INTERVISTA A KLEDI KADIU

| 3 ottobre 2011
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Kledi a Desenzano del Garda: la danza, la passione, l’impegno che legano il nome del celebre ballerino albanese al Lago di Garda. Un’intervista esclusiva che parla delle ambizioni dei giovani danzatori, della loro formazione, dell’influenza della televisione e della strada verso il successo…

Da cosa nasce l’idea di aprire una scuola “Kledi Dance” a Desenzano?
Nasce dall’ idea di avvicinare gli allievi all’arte della danza. Negli ultimi tempi si farebbe prima a domandare chi non ha una scuola di danza: la danza è diventata una sorta di costume…da un lato è positivo perché ha guadagnato il rispetto del pubblico, grazie a tante trasmissioni televisive che le hanno dato grande rilievo, d’altra parte la danza ha perso la qualità e il prestigio che aveva una volta
Quali sono i valori a cui ti ispiri?
La formazione e i valori della danza sono importanti non solo per ballare ma anche per crescere in maniera positiva. E sono: disciplina, educazione, rispetto, impegno, sacrificio, forza di volontà e soprattutto determinazione
Da dove deriva il tuo successo?
Il successo è dovuto, per quanto mi riguarda, allo studio fatto da ragazzo. Gli anni della scuola sono stati i più importanti, perché mi hanno dato un bagaglio tecnico tale da poter affrontare con sicurezza il palcoscenico. Hanno fortificato il mio carattere. I giovani e il mondo della danza oggi, sono attratti dallo spettacolo… si tratta di ragazzi cresciuti con falsi miti e grandi illusioni, ammaliati dal mondo mediatico del “tutto, subito e senza sforzo.”
Cosa consigli a questi ragazzi che vogliono entrare nel mondo della danza?
Il mondo della danza è una disciplina che tutti possono praticare in modo corretto, professionale e serio. Anche se oggi i parametri sono saltati…Il consiglio è quello di impegnarsi, non ci sono strategie, percorsi o segreti,
l’importante è che non si veda come obiettivo primario il successo. Per me ad
esempio il successo è arrivato quando sono stato nominato ballerino solista del
corpo di ballo del Teatro di Tirana. In quel momento ho raggiunto l’obiettivo
a cui per otto anni mi ero dedicato ogni giorno…Mai e poi mai avrei pensato
di venire in Italia e avere qui tanto successo…
Come influisce la televisione sulla danza?
La danza oggi è diventata di moda: tutti la vedono in televisione e l’80% degli
italiani fa affidamento sulla televisione ma nel 70% dei casi, quelli che la Tv
offre, sono dei falsi miti. Qual è il rapporto tra genitori e insegnanti nelle scuole di danza?
Oggi il rapporto tra insegnanti e genitori è diventato molto conflittuale. Nelle scuole di danza i genitori vogliono sostituirsi agli insegnanti: si sentono così esperti da voler indicare loro le scelte e le decisioni da prendere e spesso costringono il proprio figlio a intraprendere una strada che non si sente di percorrere.
Quali sono i criteri di serietà di una
scuola?
Non è perché io sono Kledi che la gente dovrebbe affidarsi alla scuola di Kledi solo perché porta il nome di un personaggio famoso…Ho un percorso
artistico di studio che offre credibilità grazie al mio bagaglio artistico. Non tutto
ciò che vediamo in televisione è sinonimo di talento, anche se spesso la gente fa
affidamento a tutto ciò che la televisione propone… Il mio obiettivo finale resta
quello di avvicinare i ragazzi alla danza e di farli divertire, perché la danza deve
essere anche un divertimento…
Quando nasce la scuola di Desenzano?
Questo percorso l’ho iniziato 3 anni fa, ovviamente ci sono state delle
difficoltà: da una parte la professionalità e la serietà piacciono, dall’altra parte
tutti vogliono sentire belle parole ma la danza è una disciplina e si va avanti soltanto con le critiche che devono essere costruttive, non prese come
offese. Quella di Desenzano è una scuola giovane dove saranno i più giovani quelli che porteranno avanti la danza. Non voglio illudere i ragazzi, ma saranno
pochissime le persone che un giorno potranno continuare a fare della danza
una professione… Questa è una scuola nuova e quest’estate, il 25 giugno, c’è
stato lo spettacolo finale, si sono visti i veri risultati…Certo, i ragazzi si devono
divertire ma perché per divertimento non insegnare anche i veri valori che la danza vuole comunicare? Qual è l’idea di danza che vorresti passasse tra gli allievi?La disciplina soprattutto…questa è un’arte come lo sport e la disciplina dovrebbe essere presente sempre. Quando dico la parola disciplina cosa voglio dire? Per me vuol dire, ad esempio, entrare in un certo modo in sala, dire “buon giorno” al maestro, fermarsi a dire “buon giorno” a un ospite, chiedere “per favore”, chiamare l’insegnante maestro e non per nome… Queste sono le piccole cose che gli allievi porteranno con sé indipendentemente dal fatto che diventino ballerini professionisti o no. Questi sono i valori che rimangono. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Ho finito di girare la seconda edizione di un programma di danza che è andato in onda l’anno scorso che si richiama alla danza dei grandi danzatori del mondo. La trasmissione che sto curando adesso per il canale culturale Rai 5 è un percorso di approfondimento culturale e non solo di divertimento. Si intervistano personaggi importanti che hanno fatto la storia della danza e hanno contribuito alla diffusione di quest’arte, si realizzano servizi nei più importanti teatri d’Italia, si proiettano filmati dei più celebri balletti del mondo. Ho avuto l’opportunità di mostrare, soprattutto ai più giovani, la grande danza da un diverso punto di osservazione: non abbiamo mostrato solo ciò che accade sul palcoscenico, ma abbiamo svelato anche tutto il lavoro di preparazione che c’è dietro. La vera forza del programma è stata riuscire ad incuriosire un po’ tutti, anche chi si avvicinava alla danza per la prima volta…quest’ anno dedichiamo le 12 puntate agli Enti lirici italiani e a tutti i più importanti teatri. Poi ci sarà una bellissima puntata dedicata interamente al Teatro e all’Accademia di danza di Tirana che mi ha visto nascere e crescere; incontreremo gli insegnanti e i coreografi dell’ Accademia… Appuntamento, da fine settembre, su Rai 5.

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