Custoza (Vr): LA VENDEMMIA DEL NUOVO CUSTOZA

| 12 settembre 2012
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Nei vigneti delle colline fra Verona e il Garda, con la fine d’agosto ha preso avvio la vendemmia del “nuovo” Custoza. La novità consiste nella decisione da parte del Consorzio di adottare in forma univoca la denominazione Custoza al posto della precedente Bianco Custoza. Una scelta che pone in evidenza la volontà di sottolineare il carattere di territorialità del vino. Per quanto riguarda le caratteristiche della vendemmia, non è stata anticipata. I responsabili tecnici del Consorzio hanno affermato che le uve sono in ottimo stato, anche se la resa sarà inferiore rispetto a quella massima del disciplinare, soprattutto perché manca un 20% delle varietà precoci, come Chardonnay e Trebbianello. Il Consorzio nei mesi scorsi ha realizzato vari incontri tecnici con i produttori, mettendo in luce le capacità di adattamento al territorio dei principali vitigni autoctoni del Custoza: la Garganega è stata analizzata da Nicola Frasson del Gambero Rosso, il Trebbianello, il biotipo locale del Tocai friulano, è stato esaminato da Massimo Zanichelli de L’Espresso, la Bianca Fernanda, variante locale del Cortese, è stata approfondita da Maurizio Gily, direttore di Millevigne, Angelo Peretti le esperienze francesi con l’Ugni Blanc, nome transalpino del Trebbiano. Il Custoza, infatti, è fra le doc storiche del panorama dei vini bianchi italiani l’unica nella quale non prevale un unico vitigno. Da qui la volontà di esaltare questa  prerogativa, portando ogni singola uva al suo massimo qualitativo, senza che nessuna prevalga, per fare in modo che il filo conduttore del Custoza sia solo il territorio.

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