistenziale appoggiata creativamente sull’esplosiva sulfurea vivacità di un vulcano. Con quel rosso che esalta, in immagine simbolica, la raffinata espressione di corde vocali sempre aggiornate al sentimento. Strumento da ispezionare, educare, calibrare ed accordare, come assioma tematico evidente, in totale sintonia con la corporeità di quel tutt’uno inimitabile di canto, musica, fisicità, rappresentazione. Così si insegna, si progetta un disco live, si collabora con musicisti dall’accertata affinità elettiva. E si canta. Di nuovo e adesso. Ideando particolari ed esclusivi workshop dedicati alla voce nella sua singolarità emotiva individuale. Ripercorrere il tratto artistico di Betty Vittori, malleabile e inconfondibile voce da palco, studio e devolution all’insegnamento, dai trascorsi autorevoli ed originali, oggi sempre molto attiva nella ricerca didattica e nell’azione di scena e composizione, è linea introspettiva diretta verso il sogno di una passione che continua a macinare. Da Sirmione del Garda, giovanissima, a far di conto on stage sui palcoscenici sperduti di provincia, fino alle vette di collaborazione con Alberto Fortis, Rossana Casale, Zucchero, Anna Oxa, Brian Auger eccetera, culminata nella fortunata verve lead vocal nei Flying Foxes – Volpini Volanti. Per poi assestarsi/allontanarsi, senza drammi o rimpianti con l’intento di riferire a se stessa il piacere dimensione mamma. Pur senza mai sopire l’intelletto dialettico soprattutto indirizzato verso l’atto evoluto dell’insegnamento. “Poi sono arrivata a Brescia – racconta Betty annodando l’incantesimo dei ricordi alla stretta, esperta attualità aperta al nuovo di un gratificante futuro – ed è stata una scoperta. Molti stimoli ed interessanti opportunità mi hanno invogliato a ricominciare”. Così si riparte. Alla ricerca del suono. “Del proprio suono – precisa Betty – ovvero quello inimitabile dello strumento voce che è in noi. In sostanza sto facendo essenzialmente questo. Attraverso l’insegnamento e la collaborazione con gli allievi con i quali interagisco didatticamente e creativamente. Naturalmente non trascuro l’attività di composizione che continua a rappresentare un aspetto importante del mio modo di essere”. Ad esser seduta sopra un vulcano “Esatto – sorride lei in appagata riflessione descrittiva – ascolto spesso Rickie Lee Jones nell’album “Girl at Her Volcano” Ragazza sul Vulcano. Situazione allegorica che mi appartiene”. Cratere di emozioni che traghettano a vista il fiume lavico sagace mai compiaciuto della ricerca. “Si, mi piace sperimentare in varie direzioni – conferma Betty – oggi sto collaborando con Felice Cosmo, pianista di grande talento e sensibilità che ha dimostrato di apprezzare e gradire quello che scrivo. La cosa bella è che più suoniamo più aumenta il feeling interpretativo. Negli anni il mio piacere per la scrittura ha percorso varie rotte. Dai racconti alle canzoni, spesso ricavate proprio dal tratto narrativo. Con la caratteristica tematica sostanzialmente  autobiografica. Oggi trovo più facile mettermi al pianoforte e musicare quello che scrivo. Penso di farlo con un approccio più maturo.” Poi c’è quella voce strumento da educare e far vivere nella sue più entusiasmanti corde ultra personali. “Come dicevo qui a Brescia insegno canto – aggiunge Betty Vittori- Anche in questo caso ho trovato un ambiente molto stimolante nelle struttura organizzata dagli amici di Cambio Musica, tra i quali ricordo Alfredo Golino e Giulia. Un posto dove appunto trovo il modo proprio di sperimentare insieme ai miei allievi. Anche l’azione divulgativa attraverso la formula degli workshop musicali contribuisce ad allargare gli orizzonti espressivi ed interpretativi. Perché cantare è veramente un’esperienza particolare”. E’ giunta dunque l’ora di andare a caccia di questa essenza vocale. “Ognuno di noi ha una caratteristica esclusiva a livello vocale – spiega Betty, versione gradevolmente prof. – una specie d’impronta digitale sonora. Così se ad esempio tentiamo di imitare Joni Mitchell, non potremo mai cantare come lei. Però se indaghiamo a fondo dentro le nostre emissioni e il nostro suono personale potremo interpretare bene le sue canzoni. La ricerca è più complessa rispetto agli altri strumenti. Perché se cerchiamo un La acuto su un pianoforte o una chitarra non ci sono problemi: quello è e quello rimane senza incertezze. Nella voce dobbiamo trovarlo”. Pazienza e passione alla ricerca del feeling. In attesa del disco nuovo live che freme sulla rampa di lavorazione. Con i sogni e le certezze sempre appoggiati al cratere di quel vulcano. Marchiati a fuoco con l’inconfondibile impronta digitale di un rosso vivo Betty Vittori super sound.

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