Alla scoperta del Garda segreto: IL CASTELLO – RICETTO DI POLPENAZZE DEL GARDA

| 4 maggio 2012
POLPENAZZE

Il fortilizio, con pianta a poligono irregolare, si trova all’estremità nord-orientale dell’abitato, su un piccolo sperone roccioso dominante il lago. La posizione è particolarmente significativa perché domina e controlla tutto il territorio alle spalle di Manerba.La cinta muraria era interrotta da tre torri, un tempo collegate tra loro da un camminamento di ronda e ancora conservate negli alzati: quella principale (mastio), alta circa 16 metri e coronata da merli, che aveva il ruolo di accesso dotato di ponte levatoio; quella dell’orologio, sopralzata con l’aggiunta della più recente torre campanaria, e una torre quadrata aperta verso l’interno. Una quarta torre, conservata solo nella pianta, è stata inglobata nel “Condominio Biochi” addossato alle mura. Il castello di Polpenazze, datato verso la fine del XIII secolo, domina in altezza quelli di Manerba e di Moniga, mentre l’imponente mole della successiva Parrocchiale impedisce attualmente ogni scambio visivo che esisteva con la torre di Puegnago. La parte di cerchia muraria conservata è priva di merli, ma la loro antica presenza è riconoscibile nella parte alta interna del mastio, che sporge dalla linea delle mura e conserva gli alloggiamenti del ponte levatoio all’ingresso della fortificazione, che avveniva attraverso una porta ricavata appunto nel torrione principale. Nelle torri sono individuabili sia feritoie da freccia che da armi da fuoco, disposte sui tre lati rivolti verso l’esterno del recinto, sia alcune aperture, oggi tamponate, che davano accesso al cammino di ronda che le collegava. Come quelli esistenti nelle due vicine località di Bottenago e Castelletto, il castello-ricetto di Polpenazze appartiene a una tipologia di insediamenti fortificati costruiti dalle comunità locali per la difesa temporanea della popolazione in caso di pericolo, in zone dove l’insediamento sparso non consentiva di cingere con mura tutti gli abitati; come per esempio nel caso della Franciacorta e del Basso Garda. La gente vi si rifugiava, immagazzinandovi derrate alimentari e ricoverandovi il bestiame. Come gli altri fortilizi dei dintorni, anche quello di Polpenazze fu annesso nel 1330 ai territori scaligeri. In seguito, nel 1420,Filippo Maria Visconti lo fece smantellare, ma nel 1426 alla comunità locale venne concesso il privilegio di poterlo riedificare, in occasione del passaggio nel territorio bresciano del doge veneto Francesco Foscari. Le successive maggiori distruzioni risalgono al XVI secolo, quando tutta la parte meridionale del borgo venne distrutta per erigere la chiesa parrocchiale, un lato della quale riutilizza parte delle mura antiche, ad opera dell’architetto Giulio Todeschini. Durante il primo ventennio del XVII secolo fu completato il riempimento delle fosse per ricavarne uno spazio pubblico e fu aperta la nuova entrata del castello attraverso un portale con in chiave lo stemma del Comune e quello di San Marco. Il mastio è ora adibito ad accesso e luogo di distribuzione per gli uffici comunali ospitati nei locali che, nel corso dei secoli, sono stati costruiti in addosso alle mura.

Brunella Portulano

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